Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 20 Marzo, 2017
Nome: 
Anna Ascani

A.C. 4286-A

Grazie, Presidente. Da parlamentare umbra e, quindi, come rappresentante di uno dei territori più colpiti dagli eventi negli scorsi mesi, per me ovviamente è un onore e un onere intervenire oggi. Stiamo per compiere un altro passo verso la ricostruzione di un territorio ferito, però ci stiamo confrontando, come è giusto, anche sulle misure da impiegare per il dopo. Io da umbra non posso che dire che dobbiamo trovare tutte le soluzioni possibili per consentire al mio territorio e ai territori colpiti da quel terremoto di tornare a quello che erano prima, cioè territori ricchi di turisti, italiani e stranieri, di bellezze da visitare, e di quelli che in tanti hanno definito veri e propri e propri angoli di paradiso.
  Quindi, è giusto venire incontro alle urgenze e alle necessità dei territori colpiti, ma è altrettanto giusto porsi il problema del dopo.
  Ho detto che per me è un onore intervenire oggi, perché prima di tutto voglio sottolineare la forza dei nostri territori, di quelle popolazioni che sono state colpite, messe in ginocchio dalla forza della natura e che, però, si stanno rialzando. Io vi invito davvero – e lo farò anche in conclusione – a venire a vedere quelle terre, a vedere piano piano i piccoli esercizi commerciali che riaprono nel centro storico di Norcia, per esempio, a vedere come, nonostante tutto, quelle popolazioni si stanno facendo forza grazie anche a tanti amministratori locali che hanno messo al servizio delle popolazioni, come diceva prima bene il mio collega Carrescia, il proprio tempo e le proprie competenze.
  C’è, però, un limbo in cui noi rischiamo di confinare questi territori ed è il limbo di chi continua a parlare di quei territori semplicemente come «terremotati». Da lì si tireranno fuori certo le misure che lo Stato può mettere in atto e particolarmente importanti sono quelle che sono state citate da tutti quelli che sono intervenuti oggi, cioè quelle sul danno indiretto. Chiaramente, è un primo passo, ma è importante l'impegno del Governo a valutare l'impatto economico che avranno le richieste dei nostri commercianti piccoli imprenditori nell'eventualità in cui si renda necessario – e così pare – andare ad ampliare lo stanziamento economico che adesso è previsto per un massimo di 23 milioni.
  Io vivo in una regione in cui le stime, le prime stime che ci sono, ci dicono che stiamo perdendo 80 milioni di euro a causa del terremoto, per introiti dovuti al turismo. Inoltre, stiamo perdendo migliaia di posti di lavoro e, quindi, questo tipo di misura è sicuramente per noi una delle più importanti. C’è, però, anche un altro lato della faccenda, cioè quello che dicevo prima. Voglio fare mie le parole della Presidente Marini quando dice: «Venite in Umbria». Prima l'onorevole Palese diceva: «Castelluccio non è raggiungibile». In realtà, dopo la protesta degli agricoltori che sono stati accompagnati in corteo anche dal nostro assessore regionale, da giovedì i mezzi potranno raggiungere Castelluccio per avere finalmente la semina della lenticchia e restituire al mondo la bellezza della fioritura di Castelluccio. Anche questo è un segno importante di ripartenza, è un segno del fatto che le istituzioni locali, insieme a quelle nazionali, stanno davvero lavorando per far ritornare quei luoghi alla bellezza che hanno sempre avuto.
  Così come in passato si è intervenuti con diversi decreti-legge tendendo l'orecchio alle necessità dei territori colpiti, è per tale motivo, quindi, che in questo decreto-legge troviamo alcune disposizioni, che sono già state citate, che sono in continuità con quelle dei decreti-legge convertiti precedentemente, ma anche alcune misure che invece sono originali, sono nuove. In questo senso credo che valga la pena spendere qualche parola di apprezzamento per quelle misure elaborate in chiave preventiva, perché un buon Governo non è solo quello che soccorre al momento del bisogno ma anche quello che fornisce gli strumenti necessari per contenere il portato degli eventi dannosi nella malaugurata ipotesi che si dovessero verificare di nuovo e, peraltro, venendo dall'Umbria so bene che il terremoto non è una novità e che la prevenzione è fondamentale.
