Discussione generale
Data: 
Lunedì, 16 Gennaio, 2023
Nome: 
Stefano Graziano

A.C. 674-A

Grazie, Presidente. Oggi siamo qui a discutere sulla vicenda del decreto Ischia, che è abbastanza importante, perché riguarda un evento tragico, che si è verificato sull'isola di Ischia, sulla quale, a mio avviso, così come abbiamo fatto in Commissione, bisogna provare a tenere le fila tutti insieme, considerato il disastro che si è verificato. Però, a mio avviso, ci sono tre temi fondamentali: il primo tema riguarda le vicende ordinamentali, che si sono verificate sul decreto; in secondo luogo, le vicende che riguardano, più in generale, il tema dei fondi; e la terza questione, ancora più generale, riguarda il sistema del dissesto idrogeologico nel suo complesso.

Noi ripresenteremo in Aula tutti gli emendamenti presentati in Commissione e respinti, perché riteniamo sostanzialmente che - nonostante la volontà dei gruppi di maggioranza, di opposizione e del Governo, di prestare attenzione su Ischia - ci siano ancora, a mio avviso, due temi. Il primo è ordinamentale e l'altro riguarda in generale la vicenda finanziaria, con stanziamenti ancora troppo esigui dal punto di vista finanziario. Infatti, è evidente che, a tale riguardo, c'è una difficoltà enorme solo a immaginare di dover intervenire nell'immediato sulle emergenze. A questo proposito, farei molto riferimento a quello che già stanno dicendo i sindaci dell'isola di Ischia, ma soprattutto a quello che ha già detto, in qualche modo, il commissario e sulle esigenze finanziarie. Infatti, in una situazione drammatica, a mio avviso noi dobbiamo dare risposte che siano le più rapide possibili e, soprattutto, le più consistenti possibili, perché, se noi non agiamo in questa direzione, il rischio è di avere difficoltà da questo punto di vista.

Dico questo perché noi ripresenteremo la proposta per il raddoppio dei fondi per il gettito dei tributi non versati ai comuni di Casamicciola e Lacco Ameno, perché, se noi iniziamo da questo, ci accorgiamo che la difficoltà che hanno in particolare quei comuni è anche dettata dall'essere operativi nell'immediato, loro stessi. C'è poi tutta la questione relativa all'esenzione dalle imposte e dagli oneri fiscali per i proprietari degli immobili concessi in locazione ai soggetti danneggiati dagli eventi del 26 novembre 2022 e per i quali si rende necessaria una sistemazione transitoria e alternativa. Il punto della delocalizzazione, a mio avviso, è altresì importante: per coloro i quali non c'è, nel decreto, questo sostegno; a mio avviso, lo dobbiamo in qualche modo rimpinguare, ossia è il tema di chi aveva diritto alla casa, di chi aveva una casa non legittima con il titolo di costruzione, e a cui, però, in questo momento, non abbiamo dato la possibilità di delocalizzare, da questo punto di vista.

Poi c'è il tema della compensazione della Tari, con un emendamento che era stato sollecitato dall'ANCI. Io lo dico, in particolare, Presidente, al Governo e al relatore, perché su questi temi, a mio avviso, ci può essere una condivisione complessiva. Dobbiamo fare, tutti insieme, uno sforzo, perché l'obiettivo è essere costruttivi su eventi drammatici dell'isola di Ischia. Ma lo dico anche per un'altra ragione, perché la vicenda del dissesto idrogeologico riguarda complessivamente tutta Italia. Nell'isola di Ischia si è verificata una condizione particolare ancora più forte, ma fatemi dire che il problema ancora più grande è che nell'isola di Ischia, fra due mesi, riprenderà la stagione turistica. E quindi, se noi non agiamo, provando a dare segnali chiari e concreti di una condizione per la quale si possa riprendere l'azione turistica, il rischio oggettivamente diventa molto alto, anche di messa in discussione, per quell'isola, di quello che è il suo core business, che è sostanzialmente il turismo. Quindi, la compensazione della Tari è un altro elemento molto importante e fondamentale, anche perché viene sollecitato sostanzialmente dai comuni ai quali, a mio avviso, potremmo dare una mano.

