Data: 
Martedì, 17 Ottobre, 2023
Nome: 
Matteo Orfini

Ministro, ho ascoltato con rispetto e attenzione la rivendicazione delle politiche del Governo che lei ha fatto, rivendicando tutte le scelte di quest'anno. Sa cosa non torna, però? Dove si infrange quella ricostruzione? Sulla realtà. Lei è qui in quest'Aula, oggi, a rendere un'informativa, perché noi veniamo da mesi di disastro, prodotto esattamente da quelle politiche che lei ha raccontato come la soluzione al problema e che, invece, ne sono concausa. Infatti, proprio quei capisaldi che lei ha richiamato sono falliti in questa estate drammatica. È fallita l'idea dell'esternalizzazione delle frontiere, cioè - spiego per chi poi dice che non si capisce cosa significa - l'idea che si possano fare accordi con dittatori sanguinari, come Saied è per evitare che le persone partano, chiudendole nei lager, abbandonandole a morire nel deserto. Fu un errore farlo sulla Libia ed è un errore ancor maggiore, con quell'esperienza alle spalle, farlo sulla Tunisia. Ma soprattutto, le chiedo: di che stiamo parlando, dato che l'accordo Italia-Tunisia è fallito? E lo dice Saied, non lo dice l'opposizione, basta aprire i giornali in questi giorni e verifichiamo quanto quell'accordo sia stato stracciato dal nostro contraente. È fallita l'idea che i flussi si fermassero, fermando le ONG. Ancora lei, oggi, qui, è venuto a raccontare del pull factor. Prima di lei, l'ha fatto Giorgia Meloni, che, addirittura, il 25 settembre ha preso foglio e penna, e ha scritto una letterina al cancelliere tedesco, dicendo: è ampiamente noto che la presenza delle imbarcazioni ONG abbia un effetto diretto di moltiplicatore delle partenze.

Ministro, questa tesi qui è falsa. È falsa! Lo dicono i dati del suo Ministero, lo dicono tutti gli studi nazionali e internazionali. Ed è abbastanza inquietante che una Presidente del Consiglio usi questi argomenti nel rapporto con un Paese alleato, perché non fa fare una bella figura al nostro Paese. In quella lettera, la Meloni contestava al Cancelliere tedesco il fatto di finanziare delle ONG che salvavano vite in mare. Oltre al fatto che vi dovete fare una ragione che salvare vite nel resto del mondo non è considerato un peccato o una colpa, ma un merito, segnalo che le navi finanziate dalla Germania… Sa quante sono? Una! Sa di quanti arrivi in Italia quella singola nave è stata “responsabile”? Appena 700 su 140.000. Di che stiamo parlando? Voi avete creato un incidente diplomatico per una cosa che non esiste. E poi non vi spiegate perché in Europa non vi prendono sul serio.

Lei, oggi, qui, ha raccontato del piano von der Leyen. Il piano von der Leyen non esiste, lo sa anche lei. Ci sono 10 punti che sono tutte cose già previste, che però vengono applicate male. C'è qualche promessa in più che non verrà mantenuta, come sempre, perché la forza contrattuale del nostro Paese in Europa non esiste. Avete fallito nella gestione dell'accoglienza. Lei l'ha ricordato, avete dichiarato lo stato di emergenza e, ciò nonostante, noi abbiamo vissuto l'estate con centinaia di persone, migliaia di persone per strada. Se lei avesse fatto una passeggiata a Trieste, o l'ha fatta però non è andato nella piazza centrale di Trieste, davanti alla stazione, si sarebbe reso conto che lì c'erano centinaia di persone richiedenti asilo, che quindi avevano diritto all'accoglienza, abbandonate da lei e dalle istituzioni, con danno per loro e per i cittadini di Trieste. Esattamente la stessa cosa che è avvenuta nei porti siciliani.

