Data: 
Mercoledì, 25 Marzo, 2015
Nome: 
Vincenzo D'Arienzo

A.C. 2893-A - Misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.

Grazie Presidente, Governo, cari colleghi, oggi siamo qui in Aula a riflettere di un provvedimento quale quello, per quanto mi riguarda, per la parte di competenza della Commissione difesa, che proroga il ruolo, l'assunzione di responsabilità, che il Paese si è assunto nel tempo, non da oggi, nel quadro internazionale. 

E pur tuttavia, anche se ogni semestre affrontiamo questo argomento, non si tratta di un argomento normale, di una mera ritualità, di un provvedimento rituale e formale. Ogni volta abbiamo la possibilità di discutere sul contenuto delle missioni, sulla coerenza delle missioni e sul ruolo della cooperazione, che si è sempre mantenuta insieme. Abbiamo la possibilità non solo di approfondire, ma anche di modificare eventuali errori commessi. 
L'importante, però, è che il principio sia mantenuto. Nell'ambito delle missioni internazionali e della cooperazione internazionale si esprime con forza il ruolo e la funzione del nostro Paese, soprattutto nell'area del Mediterraneo – qualche collega vi faceva riferimento – che è l'area a noi più prossima, l'area che ci interessa di più e, per come si stanno svolgendo i fatti in campo internazionale, l'area più tumultuosa che può preoccuparci. Quindi, con la proroga di oggi, non autorizziamo solo l'uso della forza militare nelle aree di crisi per ristabilire la pace e la democrazia, ma confermiamo nell'ambito di questo quadro la collaborazione internazionale, nella quale l'Italia, come è noto, svolge un ruolo primario, addirittura per alcuni anni prioritario in alcuni ambiti. 
Capisco le perplessità – sono state espresse in ogni momento – ma vi sono modi diversi e migliori per espandere e rafforzare i principi della democrazia ? Siamo sicuri che senza le missioni internazionali si sarebbero raggiunti gli stessi obiettivi ? Ci sono altre modalità ? Coloro che hanno espresso dei dubbi hanno altre modalità per raggiungere gli stessi obiettivi ? Io penso di no. Possono essere anche stati commessi degli errori, chi non ne commette in situazioni così delicate, ma sicuramente non vi sono opzioni diverse rispetto a questa. Non solo, ma confermando ormai da anni l'azione congiunta militare e di cooperazione noi consolidiamo uno spirito, consolidiamo una volontà di risolvere nella maniera più veloce possibile in quegli scenari così tormentati le situazioni che ci troviamo ad affrontare. Le affrontiamo con uomini e donne che, sebbene agiscano in contesti difficili e tormentati, come ho detto prima, non si tirano indietro. 
Qui un pensiero, come hanno fatto anche altri colleghi, va ai due fucilieri di marina, che soffrono di un'ingiusta e assurda detenzione, in relazione alla quale come è noto, contrariamente a quanto è stato detto in quest'Aula, il Governo sta offrendo ogni sforzo per risolvere la situazione. Più volte in Commissione difesa, su richiesta anche del Partito Democratico, ci sono stati approfondimenti su questa questione, fino ad arrivare martedì prossimo alla visita a casa di uno di loro, a Taranto. Sono loro, anche i due fucilieri, sono loro il volto dell'Italia ! È grazie a loro che, negli scenari nei quali l'Italia opera, siamo apprezzati e benvoluti. 
Sono emerse anche delle perplessità sull'unire, in un unico decreto, le missioni, la cooperazione e le norme antiterrorismo. Da questo punto di vista, onestamente, rispetto alle perplessità che sono state espresse, non c’è nessun azzardo. Com’è noto, le due cose da qualche anno si tengono insieme. In alcune aree di crisi del mondo dove il terrorismo sta avanzando, sono presenti delle forze multinazionali che, attraverso l'imposizione della democrazia e dei principi cardine della democrazia, riescono a sradicare le culture del terrorismo che si stanno impossessando di quelle comunità tormentate. È in ogni caso indubitabile che la partecipazione a missioni militari all'estero è sempre stata, anche da questo punto di vista, una componente importante della politica estera dell'Italia repubblicana, sia per stabilizzare quelle aree sia per contrastare il terrorismo che avanza in molti di questi scenari. E per fortuna ! E un riconoscimento va alle Forze armate che da questo punto di vista hanno offerto il loro contributo. 
