Dichiarazione di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Giovedì, 24 Febbraio, 2022
Nome: 
Vito De Filippo

A.C. 3434-A

Presidente, colleghi, il provvedimento che oggi è in discussione - lo voglio ripetere, spero non annoiando l'Aula -, lo ha spiegato già molto bene la collega Carnevali, relatrice del provvedimento, sul quale il Governo ha posto la fiducia, racchiude in sé due decreti-legge: il decreto-legge n. 1, che è il primo di quest'anno, del gennaio 2022, che recava misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro e nelle scuole, con al suo interno anche il famoso e più volte citato nel dibattito obbligo vaccinale per gli over 50 fino al 15 giugno 2022, e l'altro decreto-legge, del 4 febbraio 2022, n. 5, recante misure urgenti in materia di certificazione verdi e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell'ambito scolastico, dove si prevede l'estensione illimitata del green pass per chi è guarito dopo il ciclo vaccinale primario o la dose booster e per chi ha fatto, invece, il ciclo vaccinale primario più la dose booster. Come abbiamo potuto verificare nel lavoro in Commissione, questo secondo decreto è confluito nel primo provvedimento attraverso un emendamento del Governo. Faccio questa breve descrizione di questo itinerario legislativo, perché si ripete spesso nella nostra discussione il rapporto che c'è tra legislazione, pandemia, Governo e Parlamento. Credo che anche questi itinerari un po' complessi siano giustificati esattamente dall'andamento della pandemia. Io mi sento di dire che, in questi due anni, Governo e Parlamento hanno lavorato con grande serietà e con grande diligenza e non lo ripetiamo a sufficienza, dando un'immagine del nostro lavoro che è assolutamente impropria e, per molti aspetti, non veritiera.

È importante sottolineare che questo provvedimento - come ho sentito, qualche collega già lo ha fatto -, per quanto riguarda in particolare il primo decreto, quello di gennaio, vede la sua discussione in Assemblea in tempi di pandemia che sono molto diversi rispetto a quelli in cui è stato emanato, in una fase nuova, meno virulenta, con una curva pandemica in costante discesa, dove si profila la possibilità di prevedere una roadmap delle riaperture, sempre mantenendo le necessarie norme di sicurezza e di prudenza che, ormai, sono entrate nel nostro linguaggio quotidiano. E anche su questo punto, la discussione in Commissione è stata, devo dire, in alcuni momenti, anche fragorosa su questo tema. Le parole del Presidente del Consiglio Draghi, proprio nella giornata di ieri, ci rassicurano. Noi immaginiamo che il Governo proporrà sicuramente, insieme, nella sua interezza, come abbiamo potuto verificare in questi anni, sulla base di dati soprattutto scientifici, nuove misure che consentiranno, con quella roadmap che Draghi, proprio ieri, ha proposto al nostro Paese, un ritorno, noi speriamo, veloce alla normalità.

A inizio gennaio, quando il decreto-legge, invece, era stato emanato, la situazione epidemica era in netto peggioramento, c'era un dibattito sulla variante Omicron, che era, come ricorderete, una decina di giorni in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, la storia la conosciamo abbastanza bene tutti, io non la voglio ripetere per non annoiarvi. L'estensione dell'obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni, l'estensione dell'obbligo vaccinale per il personale universitario delle istituzioni di alta formazione artistica, degli istituti tecnici superiori, l'estensione dell'impiego delle certificazioni verdi per i servizi alla persona, per gli uffici pubblici, per i servizi postali, bancari, finanziari, per le attività commerciali, fatte salve quelle necessarie per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali, secondo la mia convinzione e secondo la convinzione, credo, di tantissimi colleghi, sono alcune delle misure che hanno permesso esattamente di contenere i contagi, i ricoveri, i decessi.

Tutto ciò che si è schierato contro questa ipotesi è stato fatto senza quell'analisi, come si dice, controfattuale, cioè sulla base di elementi scientifici. Sono apparse posizioni, molte volte, frutto di propaganda o, come dice un grande poeta italiano, Zanzotto, fosfeni, cose senza nessuna sostanza. Se ora possiamo pensare ad una roadmap graduale, come è stata indicata, delle riaperture, del resto già iniziate con le misure del decreto-legge n. 5, che è stato inserito proprio in questo provvedimento con un emendamento del Governo e con gli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente, sui quali proprio, in meno di un minuto, darò qualche informazione, è perché hanno funzionato quelle misure precedenti: l'estensione, in alcuni casi, della validità, per esempio, del green pass, come è stato già evidenziato; l'estensione del regime dell'autosorveglianza; le nuove disposizioni per l'ingresso in Italia per chi è vaccinato anche con vaccini non riconosciuti dall'EMA; le nuove disposizioni per gli spostamenti da e per le isole minori, lagunari e lacustri, per il trasporto scolastico; la possibilità, dal 10 marzo di ritornare a consumare cibi e bevande nei cinema e nei teatri, emendamento del nostro gruppo parlamentare, nei locali da ballo e dove si svolgono competizioni sportive.

Inoltre, l'introduzione del principio del diritto di continuità delle visite nelle strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie negli hospice, le nuove misure per gestire i casi positivi nelle scuole, nelle competizioni sportive, l'introduzione del principio del diritto di continuità. Insomma, tantissimi elementi nuovi che danno il senso di una serietà e anche della declinazione di azioni e di misure adeguate alla situazione sanitaria, come abbiamo imparato - io spero in maniera definitiva - in questi anni. Altre misure importanti sono il riconoscimento del fondo per i ristori educativi, approvato con un emendamento, ancora una volta, del gruppo del Partito Democratico, e il riconoscimento del lavoro agile per i genitori di figli con disabilità, che pure mi sembra un'apprezzabile iniziativa.

Se oggi possiamo guardare al futuro con maggiore serenità, lo dobbiamo sicuramente alla massiccia campagna vaccinale. Ieri, 23 febbraio, sono state somministrate oltre 133 milioni di dosi di vaccino; il 91 per cento della popolazione, al di sopra dei 12 anni, ha ricevuto almeno una dose di vaccino; l'89 per cento della popolazione, al di sopra dei 12 anni, ha completato il ciclo vaccinale, mentre sono 37 milioni le dosi booster somministrate, pari all'84 per cento. Mi fa piacere ripetere questa noiosa declinazione di dati, a verbale dell'attività del nostro lavoro in Parlamento.

Di pochi giorni fa è la circolare del Ministro della Salute con le indicazioni operative per la somministrazione del vaccino contro il COVID, il Novavax, in vista del suo arrivo in Italia nelle prossime settimane. Questo vaccino, per il momento, verrà utilizzato solo per il ciclo primario, in attesa del via libera dell'EMA anche per la dose booster. Non è ancora finita. Dobbiamo ancora compiere altri passi decisivi per uscire definitivamente dalla pandemia, ma possiamo affermare che la situazione italiana è in netto miglioramento. Speriamo, a breve, di lasciarci alle spalle questa difficile crisi sanitaria, economica, sociale, culturale, eccetera eccetera, e anche il peso per molti di noi di un dibattito che, a volte, è apparso strumentale e non basato su dati di fatto o dati scientifici. E mai, dico mai, come in questa circostanza, non basare il dibattito su dati scientifici è apparso clamoroso. Per questa ragione, annuncio, con molta convinzione, il voto di fiducia del gruppo del Partito Democratico.