Ripresenteremo, inoltre, l'articolo aggiuntivo 3.010, relativo all'esenzione dell'IMU per i fabbricati dei comuni di Casamicciola e di Lacco Ameno, in quanto sono o totalmente o parzialmente inagibili. Quindi, anche su questo potremmo fare uno sforzo, perché tutto vada nella direzione auspicata dalle popolazioni. Noi stiamo provando a dare una mano rispetto a condizioni minime per poter ricostruire, e non stiamo parlando solo del lavoro che ci vuole e dei 400 milioni che riguardano la ricostruzione, ma di numeri che, a mio avviso, sono molto più ridotti.

Spero che il Governo ascolti perché su questo, a mio avviso, c'è un tema molto forte. Non possiamo chiedere a coloro i quali hanno degli immobili che sono sostanzialmente inagibili o parzialmente inagibili di continuare a pagare l'IMU. Penso che su questo possiamo insieme costruire le condizioni per le quali a mio avviso è giusto che si metta ordine. Poi c'è il tema della sospensione dei mutui: anche qui, non c'è stata una oggettiva valutazione, sulla quale chiedo ancora al Governo e al relatore di fare attenzione anche su questa vicenda, perché, ovviamente, stiamo parlando sempre e comunque di cittadini che sono colpiti e che su quello stesso immobile, in realtà, semmai, avendo fatto legittimamente la costruzione, hanno il titolo e ovviamente hanno il mutuo. Voglio anche ribadire che questa è la prima volta che si verifica che non ci sia su un evento di calamità naturale anche la sospensione di questi provvedimenti, cioè mutui, Tari, eccetera.

Quindi attenzione, proviamo a mettere insieme delle cose che possono essere utili per dare forza sempre ai territori. Lo dico perché il nostro intento è esclusivamente propositivo, cioè costruire le condizioni per le quali usciamo con un decreto che sia il più possibile di risoluzione dei problemi non solo immediati di quella che è l'isola di Ischia, di metterla in condizioni di poter riprendere quella che è la forza del turismo, che è il core business dell'isola, ma, fatemi dire, di riprendere anche la condizione per la quale le popolazioni che sono lì possano vivere il futuro con una prospettiva migliore. Penso che siano condizioni base. Quindi, solleciterei il MEF sulla vicenda della sospensione dei mutui perché, a mio avviso, questa non è e non può essere l'unica soluzione possibile, ma sicuramente serve a dover costruire le condizioni di serenità iniziale per poter ripartire.

Poi c'è un altro emendamento, che noi ripresenteremo, che riguarda il finanziamento permanente del Fondo regionale della Protezione civile di 50 milioni a decorrere dal 2023. C'è una proposta sempre dei comuni, dell'ANCI, che sostanzialmente chiede di destinare il 30 per cento del Fondo regionale della Protezione civile per la messa in atto degli interventi previsti dal Piano regionale di Protezione civile e dei servizi territoriali a cui i comuni fanno riferimento per fronteggiare le prime fasi dell'emergenza. Attualmente le risorse sono a valere sui fondi regionali. Penso che questo sia molto importante, e insieme a questo sempre l'ANCI fa un'altra proposta, che è quella del Fondo regionale a garanzia di istituzione di un presidio di Protezione civile nelle isole minori. Penso che queste due cose messe insieme abbiano un valore, perché se noi su questo facciamo una discussione, e non è solo la vicenda dell'isola di Ischia, fatemi dire, perché l'isola di Ischia deve essere presa ad esempio su quello che può accadere sulle vicende delle isole minori, che noi ci auguriamo che non accada mai, ma, se noi facciamo più prevenzione e se noi diciamo che vogliamo fare prevenzione, poi il risultato è che l'esempio sul quale noi possiamo calare il nostro obiettivo politico, in realtà, sostanzialmente, come quello dell'isola di Ischia, non si realizza.

