Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 25 Novembre, 2020
Nome: 
Giuditta Pini

A.C. 2779

Presidente, preannuncio il voto favorevole del Partito Democratico a questo che è un decreto, appunto, che proroga una serie di interventi che il Governo aveva fatto nelle settimane scorse per fronteggiare la ripresa della pandemia e dell'epidemia nel nostro Paese delle infezioni da Coronavirus. Già oggi, stamattina, aprendo i giornali si è visto che sembra di vedere un film già visto, si inizia già a dire che sono calati i positivi, che possiamo ripartire, facciamo tutto da capo; i dati di ieri sono di 23.232 tamponi positivi e di 853 persone che sono morte e tra queste voglio ricordare, ne approfitto, Ibes Pioli che è stata una partigiana di Modena, una delle fondatrici dei Gruppi di Difesa della Donna, e che è stata una delle persone che ha consentito alla mia città e a questo Paese, oggi, di avere un Parlamento che discute di queste cose, e per ricordare a tutti noi che quando diamo i numeri, letteralmente, quando diamo i numeri dei morti e li cataloghiamo come persone non più importanti per la capacità produttiva, stiamo parlando di persone, di persone che molto spesso hanno dato un grande contributo a questo Paese e che avrebbero e hanno ancora il diritto di darlo. È sempre un lutto molto, molto grave.

Non sono, però, d'accordo con quello che diceva il collega Fornaro che pure stimo molto; siamo in una situazione drammatica e nessuno si sarebbe voluto trovare in questa situazione, tanto meno chi governa, ma non è tutta colpa del COVID; il COVID è una malattia che, esattamente come diceva adesso non mi ricordo più quale professore in televisione, mi perdonerà se non ne ricordo il nome, colpisce gli organismi più fragili - le persone più debilitate e più fragili sono più colpite - ed esattamente allo stesso modo, nel nostro Paese e non solo nel nostro Paese, colpisce il corpo più fragile della società e non è una cosa…, anche perché sennò il rischio è quello di dire: eh, va beh, ma c'è stato il COVID, è stato il COVID, noi non potevamo sapere… il COVID ha accelerato una serie di cose che nel nostro Paese non funzionava e che era a un passo dal collasso da molto tempo. Non è la causa di tutti i mali, ma è un acceleratore dei mali che noi abbiamo e lo vede soprattutto chi, come me, ma come per esempio la presidente Lorefice, ma non solo, è da anni che si occupa di salute e di sanità anche da diversi punti di vista; lo sapevamo da anni, perché è da anni che si urla di una carenza endemica di medici, di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta, di posti nelle scuole di specialità.

E tante volte, tantissime volte ci siamo ritrovati a presentare emendamenti, richiedere l'aumento delle borse, e tantissime volte ci siamo visti rispondere che non si poteva, che c'erano altre priorità; adesso finalmente sappiamo, abbiamo capito, spero, tutti quanti che era una questione molto importante, da risolvere il prima possibile.

Questa crisi, che sta colpendo il nostro Paese e non solo, l'intera Unione europea, gli Stati Uniti, tutto il mondo, colpisce con più cattiveria quelli che erano già deboli. E quindi le donne: oggi è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, le donne sono quelle che stanno accusando più seriamente i colpi di questa crisi; e i giovani, soprattutto quelli tra i 18 e i 34 anni, si stima che circa 313 mila persone abbiano perso in questa fascia d'età il proprio posto di lavoro; e anche quelli non più giovani, quelli sopra i 35 anni fino ai 50, che hanno visto per la seconda volta da quando si sono affacciati nel mondo del lavoro una crisi sistemica abbattersi sulle loro vite, prima quella del 2011 e poi questa.

