Data: 
Mercoledì, 7 Ottobre, 2020
Nome: 
Chiara Gribaudo

Presidente, Ministro Costa, sono ormai quattro giorni che raccolgo informazioni, immagini, testimonianze di ciò che è accaduto fra il 2 e il 3 ottobre nel Nord-Ovest. È per me dolorosissimo oggi qui portare il grido di dolore del Piemonte in modo particolare e delle sue valli, delle nostre valli. Ho camminato sull'asfalto spezzato delle strade statali, provinciali e comunali, e sul fango che ha invaso i negozi, le fabbriche e rivoltato i cimiteri.

Ho visto boschi interi accatastati sui ponti distrutti e nelle strade dei nostri paesi, in Val Tanaro, in Valle Vermenagna e Gesso. Sono sicura che tutti in quest'Aula abbiamo visto la foto di quella casa, a Limone Piemonte, scivolata nel letto del fiume. Mi sono trovata di fronte a quella casa, Ministro: una perfetta scatola di cemento che, grazie a chissà quale delle nostre avanzatissime norme e alla perfetta lavorazione delle maestranze, non ha perso nemmeno una losa, eppure era inclinata dentro il fiume. Ecco, ripensando a quell'immagine credo che emerga tutta la follia con cui fino ad oggi abbiamo affrontato l'emergenza del cambiamento climatico e del rischio idrogeologico. È un'immagine simbolo, simbolo del fatto che così le cose non possono più andare avanti.

Ministro, non fateci assistere al rimpallo delle responsabilità: lo Stato ha fatto molto nelle alluvioni, in passato, ma evitiamo di perderci nel labirinto della burocrazia, lo dico come monito; lascio ad altri le polemiche di chi non ha fatto che cosa, e lascio ad altri urlare contro lo Stato, perché se vogliamo essere onesti sappiamo che gli interventi al fondo valle fatti dal 1994 in avanti sono stati fatti grazie soprattutto allo Stato. E, allora, dobbiamo essere onesti e dobbiamo ricordarlo: quindi rifuggo le semplificazioni per accarezzare facili polemiche, perché oggi la nostra disperazione supera qualunque teatrino che, ahimè, ho sentito in parte anche in quest'Aula. Perché vede, collega Di Muro… Non c'è più. Ah, ecco la vedo. Mente sapendo di mentire. Deve ancora arrivare tutta la documentazione Mancano dei passaggi, lo sa bene perché è stato amministratore, come lo so io che sono stata amministratore; mancano dei passaggi, quei passaggi verranno fatti velocemente, ed evitiamo di frammentare un dialogo istituzionale  …che per ora, al netto delle strumentalizzazioni, sta funzionando per il bene dei cittadini del nostro territorio (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali)! Va bene? Perché è ora di piantarla! Questo non è un teatro, questa è la Camera dei deputati: cerchiamo di dire le cose come stanno, per cortesia e per rispetto dei cittadini che ancora ci seguono.

Ma è altrettanto evidente, Ministro, su questo concordo con tutti, invece, che abbiamo bisogno di risposte rapide, certo, nei tempi delle verifiche, rapide e serviranno molte risorse: non glielo posso nascondere nemmeno io, perché i danni sono davvero enormi. E, da questo punto di vista, Ministro, io le porto la mia personale preoccupazione, ma quella di tutte le persone del territorio che ho incontrato in questi giorni e che ho l'onore di rappresentare qui, e che temono che tutto si disperda una volta che i fari delle televisioni avranno abbandonato i nostri luoghi e che subentrerà un'altra emergenza, o il COVID. Ecco, allora noi abbiamo bisogno di tenere l'attenzione su questa grave crisi che ha colpito il nostro territorio: non possiamo parlare di aree interne del Paese senza prevedere linee apposite, per esempio, di finanziamenti alle attività economiche del territorio, perché senza quelle molti non riapriranno più. Non riapriranno più perché già prima erano in difficoltà e perché il COVID è stato pesante, e ora questo, come immagina, e le alluvioni precedenti; quindi, come immagina, è davvero molto difficile. Questo significa per noi, se non riaprono più, spopolamento, intere valli che rischiano di non sopravvivere a questa emergenza.