Penso che su questo si potrebbe fare un'ulteriore riflessione, e quindi fermarci a ragionare su quella che è una condizione reale di approccio pratico, positivo, operativo. Lo dico perché penso che ci sia la possibilità di recuperare fondi. Penso che bisogna lavorare sul Fondo FSC, cioè su quello che è il Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Vi prego di fare una riflessione aggiuntiva su questa cosa perché oggi si può realizzare una condizione che riguarda l'isola di Ischia, ma il rischio è che invece quei fondi poi semmai non sono nemmeno utilizzati, e noi abbiamo dei fondi che in realtà potremmo utilizzare oggi per l'isola di Ischia, ma domani su tutto quello che riguarda in realtà il dissesto idrogeologico, che è un tema a mio avviso molto serio, che riguarda l'Italia nel suo complesso per quello che riusciamo a vedere. Quindi la richiesta veramente è come un grido d'allarme che viene fatto, ma in particolare dalle popolazioni e dai sindaci dell'isola di Ischia, dal commissariato di Governo, insomma da tutti noi che abbiamo a cuore un'isola fantastica, bella, straordinaria, che ha un valore importante nel patrimonio mondiale. Proviamo insieme a mettere più fondi e soprattutto a semplificare quelle che spesso sono state delle cose ordinamentali, che subito dopo proverò a dire. Il 5.2, invece, è il finanziamento permanente del Fondo regionale di Protezione civile, lo abbiamo detto. Il 5.4 incrementa di 10 milioni la dotazione del Fondo per le demolizioni delle opere abusive.

Abbiamo detto che per quelle che sono le opere abusive proviamo a mettere qui un ulteriore fondo con un incremento di 20 milioni per ciascun anno del triennio 2023-2025, in modo da dare forza, perché è un fondo destinato ai comuni e sul quale a mio avviso potremmo fare un lavoro positivo. Perché dico questo? Perché penso che anche su questo si debba caratterizzare il tema del decreto, cioè provare a mettere, da un lato, le risorse che servono per realizzare una un'azione positiva del decreto Ischia, dall'altro, ovviamente, dare un segnale chiaro che sull'abusivismo si va nella direzione positiva, chiara, senza se e senza ma. Dico questo perché è l'altro tema molto sentito in generale e sul quale vi è una proposta che viene sempre dall'ANCI. Invece il 5.013 è un altro emendamento che, a nostro avviso, potrebbe essere positivo, perché ci permette di stabilizzare il personale dell'Autorità di bacino dell'Appennino meridionale.

Se noi siamo tutti d'accordo, perché mi pare di capire che tutti siano d'accordo, che c'è un tema fondamentale, che è il tema del dissesto idrogeologico, e mi pare che il dibattito anche avuto in Commissione sia un dibattito tutto sommato molto positivo in questa direzione, poi dobbiamo essere conseguenti e provare a mettere mano a quelle che sono da un lato le risorse e dall'altro il personale, perché, se noi questo lavoro non lo facciamo, diventa tutto molto più complicato, perché, se noi non riusciamo ad avere personale in questa direzione, dovete immaginare che la soluzione del dissesto, e quindi la costruzione e la progettazione esecutiva, non solo preliminare e definitiva, ma anche esecutiva, poi non si riesce a portare avanti, e su questo a mio avviso bisogna fare un lavoro.

Quindi ancora una volta un lavoro fondamentale per quello che è il dato oggettivo sul quale noi dobbiamo necessariamente costruire. Sul piano ordinamentale, fatemi dire, all'articolo 5-bis - lo segnalo - a mio avviso va eliminato il secondo capoverso, quando noi diciamo “Conseguentemente, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i compiti di cui al primo periodo sono esclusi da quelli del Commissario delegato nominato con ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile”, perché il lavoro che è stato fatto in Commissione dal punto di vista ordinamentale è stato far diventare un unico commissario quello della frana insieme a quello della ricostruzione del sisma.

