Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 4 Novembre, 2025
Nome: 
Alberto Pandolfo

A.C. 2642-A

 

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, intervengo a nome del gruppo del Partito Democratico per esprimere fin da subito, con chiarezza e senso di responsabilità, che non ci opporremo alla conversione del decreto, che proroga l'attuale collegio dell'Autorità di regolazione per l'energia, le reti e l'ambiente fino alla nomina dei nuovi componenti e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2025. Lo facciamo, Presidente, nella consapevolezza che la piena operatività di ARERA rappresenta un presidio indispensabile per la stabilità e la trasparenza del sistema energetico del nostro Paese, per la tutela dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, per il corretto funzionamento dei mercati e dei servizi pubblici essenziali.

Il contesto in cui ci muoviamo è quello in cui l'Italia si colloca drammaticamente sul podio dei Paesi europei con l'energia elettrica più cara per le famiglie, se rapportata al loro potere d'acquisto. Mentre nel resto d'Europa i prezzi dell'elettricità si mostrano stabili e quelli del gas in netto calo, per i consumatori italiani la bolletta rimane una delle più pesanti. È il quadro che emerge dagli ultimi dati sui prezzi dell'energia nel primo semestre del 2025, che l'Eurostat ha pubblicato proprio a fine ottobre.

La conversione del decreto, dunque, è una misura di continuità necessaria, ma non sufficiente: evita, sì, un vuoto decisionale in settori cruciali come l'energia elettrica, il gas naturale, i servizi idrici, il ciclo dei rifiuti e il teleriscaldamento, ma, al tempo stesso, siamo consapevoli che questa misura non sia abbastanza. La proroga non può diventare una sospensione indefinita della piena funzionalità dell'Autorità, né tanto meno una soluzione surrettizia a un problema che si sarebbe potuto e dovuto affrontare per tempo, addirittura adombrando che la soluzione si potesse trovare nell'incremento da 5 a 7 dei membri del collegio, fatto che ci ha visti da subito fermamente contrari.

Durante l'esame in Commissione, l'impianto del decreto è rimasto sostanzialmente invariato. Prendiamo atto positivamente del fatto che il Governo abbia accolto una proposta delle opposizioni, riformulando un emendamento che introduce l'obbligo di rendicontazione al Parlamento sugli atti adottati nel periodo di proroga: mi viene da dire che almeno questo è un segnale di apertura, che abbiamo sostenuto, naturalmente, con convinzione; avremmo, tuttavia, voluto di più.

Il nostro emendamento, respinto, del collega Simiani, chiedeva che la relazione al Parlamento fosse con cadenza almeno quindicinale, proprio per rafforzare il presidio di responsabilità nella straordinarietà e garantire un monitoraggio costante, un monitoraggio necessario. Non si trattava di un formalismo, ma di un principio, quello secondo cui la trasparenza e il controllo democratico sono le migliori garanzie dell'indipendenza delle Autorità, in generale di tutte, ma anche ovviamente di ARERA.

ARERA oggi è chiamata a gestire fasi delicate e decisioni rilevanti. Alcuni provvedimenti di carattere regolatorio, in corso di definizione, hanno un impatto di lungo periodo sui costi per i cittadini e le imprese e sulle condizioni di concorrenza dei mercati. Per questo chiediamo che la continuità si accompagni alla massima cautela regolatoria, proprio com'era inserito in uno degli ordini del giorno che abbiamo presentato.

Ricordiamo tutti quanto accadde la scorsa estate, quando l'Autorità diffuse un'indagine che ha sollevato forti dubbi sulle pratiche dei produttori energetici nel biennio 2023-2024. Da quell'indagine, infatti, è emerso che alcuni operatori avrebbero tratto benefici per circa 5 miliardi di euro, somme che in sostanza sono ricadute sulle bollette delle famiglie e delle imprese che ne hanno patito ovviamente i danni: una vicenda che dimostra quanto sia indispensabile un'Autorità indipendente, autorevole e pienamente funzionante, capace di vigilare con rigore, ma anche con tempestività. Per questo riteniamo che, durante il periodo di proroga, ARERA debba limitarsi agli atti di ordinaria amministrazione e non adottare decisioni d'impatto strutturale o pluriennali, salvo ovviamente la comprovata indifferibilità e naturalmente con un'adeguata motivazione e una necessaria e tempestiva informativa al Parlamento. È una questione di equilibrio istituzionale, di tutela della neutralità regolatoria, che garantisce certezza sia agli operatori e ovviamente fiducia ai cittadini.

Il Partito Democratico ha sostenuto con convinzione l'introduzione dell'obbligo di una relazione finale sulle attività svolte durante la proroga, proprio per assicurare la trasparenza, la responsabilità e il controllo democratico. Non può esistere indipendenza senza responsabilità e non può esserci fiducia senza informazione pubblica, che deve avvenire in Parlamento, Parlamento che non può limitarsi a traghettare l'Autorità solo fino a fine anno. Nei mesi scorsi abbiamo segnalato più volte le criticità del mercato energetico e la necessità di garantire piena chiarezza sui criteri di formazione dei prezzi e sui meccanismi di remunerazione dei produttori. Abbiamo chiesto e continueremo a chiedere che vengano resi pubblici i dati e gli esiti delle analisi condotte dall'Autorità, perché la fiducia dei cittadini si costruisce con la trasparenza e non con i rinvii come quello cui siamo davanti, e con la responsabilità e non con la discrezionalità, ma con la qualità e il merito.

In conclusione, Presidente, a nome del gruppo del Partito Democratico, dichiaro il voto di astensione per la conversione di questo decreto-legge, per garantire la continuità dell'azione regolatoria di ARERA e scongiurare un'interruzione che sarebbe dannosa per l'intero sistema energetico, ma accompagniamo questo voto con un impegno politico netto e coerente per avviare, immediatamente, il tardivo percorso di nomina del nuovo collegio sulla base del merito e delle competenze, per assicurare piena trasparenza sugli atti assunti durante la proroga e per delimitare con rigore il perimetro dell'ordinaria amministrazione, nel rispetto del ruolo e dell'autonomia dell'Autorità. È così che si rafforza la credibilità delle istituzioni, si tutelano i consumatori, si garantisce certezza agli operatori e si consolida soprattutto il ruolo di ARERA come Autorità indipendente a servizio dell'interesse generale del Paese.