Dichiarazione di voto sulla fiducia
Data: 
Giovedì, 23 Aprile, 2020
Nome: 
Beatrice Lorenzin

A.C. 2463

Presidente, dall'ultima volta che sono intervenuta in quest'Aula, poche settimane fa, sinceramente sembra che sia passata quasi un'era geologica. In poche settimane il mondo è cambiato e il nostro modo anche di vedere la realtà, di concepire le relazioni, di concepire la stessa natura di alcuni provvedimenti che abbiamo dato per scontati in questi anni è cambiato.

Mentre venivo qui stamattina sentivo alla radio Radio 24 - cito la fonte - un noto commentatore economico che stava dando i dati e le proiezioni del PIL degli Stati Uniti e del continente europeo per quest'anno; stava dando i dati previsionali dello sfondamento dei deficit. Questo noto commentatore economico a un certo punto ha detto: sentite, io non so come commentare questa notizia, perché è fuori da tutti i parametri che noi ci siamo dati negli ultimi 20, 25 anni; siamo di fronte a qualcosa di completamente diverso.

Questo è quello che stiamo affrontando, lo sta affrontando il Governo - e immagino con moltissime difficoltà, alcune delle quali le stiamo vedendo - , lo stanno affrontando gli enti locali, anche loro con difficoltà e con molti errori che abbiamo visto, e lo stiamo affrontando noi. Ma quello che noi dobbiamo fare è un salto di qualità in questo Parlamento e come parlamentari; dobbiamo farlo e lo dobbiamo rivendicare, e lo rivendichiamo anche come gruppo del Partito Democratico.

Noi abbiamo il dovere - il dovere - di analizzare, di osservare e di indicare una via per il nostro Paese in questo Parlamento, perché noi qui rappresentiamo tutti gli italiani: questa è la frontiera dell'Italia e della democrazia.

Fra pochi giorni celebreremo una data, quella del 25 aprile, che oggi ha un nuovo e rinnovato significato perché dobbiamo nuovamente affrontare una nuova fase, a cui non eravamo prima preparati. Queste prime settimane, la quarantena, il lockdown, è evidente che in questo provvedimento ci sono misure prese in modo straordinario, d'urgenza, correndo, rispetto a un virus, un qualcosa che per la maggior parte degli italiani, e anche per la maggior parte delle persone in questa sala, sono qualcosa di misterioso: la malattia, le infezioni, il modo in cui si propaga, da dove è nato. Oggi stiamo cominciando semplicemente a comprenderne la composizione e l'evoluzione, in Europa e nel resto del mondo. Ebbene, le misure prese in questo provvedimento, nel decreto, sono misure sanitarie straordinarie; misure sul lavoro, misure sui comparti, misure sulla vita quotidiana straordinarie, ma certamente - lo sappiamo bene - sono soltanto un primo pezzo.

Nei prossimi giorni discuteremo qui due importanti decreti, il “decreto Liquidità” e il decreto cosiddetto “Aprile”, in cui si gestiranno e si destineranno risorse per uno sfondamento probabilmente superiore ai 55 miliardi. In queste ore è stato appena approvato - mi sembra, o almeno così si leggeva sui social - il Recovery Fund in Europa, e misure per circa 550 miliardi; misure enormi. Speriamo che bastino, ma quello che noi vorremmo determinare - lo dico essendo stata relatrice in questi giorni di questo provvedimento in quest'Aula e avendolo fatto con lo spirito di trovare la massima partecipazione da parte di tutti i gruppi parlamentari, per difendere non le bandiere di partito ma le bandiere di buon senso - è che tutte le proposte che sono pervenute e che trovavano una agibilità, nel senso che erano chiare ed avevano un obiettivo misurabile e concreto, erano proposte che dovevano essere portate avanti.

Presidente, queste proposte, che non hanno una bandiera ma hanno delle soluzioni pratiche, noi le vogliamo vedere nei prossimi provvedimenti. E vogliamo che il Parlamento, nelle funzioni differenziate, maggioranza e opposizione, nel rispetto delle proprie prerogative, possa segnare e indicare una visione per questo Paese, per i nostri cittadini che sono sicuramente confusi là fuori, che vedono i dati come li vediamo noi e che vogliono sapere che c'è un luogo votato, che è questo, che saprà indicare una strada, e insieme, insieme uniti nelle nostre differenze, questa sarà la strada con la quale potremo ancora una volta portare l'Italia fuori da questa difficile crisi, che non ha precedenti ma per la quale dobbiamo essere pronti. Grazie