Dicevamo allora, in questo decreto-legge ci sono una serie di proroghe, tra cui per esempio la proroga per il reclutamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Noi sappiamo che in questo momento, anche se accendiamo la TV, vediamo che ci sono pubblicità e richieste addirittura per assumere medici che sono andati in pensione; ma possiamo anche iniziare a discutere tra noi colleghi delle politiche che sono state fatte in questi anni, e che hanno avuto anche, appunto, la forma di accelerare del 30 per cento l'andata in pensione del personale ospedaliero in questi ultimi due anni, e che ha fatto sì che i reparti fossero scoperti. E adesso facciamo le richieste in TV per chiedere che vengano riassunti in fase emergenziale per andare a curare il Coronavirus? Possiamo discutere di come è organizzato il Sistema sanitario nazionale e quello regionale, di cosa ha funzionato, di cosa non ha funzionato? Forse non è tutto perfetto; e lo dico da emiliana, regione nella quale tendenzialmente abbiamo una sanità regionale che funziona molto bene, ma non è possibile che ci siano dislivelli di questo tipo tra regione e regione, anche di accesso, e anche di accesso alle cure e ai posti letto per quello che riguarda il COVID-19. Stiamo parlando di migliaia e migliaia di operatori socio-sanitari, di infermieri, di medici che stanno facendo l'impossibile, e anche di dirigenti che stanno facendo l'impossibile per garantire a tutti l'accesso alle cure e per fare in modo che ci siano meno persone possibile che perdono la vita o che si ammalano di questo virus.

Dopodiché approfitto di questa dichiarazione di voto per rivolgere una preghiera a tutti noi. In questo Paese tutte le volte che c'è un dramma, che sia un terremoto o che sia un'alluvione o che sia una pandemia, a un certo punto salta fuori qualcuno che dice: dobbiamo fare in modo che sia tutto come prima, torniamo a come eravamo prima. Ecco, io vi dico: no, non torniamo a come eravamo prima, diventiamo meglio di come eravamo prima, per evitare di tornare di nuovo a fare questi errori che ci hanno portato fino a qui.

Questo decreto-legge, dicevamo, pone una serie di proroghe e anche una serie di prescrizioni molto puntuali sull'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, sulle proroghe per le cartelle di pagamento. Anche lì, il Senato ha escluso i DURC: c'è stato un impegno da parte di tutti i partiti, poi concretizzato con un ordine del giorno accolto dal Governo, perché sinceramente non si è capito molto il senso di questa esclusione, e quindi speriamo che si possa migliorare.

Ne approfitto veramente infine per parlare, cari colleghi, anche del ruolo del Parlamento in questo dibattito: oggi c'è la sottosegretaria Malpezzi per i rapporti con il Parlamento, che conosco e stimo, e non me ne vorrà; però di fatto questo è l'ennesimo, l'ennesimo decreto-legge che ci arriva con un monocameralismo di fatto. Ci è arrivato in Commissione, noi in Commissione abbiamo lavorato, l'onorevole Rostan ha cercato anche da relatrice di accogliere, ascoltare tutti gli emendamenti, i colleghi delle opposizioni e i colleghi di maggioranza, abbiamo cercato di essere più costruttivi e puntuali possibile, sia in Commissione che in Aula; però oggettivamente questa nuova moda che è venuta, per cui una Camera, tendenzialmente il Senato, si tiene per molto tempo un decreto-legge, lo modifica come gli pare e poi ce lo manda all'ultimo minuto utile, è sinceramente una cosa che, ecco, potremmo evitare.

Esattamente come non vorrei, e sempre mi rifaccio a quello che ascoltavo questa mattina: non so se avete presente il film Ricomincio da capo, è un gran film. È un film del 1993, quello in cui c'è Bill Murray che si sveglia tutte le mattine nel Giorno della marmotta e rivede sempre la stessa giornata, che lui prova a cambiare, ad un certo punto prova anche a buttarsi sotto le macchine per cercare di cambiare e non ce la fa. Ecco, non vorrei che ci ritrovassimo tutti appunto nel Giorno della marmotta: rivedo le solite discussioni, riapriamo tutto, non riapriamo tutto, non sappiamo ancora che cosa è stato fatto per evitare che si torni esattamente al punto da cui abbiamo ricominciato a ottobre, e vediamo anche sul vaccino un dibattito che… Insomma, lo dico da parlamentare e da parlamentare di un gruppo importante della maggioranza: gradirei non imparare solo tramite agenzie, tramite interviste sui giornali quella che è la strategia del Governo, ma anche saperla magari prima in Commissione e nei luoghi deputati. Con tutto il rispetto per commissari, supercommissari che devono tenere in piedi da Invitalia alla crisi dell'Ilva, all'emergenza COVID-19 fino alla gestione di tutto il vaccino, io capisco che, fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale, sempre per citare la filmografia, però, ecco, ci siamo tagliati, benissimo, però siamo ancora un Parlamento, abbiamo ancora la possibilità di discutere e di dare un contributo, lasciatecelo fare. Ma nonostante questo, e anzi proprio per questo, proprio anche per il lavoro che abbiamo fatto, annuncio il parere favorevole del Partito Democratico.