Oggi dite: blocco navale. L'ha detto la collega Montaruli e la ringrazio, perché ci mancava l'evocazione di questo evergreen nelle proposte della destra. Oggi abbiamo scoperto, grazie al Ministro Piantedosi, che il blocco navale in realtà è la missione Sophia. Missione Sophia che, però, già c'era e che è stata abolita su richiesta di qualcuno. Si ricorda, Ministro, di chi? Sua e del suo, allora, Ministro Salvini. Sophia c'era, ne avete chiesto l'abolizione e l'avete fatto sapete perché? Perché, secondo voi, allora non era un blocco navale, ma era un pull factor. Ora, lo dico senza polemica, visto da qui appare tutto un pochino confuso. Forse dovreste cercare di ricostruire un po' di linearità nelle vostre proposte, come questa vicenda surreale dei CPR. Lei su questo è stato onesto, glielo riconosco: 3.000 rimpatri. I CPR servono a fare i rimpatri. Non è che aumentando il numero dei CPR - strumento già discutibile, come anche lei ha riconosciuto - o aumentando i tempi di permanenza, si risolve il problema. I rimpatri non si fanno perché non ci sono gli accordi con i Paesi in cui dovremmo rimpatriare i migranti. E voi non ne avete fatto uno in più, di accordo. Quindi potete buttare soldi e risorse per fare altri CPR, ma non cambierà assolutamente nulla.

E stendo un velo pietoso sul piano Mattei: la Presidente Meloni l'ha annunciato in quest'Aula quando ha chiesto la fiducia un anno fa, poi lo ha riannunciato altre 15 volte e, qualche giorno fa, l'ennesima, dicendo che però è rinviato al 2024. Diciamo che è uno dei più misteriosi X-Files della storia dell'Europa. Un'alternativa a questa assurda serie di autogol che avete messo in campo c'è, non è neanche difficile e noi vogliamo dare una mano a costruirla: lasciamo stare il piano Mattei e facciamo la cooperazione internazionale. Ministro, quanto mettete sulla cooperazione internazionale in legge di bilancio? Possiamo assumere insieme un impegno ad aumentare quelle risorse? Non guardi da un'altra parte, perché è una domanda seria alla quale bisognerà, poi, rispondere con i numeri. Possiamo mettere in mare delle navi, degli assetti navali italiani, per salvare le persone, tornando a una missione simile a quella che fu Mare Nostrum, che aiuti anche a gestire quei flussi, evitando il collo di bottiglia di Lampedusa? Possiamo davvero lavorare sull'immigrazione legale, come anche lei ha detto? Questo significa una cosa semplice: abolire e cambiare la Bossi-Fini. Possiamo farlo insieme? Perché, vedete, io apprezzo quando voi dite di voler contrastare i trafficanti di esseri umani, ma faccio fatica a pensare che possa farlo chi poi si comporta come loro, mettendo una taglia di 5.000 euro sulla libertà di un migrante. Possiamo lavorare a una distribuzione equa in Europa? La Meloni ha detto che non la possiamo più chiedere perché non ci conviene - non so perché, forse perché si arrabbia Orban -: è difficile capire la ragione per cui abbiamo smesso di chiedere in Europa la redistribuzione. Possiamo ragionare sull'accoglienza e su come la si fa? Perché abbiamo smontato l'accoglienza diffusa, che era l'unica che funzionava? Guardi che il caos di questi mesi è il brodo di cultura in cui si rischia di aumentare il pericolo della radicalizzazione estremista perché, se metti centinaia di persone in un centro che ne dovrebbe contenere molte meno - ho concluso -, i rischi aumentano, non diminuiscono. Vede - e ho finito, signor Ministro - io penso che difendere il nostro Paese significhi soprattutto difendere il sistema di valori scolpito nella Costituzione. Ecco, nulla di quello che voi avete fatto fa riferimento a quel sistema di valori e per questo noi continueremo a contrastarlo.