Se, però, questo capoverso - il secondo capoverso - non viene eliminato, il rischio è un'ambiguità nell'accezione della norma, all'articolo 5-bis, in cui è previsto il piano commissariale di interventi urgenti per la sicurezza e la ricostruzione. A mio avviso, questo diventa un elemento che, da un lato, gli dà i poteri e, dall'altro, glieli svuota e, quindi, diventa complicato. Per cui, su questo vi chiedo di fare un'ulteriore riflessione, potrebbe essere lo stesso relatore a farsi carico dell'eliminazione del capoverso, altrimenti, diventa una condizione di ambiguità, cioè, da una parte, gli diamo i poteri e, dall'altra, glieli togliamo. Quindi c'è il rischio di un conflitto interno. Noi presenteremo un emendamento, ma, se ci sarà un'azione, dettata dal Governo, del relatore, ovviamente, la riterremo un'azione positiva per dare elementi di chiarezza a quelle che sono state le condizioni reali.

Bene il piano per la ricostruzione e, quindi, poi, il tema della frana. A mio avviso, dobbiamo fare uno sforzo in più sui piani dell'emergenza, e qui vengo anche a quello che può essere il contributo alle soluzioni alternative dal punto di vista abitativo. Vedete, su questo, o noi facciamo un'azione chiara e molto ferma, decisa e sulla quale lavoriamo in modo chiaro e determinato, oppure è evidente che c'è un rischio sia sul provvisorio, quindi sulla sistemazione di coloro i quali provvisoriamente devono stare in un'abitazione che non è più la propria, sia sulla vicenda che riguarda la delocalizzazione in generale. Dobbiamo, quindi, fare una doppia operazione, che, a mio avviso, può essere fatta se c'è una chiara volontà del Governo da questo punto di vista e sulla quale, a mio avviso, bisogna fare una riflessione anche abbastanza veloce.

Come dicevo anche prima, tecnicamente e paradossalmente, per la stagione estiva nell'isola di Ischia, già siamo in una condizione di ritardo. Ora, l'evento è accaduto a novembre, è ovvio che il tempo non lo abbiamo stabilito noi, è un evento di calamità naturale, quindi, i tempi sono quelli, però o noi acceleriamo sulla semplificazione, sulle procedure, sui finanziamenti al commissario e sui poteri reali per fare il piano e realizzare la condizione in questa direzione, oppure ci troveremo in una condizione oggettivamente opposta. Quindi voi capite bene che questo per le popolazioni, per l'isola, per i familiari degli sfollati, delle persone che sono state colpite dal terremoto è un tema molto serio.

Su questo io penso che ci sia una volontà positiva, ma dobbiamo provare ad incidere in modo più veloce, perché, già nei giorni scorsi, come voi avete potuto osservare e vedere anche dai giornali, il rischio di nuove allerte meteo nell'isola è ancora molto alto, perché oggi siamo al 16 di gennaio ed è evidente che, prima di arrivare alla stagione primaverile, abbiamo ancora due mesi davanti e, in questi due mesi, si può rischiare di andare di nuovo in difficoltà.

Per questo, ancora una volta, vi chiedo, proviamo a rafforzare, in modo più veloce e più forte possibile, il commissariato e semplificare le procedure, perché potremmo rischiare da questo punto di vista altre difficoltà sulle allerte meteo.

Come sapete, le vittime sono state, solo nella vicenda della frana, 12, ma, in realtà, abbiamo 1.500 sfollati dopo la frana, che si aggiungono a quelli che ci sono stati nella vicenda che riguarda il terremoto. A mio avviso, noi dobbiamo fare uno sforzo per andare nella direzione di quello che si aspetta il territorio, soprattutto rispetto a quella che potrebbe essere l'azione vera che possiamo svolgere tutti insieme, perché sarebbe un'azione positiva riuscire a semplificare le norme, rinforzare e velocizzare tutto quello che può essere fatto dal commissariato per quello che riguarda la Protezione civile e, quindi, l'immediata realizzazione di opere di emergenza e, in terzo luogo, trovare fondi sui FSC o, se volete, su altri, quelli che ritenete, per realizzare le condizioni per cui, nel triennio che abbiamo davanti, si possano mettere in piedi opere infrastrutturali molto forti per la difesa del dissesto idrogeologico.