Ma quando dobbiamo valutare, così mi avvio anche alla fine, visti i tempi a disposizione.
Grazie Presidente. Nel caso specifico delle proroghe, per evitare che sia un mero fatto finanziario, perché spesso viene affrontato in questo modo, dobbiamo valutare la coerenza di queste missioni con gli obiettivi che si pone l'Italia, con gli obiettivi che si pongono nella comunità internazionale. 
Poteva bastare poco per approvare il decreto-legge, in particolare quello relativo alla proroga delle missioni internazionali. Sarebbe stato sufficiente far riferimento alla necessità del Paese di partecipare alla coalizione anti Stato islamico dell'Iraq e del Levante, oppure alla novità della partecipazione di personale militare alla nuova missione della NATO in Afghanistan, laResolute Support Mission. Basterebbe nominare solo questi casi per favorire il voto. Invece, come Partito Democratico, abbiamo voluto approfondire il ruolo primario dell'Italia all'interno di queste missioni, il ruolo nella partecipazione alla comunità internazionale; quindi la credibilità, la preparazione, la capacità dell'Italia, ma anche la coerenza delle missioni con le priorità della politica estera italiana, con le priorità della comunità internazionale, con la necessità di non buttare via denaro, perché quello che noi buttiamo da una parte non possiamo utilizzarlo positivamente in un'altra direzione. 
Onestamente devo dire che rispetto a ogni decisione al riguardo, a ogni decisione che va nella direzione di prorogare le missioni, la valutazione delle risorse già impegnate, la valutazione dei risultati sulla stabilità e sulla cooperazione, insomma i cardini delle missioni internazionali, questa coerenza, questa valutazione non possono che essere positive, seppure con qualche ombra. Ma dove non ce ne sono in situazioni così difficili ? Ma complessivamente, anche in ragione del fatto che non ci sono situazioni o opzioni diverse che consentono gli stessi risultati, certamente il risultato che abbiamo ottenuto con le tante missioni va nella direzione che ci siamo detti. Ed è proprio in ragione di questi elementi fattuali che il Partito Democratico chiede un voto favorevole per la proroga, per continuare a far sì che l'Italia possa proseguire su questi scenari ad offrire il proprio contributo alla democrazia e alla pace. 
Non abbiamo trascurato – e così concludo – neanche la sicurezza interna di fronte agli scenari che stiamo affrontando. L'aver potenziato l'operazione «Strade sicure», passando da 4.250 e 5.600 militari, una parte rilevante per l'Expo, è per noi un punto di forza e soprattutto lo è il fatto di averli tolti dal giro inutile lungo le strade e averli posizionati presso i presidi fissi, i posti sensibili, i posti fissi e gli obiettivi sensibili, in modo da liberare risorse per le polizie tradizionali. Come pure abbiamo confermato la volontà del Paese di risolvere quel nodo assurdo della cosiddetta Terra dei fuochi, facendo in modo che dal 1oluglio si possa incrementarne anche la forza. 
Colleghi, con queste brevi, veloci riflessioni, ho voluto favorire una riflessione più ampia per evitare – ripeto – che quando si parla di proroghe di missioni internazionali – visto che il provvedimento arriva qui ogni sei mesi – si faccia una valutazione rituale o solo dal punto di vista economico. E a questo proposito, quindi, non posso che auspicare, per evitare che questo possa essere e sia, una legge quadro sulle missioni internazionali, che definisca il confine ed i criteri di partecipazione alle missioni e che lasci magari alla legge di stabilità la fissazione dei conti, e ovviamente il controllo del Parlamento attraverso le Commissioni parlamentari competenti. 
Ma, alla luce di tutte le cose che ho detto, convinto che oggi abbiamo evitato questa cosa, sono ulteriormente e altresì convinto che, con la proroga delle missioni internazionali attraverso questo decreto-legge, l'Italia continuerà a fare la propria parte.