Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 21 Settembre, 2015
Nome: 
Lorenzo Becattini

A.C. 3012-A

Signor Presidente, signor sottosegretario, limito le mie osservazioni su questo disegno di legge al comparto dell'energia, anche perché su alcuni fronti mi pare vi sia un'ampia convergenza, vale a dire che intanto l'applicazione per la prima volta nel nostro ordinamento di questa disposizione del 1999 inaugura un sistema, un meccanismo che non potrà che portare grandi benefici al nostro Paese. 
La seconda: è opinione condivisa che abbiamo forti margini di miglioramento dal punto di vista della competitività. L'Italia può scalare posizioni. Infine, un'apertura dei mercati, una liberalizzazione regolata, fatta con criterio, non può che generare dei benefici dal punto di vista economico. 
Per quanto riguarda il settore dell'energia vorrei dire, anzitutto, sentendo anche alcune considerazioni che hanno fatto i colleghi, che fa onore al rapporto dialettico tra il Governo e il Parlamento il fatto di essere partiti in una certa maniera e di essere arrivati con un testo che è più soddisfacente. È il mestiere del Parlamento ed è giusto integrarsi con le posizioni del Governo. Quindi, è una conquista molto importante, che saluterei positivamente. 
Il tema dell'energia è centrale per la vita del nostro Paese, perché è un settore, come abbiamo detto ampiamente, che può generare buona e nuova occupazione e che, fortunatamente, sta ritornando al centro dell'agenda europea, dopo essere rimasto un po’ nascosto per molto tempo. Noi dobbiamo dire che soltanto dal 2007 si è ripresa un'attenzione a livello europeo (con il Consiglio di marzo del 2007 a Bruxelles) su questo tema dell'energia: per molto tempo era rimasta una cosa da non trattare in una dimensione europea. 
Vorrei anche sottolineare un fatto: quando sono state riprese queste indicazioni, anche a livello europeo avevamo da armonizzare alcune cose. Faccio un esempio, una polarità estrema: la Francia produce l'80 per cento dell'energia con il nucleare, la Polonia produce la stessa quantità con il carbone. Quindi, è evidente che si tratta di colmare anche un gap che esiste dal punto di vista dell'armonizzazione delle politiche dei Paesi. 
Inoltre, noi nella riforma costituzionale abbiamo proposto una cosa intelligente, ossia di riportare il tema dell'energia su una dimensione più nazionale rispetto a quello che era stato l'esito della riforma costituzionale del 2001. Quindi, importanza sulle grandi cose, ma anche sulle piccole cose. 
Non più tardi di una settimana fa, qui abbiamo esaminato le mozioni concernenti le bollette che vengono recapitate agli utenti dal punto di vista del mercato del gas e dell'energia elettrica. Queste mozioni poi saranno discusse, ma sottolineano una particolarità e una necessità, che poi sono di riferimento per le norme di questa legge, vale a dire evolvere verso un mercato di maggiore trasparenza, correttezza e linearità. 
Se questo è il tema, è chiaro l'argomento centrale, la cessazione del regime di maggior tutela per l'energia elettrica e il gas ha una storia alle spalle, ma non è una storia di qualche anno. Il gas è stato liberalizzato come vendita al consumatore finale dal 1ogennaio del 2003, quindi, non ieri. 
L'energia elettrica completa il suo percorso il 1o luglio 2007. È evidente che, prima o poi, bisognerà uscire da un sistema per così dire transitorio per arrivare ad una regolazione compiuta. È in questo senso che è stato fatto un passo avanti importante nel lavoro di Commissione per accompagnare, in maniera corretta e a tutela di tutti gli utenti, questo cammino. Quindi, penso che questo obiettivo che abbiamo cercato di raggiungere, come è stato rimarcato anche da alcuni colleghi, origina anche non soltanto dalla dialettica del rapporto Governo-Parlamento ma anche dalle audizioni. Ne voglio ricordare una, quella dell'acquirente unico, che ha sottolineato quali sono i motivi per i quali non è possibile, non è facile o non è stato lineare poter cambiare utente, con la vischiosità che caratterizza il mercato libero, con gli alti costi di informazioni e di switching. A questi argomenti ha cercato di rispondere il nuovo testo che è stato introdotto nel lavoro fatto dalla VI e dalla X Commissione. Questo lo vorrei sottolineare, perché alla fine è un processo di accompagnamento che è basato sulla comparabilità delle offerte, sul favorire i gruppi di acquisto, sulla verifica costante della liberalizzazione, sul garantire le informazioni. Non sempre è stato così. Quando sono stati liberalizzati questi mercati per molto tempo sulla piazza si sono presentati dei venditori in franchising che non hanno neanche fatto onore alle società importanti che rappresentavano. Infine, la riforma del bonus elettrico e, in tutto questo, una grande necessità relativa alla trasparenza con la separazione del brand tra la società di distribuzione e la società di vendita. Anche se non siamo arrivati all'ultimo prezzo dell’unbundling, che nacque contabile, che diventò societario e che potrebbe un giorno diventare proprietario, quello del cambio del marchio è un elemento di maggior tutela per tutti e per non creare situazioni di monopolio. In tutto questo, penso che sia stato fatto un buon lavoro e che sul tema dell'energia ci sarà da tornare per molto tempo. 
Concludo sottolineando un fatto, sempre per parlare di concorrenza: la complessità, per esempio, di un altro settore, che è quello delle gare sulla liberalizzazione della distribuzione del gas. Siamo alla vigilia di un sistema che è nato nel 2000 e che è un tipico esempio di lentezza del nostro Paese. Da quando abbiamo stabilito nel 2000 di liberalizzare la distribuzione, ancora oggi – ancora oggi ! –, a 15 anni di distanza, non vi è stata alcuna gara per ambiti omogenei, come era previsto dal cosiddetto «decreto Letta». Quindi, ne abbiamo da fare di strada, ma sono convinto che, se l'ispirazione è quella che ha guidato il lavoro delle Commissioni in questi ultimi tempi, riusciremo a colmare anche questi limiti, e sarà questo un gran bene per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).