A mio avviso, questo serve per dare un segnale chiaro che siamo vicini al popolo ischitano, ma, soprattutto, che ci teniamo al tema del turismo. A tal riguardo, io chiederei anche al Governo di andare a visitare di più quella che è la condizione dell'isola in questo momento, con riferimento alle difficoltà che si possono realizzare, perché, a mio avviso, dobbiamo spingere tutti nella direzione di realizzare le condizioni migliori nella ripresa dell'attività turistica.

C'è una differenza tra le risorse stanziate oggi per il piano e quello che dice il commissario, per il quale c'è bisogno di circa 400 milioni. Siccome la differenza è troppo alta, a mio avviso, dobbiamo far sì che questa differenza possa essere, in qualche modo, colmata non solo da un impegno, ma da una realtà. Cioè, è evidente che, se ci si mette a lavorare, a mio avviso, questi soldi e questi fondi si possono trovare. Io vi ho lanciato un appello, ma anche un'idea: proviamo a lavorare sui FSC, proviamo a costruire le condizioni per le quali noi, insieme, come Parlamento e come Governo, nel nostro complesso, rispetto a una calamità, che è stata una calamità brutta, difficile, l'ennesima che ha colpito l'isola di Ischia, possiamo riuscire a dare una mano. Lo dico, soprattutto, perché, a mio avviso, dobbiamo ascoltare i sindaci, perché sono loro, oltre al commissario, a poter dare, da questo punto di vista, le idee per semplificare la vita dei 1.500 sfollati e portare alla ripresa della stagione turistica.

Penso che, su questa linea, occorre trovare un ragionamento di intesa, visto quello che è stato fatto finora sulla sospensione dei termini in materia di adempimenti e versamenti tributari e contributivi; se aggiungiamo la vicenda della Tares, quella che riguarda la sospensione dei mutui, un po' di lavoro e di risorse in più, a mio avviso, ci farebbero mettere in sicurezza i cittadini che hanno subito questo disastro.

L'articolo 2 riguarda le misure urgenti in materia di giustizia civile e penale; dobbiamo ragionare anche sull'articolo 3 e sulle misure urgenti in materia di giustizia amministrativa, contabile, militare e tributaria, perché se rimettiamo in moto il sistema della giustizia nell'isola d'Ischia, sostanzialmente, rimettiamo il tribunale, la sezione distaccata del tribunale, ciò aiuterebbe la popolazione. Però, a mio avviso, il tema non è solo quello di discutere in tali ambiti ma di prevedere un'agevolazione da tutti i punti di vista, perché ciò innescherebbe un meccanismo di ordine, a mio avviso, diverso. Quindi, per noi è fondamentale che il Fondo regionale di Protezione civile, lo abbiamo detto, ai sensi dell'articolo 5, debba essere rimpinguato almeno a cinquanta milioni, in modo costante, perché, altrimenti, di fronte ad un'emergenza, ci ritroveremo sempre nella stessa identica condizione.  Mi avvio a concludere, Presidente. Il rapporto dell'ISPRA sul dissesto idrogeologico in Italia, nell'edizione 2021, fornisce il quadro di riferimento aggiornato sulla pericolosità per frane e alluvioni e sugli indicatori di rischio. Allora, se vogliamo dare attuazione al rapporto dell'ISPRA, a mio avviso, dobbiamo necessariamente concentrarci dal punto di vista ordinamentale, anche con riferimento allo stanziamento di fondi per dare forza a questo decreto per le popolazioni, ma soprattutto, fatemi dire, per la ripresa della stagione turistica di un'isola straordinaria come quella di Ischia.