Data: 
Giovedì, 29 Febbraio, 2024
Nome: 
Matteo Mauri

Grazie, Presidente. Io vorrei iniziare esprimendo tutta la solidarietà di quest'Aula, la vicinanza assoluta di questo Parlamento nei confronti di quegli agenti che, ieri, sono stati aggrediti a Torino in modo criminale, mentre compivano il loro dovere, che hanno rischiato parecchio e, se i colleghi non fossero usciti dalla questura per aiutarli, non sappiamo come sarebbe finita. Noi siamo questi: siamo quelli che difendono sempre e da tutti i punti di vista le istituzioni. Noi, ieri, siamo usciti immediatamente dopo questi fatti molto gravi, esprimendo quella solidarietà e quella vicinanza di cui parlavo adesso. Lo dico, perché la Presidente del Consiglio, anche in queste ore e nelle ore successive ai fatti, si chiedeva: chi sarà, magari, della sinistra ad intervenire in solidarietà? Noi.

Io, però, non ho sentito la stessa attenzione e la stessa vicinanza della Presidente del Consiglio dopo i fatti di Pisa e questo mi ha molto stupito. E sapete perché mi ha stupito? Perché i fatti di Pisa hanno colpito tutte le cittadine e tutti i cittadini italiani, a prescindere dalle loro opinioni politiche. E sapete perché? Perché i fatti non si sono svolti come, in qualche modo, ha raccontato il Ministro Piantedosi, come se fosse - non lo so - lo sbarco in Normandia, l'assalto a un fortino, la presa della Bastiglia. Lì c'erano un centinaio di ragazzi, esattamente uguali a quelli che, fino a pochi minuti fa, erano su queste tribune che sono esattamente i nostri figli. A Pisa c'erano ragazzi che volevano manifestare il loro dissenso su cose importanti, ragazzini delle scuole superiori, senza quelle organizzazioni paramilitari che qualcuno qui ha provato a rappresentare

Grazie, Presidente. Ci hanno appena spiegato che loro sono contro la compressione del dissenso…

 …di conseguenza, dimostrano di non essere coerenti con le cose che dicono. Lì c'erano i nostri figli, lì c'erano le nostre figlie e i nostri figli, che facevano una cosa, per cui noi dovremmo ringraziarli e, cioè, dimostrare di avere una coscienza politica, una coscienza civica e di non aver paura e di non essere mai intimoriti nel dichiararla, nell'esprimerla va-il . Quella è la vera coscienza che tutti dovremmo avere.

E, invece, cosa è successo? Sono successe cose gravi. Sono successe cose gravi perché il Ministro Piantedosi ha dato ordine alle Forze di polizia di intervenire e di picchiare gli studenti? Certamente no, nessuno qui è stupido e nessuno da questa parte prova a strumentalizzare quello che è successo. A Pisa è successa, però, una cosa sbagliata per cui si devono cercare le responsabilità? Questo è molto probabile, ma non è che lo dico io, l'ha detto il Ministro dell'Interno, l'ha detto il questore, l'ha detto il prefetto. Approfondiremo. A me sembra assolutamente evidente.

Dopodiché, devo dirvi: come è stato gestito l'ordine pubblico in due manifestazioni molto complicate nell'ultimo fine settimana a Milano? Molto bene. Per cui, il tema non è la condanna della Polizia o delle Forze dell'ordine, qui il tema è il controllo democratico di come viene gestito l'ordine pubblico e, più in generale, di come agiscono le Forze di polizia. Questo è un pezzo di democrazia, che è utile ai cittadini ed è utile alle stesse Forze dell'ordine. Allora, qui, noi non accettiamo quell'accusa che sta avanzando sui mezzi di informazione, tramite dichiarazioni anche della Presidente del Consiglio e oggi anche - me ne dispiaccio - del Ministro Piantedosi, di strumentalizzazione.

Se c'è qualcuno che sta provando a strumentalizzare quello che è accaduto, siete esattamente voi  e l'avete messo nero su bianco in queste ore attaccando la sinistra, come se fosse quella che fomenta; ma fomenta cosa? Quella è la libera opinione delle persone e lo Stato, cioè tutti noi e voi, come Governo, ha il dovere di tutelarla, insieme alla sicurezza pubblica e la libertà di espressione è uno dei diritti che non deve essere comprimibile in una democrazia liberale! Vi chiedo: voi vi sentite in una democrazia liberale o no? Perché, altrimenti, c'è un problema. Noi stiamo cercando di tutelare i valori e tutelare le persone che quei valori devono difendere, le Forze dell'ordine e le Forze di polizia hanno questo compito importantissimo, è questa la ragione per cui sono così rilevanti, perché hanno a che fare proprio con la democrazia, nella sua profondità. E, allora, io dico: ma voi, a parte le parole, cosa state facendo per le Forze dell'ordine? Ma voi lo sapete che sono 800 giorni - per cui non dite: potete farlo voi, perché è da molto che siete al Governo - che aspettano il rinnovo del contratto ? Ma voi sapete che c'è un problema – storico, questo è vero - di organico delle Forze dell'ordine? Su questo quando si mette mano? Ma voi sapete che sono 20 mesi che le Forze dell'ordine non ricevono il pagamento degli straordinari, quelli in eccesso? Io penso che queste siano le cose centrali. E, allora, visto che il Presidente mi avvisa che sta terminando il tempo, io dico una cosa: in questo momento, qui alla Camera è incardinato un DDL sulla sicurezza di iniziativa governativa, a prima firma sua, Ministro Piantedosi; lì dentro ci sono alcune cose, io le direi così, ne mancano molte. Siamo disponibili a ragionare su cosa mettere lì, anche con coperture economiche a favore delle Forze dell'ordine. E, poi, c'è una cosa che però non funziona, si chiama articolo 11 e l'articolo 11 del DDL a prima firma Piantedosi dice che non sarà più un illecito amministrativo, ma sarà un reato, cioè codice penale, il blocco della circolazione fatto dalle persone senza alcun mezzo con il loro corpo, il che vuol dire che se tre ragazzini si mettono a protestare davanti a scuola e bloccano il traffico si beccano due anni di galera! E voi ci dite che, in questo momento, in Italia non c'è un clima che vuole limitare il dissenso? Voi mi dite che in quella circolare del Ministero dell'Istruzione non vogliono fare esattamente questo? È questa l'idea che avete in testa? Noi abbiamo in testa tutta un'altra idea d'Italia.