Discussione generale
Data: 
Lunedì, 22 Ottobre, 2018
Nome: 
Alberto Losacco

Presidente, lo diceva poco fa anche il collega della Lega: il Mezzogiorno è l'area del Paese che più ha determinato l'esito elettorale alle politiche del 4 marzo; oltre un elettore su due ha, di fatto, votato per le forze politiche che sostengono questo Governo. E, a distanza di otto mesi, è tempo di primi bilanci sul lavoro dell'Esecutivo per quest'area che ha tributato un così grande consenso. Senza dubbio le speranze e le attese suscitate da quel voto hanno posto l'asticella delle aspettative molto in alto. Alla prova dei fatti, vediamo che anche lo spread, tra promesse e risultati, segna una forbice enorme, grande quasi quanto quella sui nostri titoli di Stato, purtroppo.

Del resto, era chiaro sin dall'inizio, con l'assenza della parola “Mezzogiorno” dalla prima stesura del cosiddetto contratto di Governo, e poi con il pessimo rimedio, con quel capitolo numero 25, che invito davvero a leggere, perché rappresenta la premessa di tutto ciò che stiamo vedendo in questi giorni. Il Pd e i Governi a guida PD possono avere commesso tanti errori, ma una cosa, per onestà intellettuale, non può essergli contestata, ed è quella di avere iniziato a restituire centralità alla questione meridionale.

masterplan, i patti per il Sud, le ZES, le misure come Resto al Sud, la decontribuzione, il credito d'imposta hanno fatto sì che il Sud nel 2016, dopo ben sette anni, iniziasse a risalire la china. Sapevamo che c'era e c'è tanta strada da recuperare, sappiamo delle difficoltà sociali che ci sono, ma il Mezzogiorno non è solo numeri e questione economica: è una questione ben più complessa che investe molti aspetti, alcuni delicati anche sotto il profilo della democrazia.

E al sud stiamo vedendo cadere come birilli le promesse fatte in campagna elettorale. “Ilva la chiuderemo”, avevano detto e mangiandosi la faccia questo Governo ha invece seguito la strada dei Governi precedenti e l'ha tenuta aperta; “I lavori della TAV saranno stoppati e cancellati per sempre in quindici giorni” è stato sentenziato in campagna elettorale, ma ne sono trascorsi 240 e anche questo Governo si appresta a tenere fede agli accordi internazionali fortunatamente; sul petrolio lucano si mantiene l'ambiguità, perché consapevoli che le promesse sulle quali si è consolidato il consenso sono impossibili da mantenere. E il silenzio sulla Xylella? Si può davvero non affrontare un tema così drammatico?

Inoltre, le categorie che più soffrono l'assenza occupazionale nel Mezzogiorno sono i giovani e le donne. Ebbene, la manovra di bilancio che questo Governo si appresta a varare dimentica completamente quest'ultime; non ci sono le donne, se non attraverso la conferma dell'opzione donna introdotta dai nostri Governi, ma fortemente penalizzata da una quota 100 che riguarderà al 78 per cento gli uomini. Mancano misure per colmare il gap di genere nel mondo del lavoro che nel Mezzogiorno raggiunge numeri tra i peggiori d'Europa; mancano misure concrete per l'occupazione giovanile come, ad esempio, l'abbattimento del cuneo fiscale per le neoassunzioni a tempo indeterminato.

Sulla sanità è stato confermato il superticket, che grava soprattutto sulle regioni meridionali, il cui superamento era stato annunciato in pompa magna appena un mese fa dalla Ministra Grillo. Inoltre, l'impegno ad eliminare il numero chiuso nelle facoltà di medicina senza un adeguato sostegno alle facoltà avrà ripercussioni gravi, in particolare sulla didattica e sulla qualità complessiva dei laureati degli atenei del sud dove maggiormente si profila l'aumento degli iscritti.

E meno male che c'è stata la protesta dei sindaci guidati da Antonio Decaro, altrimenti avremmo assistito allo scippo totale dei fondi per le periferie, quelli che, con una partita di giro, si volevano ricollocare a favore delle regioni settentrionali. La verità è che in un pericoloso gioco d'azzardo si sta puntando tutto sul reddito di cittadinanza, come se quella fosse l'unica politica possibile per il Mezzogiorno e in nome di questo alla Lega viene lasciata la libertà di fare ciò che vuole. Leggeremo come sarà scritta questa norma, ma sapete già che, per le condizioni del Mezzogiorno e per come si articola la povertà, il modello che si sta raccontando rischia solo di determinare un inefficace dispendio di denaro pubblico, perché la povertà non è mai un fatto solo economico: è una condizione sociale ed è anche una povertà nelle relazioni, che richiede un complesso dispositivo di intervento.

Nel frattempo, cosa si intende fare con le ZES e con le zone retroportuali? Ci sono già i progetti sul tavolo? E cosa pensa di fare il Governo per la cultura? Matera 2019 è alle porte. Oltre alle passerelle, cosa l'Esecutivo sta portando ad un evento che deve essere di portata internazionale? Si sosterrà la promozione della lettura e una campagna di alfabetizzazione digitale? E da barese chiedo: il Governo ha un'idea sul futuro della Fiera del Levante o si aspetta la vetrina con la prossima inaugurazione?

Sulle infrastrutture mi chiedo: l'alta velocità arriverà a Reggio? La superstrada n. 106, la Jonica, sarà ammodernata usando i soldi già stanziati? Sul dissesto idrogeologico, che fine faranno i progetti di “Italia Sicura”? E sulla legalità? Dopo il sondaggio di Libera o il video inquietante che girava sui social di quel preadolescente barese che si fa chiamare Giovanni Malavita, questo Governo pensa ancora che sia utile e sufficiente fare una passeggiata a Bari con un Ministro che indossa la felpa della polizia? Si crede davvero che, al di là delle questioni che andrà a verificare la magistratura, si possa smontare un modello come quello di Riace senza per questo fare un favore a tutti quelli che si arricchiscono attraverso lo sfruttamento della disperazione? A settembre il Ministro Di Maio è stato a Foggia per parlare di caporalato; quali misure sono state messe in campo per contrastare un fenomeno che colpisce soprattutto il sud e che riflette un sistema agricolo che, assieme a tante eccellenze, si basa su un modello produttivo arcaico, che compete al ribasso sul prezzo del prodotto e non sulla qualità dei prodotti?

In questi otto mesi il silenzio è stato imbarazzante e gli atti che sono stati posti in essere sono imbarazzanti ancora di più. Potete anche bocciare le nostre mozioni, ma quel voto non riuscirà a nascondere la vostra irresponsabilità verso questa parte del Paese che ha riposto grande fiducia, una fiducia che giorno dopo giorno questo Governo tradisce sempre di più.