  Si è parlato del piano di microzonazione sismica. Ecco, questa è veramente un'ottima misura nel senso che consentirà di fare successivamente un lavoro di questo tipo. Allo stesso modo, vedo con favore – e credo che questo debba valere per tutta l'Aula – la disposizione che prevede il ricorso alla procedura negoziata per l'affidamento delle opere di urbanizzazione connesse alle strutture di emergenza che, nel pieno rispetto della normativa europea in materia di appalti, consentirà una maggiore accelerazione e semplificazione della procedura della scelta del contraente, così come per la stessa finalità di immediata ricostruzione e riparazione di immobili ad uso abitativo-produttivo sono stati estesi anche al coniuge e alle persone legate con l'unione civile i benefici fiscali e tributari per la realizzazione di interventi di ripristino di immediata esecuzione. Tutti questi interventi completano, quindi, il quadro delle misure già introdotte dai precedenti decreti-legge, pensati allo scopo di ricostruire velocemente e nel migliore dei modi le zone danneggiate.
  Come dicevo prima, però, la ricostruzione rappresenta una priorità, ma non può e non deve essere l'unico scopo da perseguire. Infatti, ci sono le emergenze, i muri che si sbriciolano, le persone che rimangono senza casa e, ovviamente, c’è da ricostruire: ricostruire i muri e ricostruire un tetto a tutti. La risposta da dare all'emergenza è ovviamente la ricostruzione per tutti. Dinanzi a queste sfide, che sfibrano le fondamenta della vita delle persone, o lo Stato sa rispondere a tutti o non è Stato.
Per questo sono particolarmente importanti le misure che guardano al tessuto sociale, le misure che guardano all'estensione dei sostegni alla povertà, con particolare attenzione alle zone del cratere.
  Ma c’è da rispondere anche a quello che viene dopo la ricostruzione, ed è questa la filosofia che ci ha sempre animato dall'inizio dell'emergenza terremoto, per questo guardiamo con attenzione alle varie iniziative che cercano di raccontare un Centro Italia che tenta di riprendersi, che tenta di tornare allo status quo del prima dell'emergenza. Bisogna ripopolare i borghi, anzi impedirne lo spopolamento, laddove quelle persone così forti sono riuscite a rimanere ancorate alle proprie case. Bisogna tornare ad accogliere i turisti, a farlo nel migliore dei modi, per questo ovviamente la possibilità di sconti fiscali, fino al 100 per cento, di cui parlava prima il mio collega Carrescia, è particolarmente importante per chi ancora vuole fare un investimento economico in quelle zone.
  Probabilmente alla normalità non si può tornare, ma si può tornare a vivere. Quindi, da membro della Commissione cultura trovo che sia importante quello che in questo decreto è contenuto relativamente alla scuola. Fatemi ringraziare gli insegnanti e tutti quelli che hanno reso possibile lo svolgimento, in condizioni davvero precarie, di questo anno scolastico; ovviamente apprezzo quello che il Governo ha fatto nel riconoscere, in deroga a quanto previsto per i giorni di scuola, la validità di questo anno scolastico e al piano per l'anno che verrà.
  Per quel che riguarda l'edilizia scolastica è molto importante il piano di diagnosi sulla vulnerabilità. Io voglio dire che in questa legislatura noi abbiamo invertito un trend, siamo passati da un investimento zero in prevenzione e sistemazione degli edifici scolastici: è per questo che siamo a questo punto, perché per tanti anni si è fatto zero, a 12.041 interventi avviati. È chiaro che non è abbastanza, perché il patrimonio scolastico italiano è fortemente danneggiato anche in quelle zone dove non dovrebbe esserlo, perché ad alto rischio sismico, però dire che non si è fatto nulla è evidentemente una falsità.
  Quindi, il Centro Italia, la mia terra, deve tornare ad essere quello che è: straordinariamente bella nella sua normalità. Mi piace citare quello che ha fatto un giovane re del pop, Ed Sheeran, che giorni fa abbiamo visto nelle televisioni italiane, nella RAI, raccontarsi, raccontare agli italiani la sua passione per l'Italia. Ci ha detto di aver comprato casa in Umbria e di aver vissuto nella sua casa sul lago Trasimeno il trauma del terremoto e dopo quel terremoto ha detto: «Ci crescerei i miei figli, magari qui possiamo imparare insieme l'italiano e godere della bellezza di questi territori».
  Chiudo così come ho iniziato: non confinateci nel limbo dei terremotati, venite in Umbria, venite nel Centro Italia, superiamo non solo le difficoltà immediate della ricostruzione, che evidentemente è un fatto che compete allo Stato, di cui dobbiamo farci carico e ci faremo carico anche nei mesi a seguire, ma superiamo anche quella pericolosa equazione tra Centro Italia e terremoto, perché quelle perdite economiche, davvero, il mio territorio, i nostri territori, non se li possono permettere. Quello è un danno ben maggiore del danno indiretto che andiamo pian piano a risarcire. Grazie, Presidente.