Grazie, Presidente. Allora, prima, con tutta calma e poi con somma urgenza, il Ministro Salvini ha chiesto di poter riferire in Aula oggi sul finire della giornata, dopo che, ormai da mesi, le opposizioni chiedevano di avere notizie sulle ragioni di incredibili ritardi e disagi lungo la rete ferroviaria. Poi, viene qui, Ministro, a leggere un esposto, a ricordarci che le Ferrovie si sono scusate; ma la nostra domanda è: quand'è che si scusa lei con gli italiani, Ministro? Quand'è che si scusa Giorgia Meloni per i disagi ai lavoratori e alle lavoratrici e agli studenti che ogni giorno fate viaggiare con un'ora di ritardo almeno ?
Non stiamo parlando solo dei disagi dovuti ai guasti, ai ritardi, ma anche al totale fallimento del coordinamento delle informazioni, dell'assistenza e delle procedure troppo complicate per i rimborsi. Non passa giorno che la situazione non veda un peggioramento. Andate un po' a chiederlo nelle stazioni dei pendolari, come stiamo facendo noi, andate lì a chiedere di questi record. Perciò, oggi diventa difficile programmare un qualsiasi spostamento, diventa un problema, quello ordinario di migliaia di pendolari, studenti, lavoratori, e diventa un incubo davanti all'indifferenza di chi ha la responsabilità e dovrebbe almeno avere cura di scusarsi e, comunque, attivarsi per risolvere il problema.
Lei ha la responsabilità, Ministro. Non ha la credibilità, ma ha la responsabilità di garantire il diritto alla mobilità in questo Paese.
Guardi, non serve solo inaugurare i cantieri che sono - ricordiamolo - finanziati per gran parte dai Governi precedenti, poi a tagliare i nastri sono tutti bravi. Lei non fa più il Ministro dell'interno e non è possibile che l'unico spostamento che le interessa è il suo al Viminale. Giorgia Meloni non vuole affidarle quell'incarico, quindi si rassegni e cominci a lavorare.
Io mi rivolgo alla Presidente Meloni, perché è pure responsabile di questi disagi. Quando trova un minuto del suo tempo, si occupi di questo Paese, che ogni mattina viaggia con un'ora di ritardo. È tempo di vita sottratto agli italiani che vanno a lavorare e vanno a studiare con i treni, perché non è normale - guardi, ci spieghi lei - che non ci abbia detto i minuti di ritardo. Stiamo raccogliendo noi i dati, perché non esiste un dato aggregato dei ritardi accumulati ogni giorno! Non è difficile, fatevi aiutare dai vostri amici tecnologici, basta un algoritmo. Noi abbiamo contato una media di 20.000 minuti di ritardi al giorno e non è normale che snodi fondamentali, come Roma e Milano, rimangano bloccati, non è normale che ogni singolo guasto, anche fisiologico, si trasformi però in un disastro di un'intera giornata.
Ministro, anziché sgomitare per la gara a chi è più amico di Musk, lei e la Presidente Meloni parlate del disagio che vivono questi studenti e lavoratori, metteteci la testa e provate a dare risposte al Paese, se ne siete in grado, perché siamo stufi della vostra propaganda vuota.
Invece, finora abbiamo registrato solo il silenzio del Governo e le timide scuse ai viaggiatori, quasi voci registrate per gli scompartimenti, fino a quando non avete trovato l'attenuante, l'alibi, per scaricare una volta ancora ogni responsabilità: dopo il chiodo, la catena della bici, il sabotaggio. Tuttavia, lei ha parlato di episodi di gennaio, Ministro, ma le ricordo che anche durante le festività natalizie, anche durante l'estate, abbiamo avuto i disastri. Volete forse accusare le opposizioni anche di questo, dei ritardi dei treni e dei chiodi? Lo dicevo scherzando, Ministro, l'altro giorno, che ci avreste accusato anche di questo. O forse le famiglie arcobaleno, gli intellettuali, Peppa Pig? Con chi prendersela questa volta?
Il fatto è grave, guardi, che' mentre Giorgia Meloni viaggia su e giù per il mondo, dagli Emirati al Sud America, a Washington, alla Lapponia, pare che sia l'unica italiana che riesce a spostarsi senza problemi. C'è chi, in quei treni, non può tirare il freno, quando ha bisogno di scendere, perché è in ritardo, come ha fatto qualche Ministro.
Come lei ha detto, Ministro, oggi viene a evocare il sabotaggio con una denuncia pubblica, a cui, in effetti, seguono modesti, ma immediati riscontri, ma, come lei ha detto, Ministro, questo non è un fenomeno nuovo, quindi, non spiega perché questa situazione è perdurante da mesi, perché lo scorso 10 dicembre le Ferrovie cantavano vittoria, annunciando addirittura la riduzione del 42 per cento degli atti vandalici. Le chiedo, Ministro, la cito, siccome ha detto che i cantieri possono avere ricadute sulla circolazione, siccome i cantieri non piovono dal cielo - e si sa da un po' che ci sono -, lei avrebbe dovuto prevenire e programmare per diminuire i disagi alla circolazione che vivono tutti i giorni gli italiani.
Quando salti i cicli di manutenzione, quando abbassi la qualità delle apparecchiature, quando tagli i fondi per le riparazioni programmate, favorendo solo l'intervento per il singolo guasto, allora non stai amministrando la rete ferroviaria di una potenza mondiale, ma provi a gestire i treni come fossero quelli della Lego.
Il Governo di Giorgia Meloni sta paralizzando l'Italia, ogni giorno blocca davvero milioni di pendolari nelle stazioni e non vi assumete neanche oggi uno straccio di responsabilità, mai. Guardi che ogni tanto in politica non fa male dire: scusa, posso fare meglio, scusate, possiamo fare meglio. Non succede niente, Ministro, glielo consiglio.
I cittadini vogliono impegni concreti, treni che funzionano e che arrivano in orario, informazioni credibili e rimborsi immediati. Giorgia Meloni ha lasciato le briciole, nella legge di bilancio, per il trasporto pubblico, mentre, con l'altra mano, sprecate soldi pubblici per il fantomatico progetto del ponte sullo Stretto e drenate le risorse da altre fondamentali infrastrutture, mentre in Sicilia e in Calabria si fa fatica a spostarsi, o sull'operazione fallimentare dei centri in Albania.
Allora, un consiglio: guardi, Ministro, ridimensioni i suoi sogni, lasci stare il ponte e il Viminale e lavori per far funzionare i treni e gestire quei 1.200 cantieri resi possibili dalle risorse del PNRR dei Governi precedenti. Si tratta di cantieri che avrebbero avuto bisogno di altra programmazione e che ora chiedono di garantire un equilibrio tra lo sviluppo della rete, il mantenimento della qualità del servizio e la sicurezza di passeggeri e anche dei lavoratori, troppo spesso colpiti anche da aggressioni.
A Giorgia Meloni, che ha la vera responsabilità di tutto questo disagio che vivono ogni giorno lavoratori e studenti, dico di smettere di nascondersi dietro di lei, perché la ricorderanno un giorno, quando non sarà più Premier, come quella che quando c'era lei, non c'era un treno che arrivasse in orario.