La pandemia, tuttavia, ha indotto molti a rivedere stili di vita e dove vivere, ed è innegabile che qualcosa stia cambiando tra le persone. Ci sono dei ritorni in montagna, c'è chi, delle aziende come l'Hoover Pharma, la Fassa o gli esercenti stessi che hanno deciso di rimanere nei piccoli centri, evidentemente ha investito, ha investito moltissimo; e ripeto, oggi sono in difficoltà, perché a soli quattro anni di distanza sono stati travolti da un'altra alluvione, ancora più drammatica, catastrofica e violenta. E quindi a loro noi dobbiamo indubbiamente delle risposte, perché altrimenti non ce la faranno più.

E voglio esprimere qui tutta la vicinanza, mia e quella del Partito Democratico, ai cittadini che sono stati colpiti da questo disastro, a chi ha perso una persona cara; e mi faccia dire, anche ai lavoratori che in questi giorni stanno spalando il fango dalle fabbriche in cui lavorano: a loro, ai negozianti che sono impegnati a salvare la merce dentro i negozi, e agli studenti di Limone Piemonte, che oggi, pur tra le fatiche, sono ritornati a scuola. E a Ceva, Ministro, a Ceva io ho visto i ragazzi del centro di formazione professionale di nuovo tutti i giorni andare lì a spalare, perché la loro scuola è il futuro che loro vorrebbero costruire. Ecco, allora, noi dobbiamo ricordare sempre che ci sono dei ragazzi lì, che vogliono costruire il loro futuro e vogliono farlo formandosi, elaborando e vivendo lì. Questo anche significa preservare comunità, preservare collettività.

La prevenzione, dunque, è indispensabile, verissimo. Servono leggi sensate, ma è innegabile che la colpa di tutto questo, degli effetti climatici, sia a causa dell'uomo. Noi oggi abbiamo la responsabilità di rispondere a questa emergenza e dobbiamo farlo sul fronte immediato del futuro della nostra gente.

La priorità, Ministro però, sono i collegamenti. Dopo questa alluvione, metà della provincia di Cuneo si ritrova con dei guadi al posto dei ponti, con strade trasformate in torrenti e viadotti in serio pericolo. Il tunnel del Tenda ha assolutamente bisogno di un commissario straordinario, che prenda in mano la situazione e che ci porti a un nuovo progetto più a valle, più sicuro per tutti. Questo non è un valico così tra i tanti: è un valico internazionale, un valico che collega l'Italia e la Francia e che collega tutti i cittadini e le aziende del nostro territorio. Ecco perché serve un'attenzione particolare e, su questo, mi auguro arriveranno presto delle risposte.

C'è poi una infrastruttura, invece, che ha retto a questa situazione, e che è la ferrovia e, in modo particolare, la Cuneo-Nizza, che voglio citare, perché c'era chi voleva chiuderla qualche anno fa. Noi, già nella scorsa legislatura, grazie al Ministro Delrio e poi agli altri, abbiamo tenuto il punto, perché vanno preservate le strutture ferroviarie, che sono le uniche che in questa tragedia hanno resistito con forza. E, allora, potenziamole. Da subito la regione Piemonte si attivi per far partire davvero nuovi vagoni. Come peraltro ha già dato la disponibilità Trenitalia di metterli a disposizione, la regione si faccia avanti anche su questo. Infine, mi permetta di dire che però servono soldi di cassa, e non della burocrazia inutile. Lo dico perché questo sarà lo snodo vero ed è chiaro a tutti che dobbiamo uscire dall'emergenza e programmare interventi strutturali di messa in sicurezza del territorio dei nostri paesi. Come noto, Ministro… Noi siamo gente di montagna. Ci rialzeremo, ma per farlo vogliamo vivere degnamente e, per questo, chiediamo rispetto, ascolto e collaborazione tra tutti i livelli istituzionali (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali), perché noi crediamo nello Stato. Lo Stato c'è stato, come ci sono stati tutti i volontari, le Forze dell'ordine, i Vigili del fuoco, la AED e tutti gli altri che sono ancora là a lavorare.Ecco, per questo, noi crediamo nelle comunità. Ministro, non ci deluda