Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Martedì, 18 Maggio, 2021
Nome: 
Diego Zardini

A.C. 3099​

Presidente, sottosegretario, onorevoli colleghe e colleghi, il provvedimento che l'Aula si appresta a votare oggi è un provvedimento di fondamentale importanza ed è necessario per combattere la contemporanea battaglia della crisi sanitaria e della profonda crisi economica che ha colpito il nostro Paese. Come per gli altri decreti precedenti, anche con questo decreto si risponde ad un patto tra la Repubblica e i cittadini, i lavoratori e le imprese. Infatti nessuno mai aveva chiesto tanti sacrifici e limitato tanto le libertà a cui eravamo abituati in cambio di aiuti per farci trovare pronti quando sarà l'ora della ripartenza.

Senza contare le risorse del Next Generation EU, ricordo a me stesso e ai colleghi che sono 32 i miliardi dello scostamento che finanziano le misure di questo provvedimento, per un totale, se non sbaglio, di 140 miliardi, che, con i 40, votati di recente dal Parlamento, fanno 180 miliardi di euro per sostenere le imprese e i lavoratori che hanno fatto i sacrifici che conosciamo per salvare il Paese.

E' uno sforzo che non è mai stato possibile prima, anche grazie al cambiamento che c'è stato da parte dell'Unione europea e delle sue istituzioni.

Il cambio di Governo ha sicuramente rallentato la conversione di questo provvedimento: lo trovo fisiologico e ciò ha comportato il fatto di arrivare soltanto oggi alla conversione del decreto e di queste misure importanti. Rivolgo quindi un appello per la celerità perché - è noto a tutti - sono convinto sia consapevolezza comune che la velocità dei sostegni che devono arrivare alle imprese non sia una variabile secondaria per la loro efficacia. Per questo, è importante che il Consiglio dei Ministri approvi al più presto il nuovo decreto, il cosiddetto Sostegni-bis, che potrà adeguatamente integrare e supportare il decreto in discussione oggi, utilizzando gli ulteriori 40 miliardi di scostamento che il Parlamento ha già approvato. Mi viene anche da aggiungere che la difficoltà ad usare al meglio le risorse disponibili sia una realtà inevitabile fin dal principio di questa pandemia, risorse, si sa, che, per quanto ingenti, restano sempre scarse e insufficienti. Lo dico anche per i tanti che ancora oggi pensano che, se ci fossero loro al Governo, sarebbe tutto più facile, più rapido, più giusto e, infatti, lo pensavano anche tanti altri. Detto ciò, voglio sottolineare l'importanza del fatto che questo decreto sia stato definito “Sostegni” e non più “Ristori”, come i precedenti; penso che il Governo abbia introdotto alcune misure innovative più eque e più efficaci; sicuramente queste misure sono state rafforzate dalle disposizioni introdotte in sede di esame al Senato, segno di quanto sia importante e utile il rapporto dialettico tra il Governo e le due Camere. La questione più rilevante è sicuramente il passaggio dal concetto di “ristori” a quello di “sostegni” che ha profondamente cambiato il metodo di calcolo per gli aiuti alle imprese; sono stati superati i famigerati codici Ateco, un metodo inizialmente necessario per sospendere le attività e poi utilizzato per concedere velocemente ristori; occorre evitare ritardi dovuti a questo cambio di metodo di calcolo ovvero la verifica puntuale del calo di fatturato di corrispettivi e dei volumi d'affari, considerato in un periodo più ampio, ovvero anno su anno, che ha sicuramente dato a questi aiuti una maggiore equità per sostenere i settori effettivamente più colpiti dalla crisi. Fra i suddetti giova sottolineare sicuramente quelli del turismo, in particolare, montano e delle città d'arte, della ristorazione, degli eventi e delle cerimonie, della cultura nel suo insieme, il sistema delle fiere, del commercio e tantissimi altri comparti.

Fra le misure del presente decreto, che il Partito Democratico ha maggiormente, sostenuto sicuramente ci sono: la proroga della Cassa integrazione e della sospensione dei licenziamenti; il sostegno per chi si è trovato in difficoltà economica e con problemi di liquidità; gli 11 miliardi di euro a fondo perduto per le imprese, autonomi e professionisti, che porta gli aiuti fino al 60 per cento del calo subito; il sostegno per i costi fissi come la riduzione delle bollette elettriche e le varie misure per i contratti di locazione; il sostegno ai comuni montani e alle città d'arte che hanno subito i maggiori cali turistici; i 5 miliardi di euro per rafforzare la sanità e il piano vaccinale; il sostegno agli enti locali per l'esercizio delle funzioni esercitate.

Non mi sembra, cari colleghi, che questi siano temi che non parlano al Paese; molte altre sarebbero le misure importanti contenute da elencare, ma la vera domanda da porci è se tutto questo sia sufficiente e la risposta inevitabilmente è “no”. E' per questo che il “decreto Sostegni-bis” dovrà colmare le lacune e aggiungere le risorse necessarie.

Siamo a fianco del Governo per questa difficile opera di rilancio del sistema socio-economico del Paese: il Governo può contare sul Partito Democratico senza se e senza. Oggi però non possiamo sottrarci nel mostrare il sostegno al Governo anche per la linea intelligente e responsabile in tema di riaperture. Oggi appare evidente che questa linea del Governo funziona e mostra i primi risultati positivi. E' pur vero il proverbio, che dice che “ogni rondine non fa primavera”, però l'inverno è alle spalle e mi pare che anche qualche autorevole Ministro oggi lo abbia fatto notare. Il Governo sceglie di fare riaperture irreversibili ovvero graduali e basate su istanze scientifiche: ovvero la diffusione del virus e l'avanzamento della campagna vaccinale. Infatti, non esiste alcun derby tra gli “aperturisti” e i “gradualisti”; anche noi vogliamo aprire il prima possibile, vogliamo aprire il più possibile, ma senza rischiare di dover tornare indietro.

Chi accarezza il pelo del dissenso, per trasformarlo in consenso per se stessi, credo non faccia il bene del Paese e quello degli italiani. Per fare soltanto un esempio, mi pare di un'evidenza elementare che, a tenere lontano i turisti stranieri, non sia il coprifuoco, ma la diffusione del virus, per cui, al rientro a casa loro da una possibile vacanza in Italia, dovranno fare una quarantena di quindici giorni. Questo è il motivo per cui non c'è alcuna opzione tra salute ed economia, ma solo una scelta possibile: la ripartenza graduale e irreversibile.

Pertanto, nel rinnovare la fiducia al Governo, chiediamo a tutta la maggioranza di sostenerlo senza se e senza ma, come il Partito Democratico, su tutte le partite per cui questo Governo è nato: la lotta alle crisi sanitaria ed economica, in primis, il piano vaccinale che rappresenta l'unica vera grande soluzione per un ritorno alla normalità, il Piano nazionale di ripresa e di resilienza, con le necessarie riforme per ottenere quelle risorse fondamentali per il Paese. Su tutto questo noi del Partito Democratico ci siamo con convinzione e senza tentennamenti, consapevoli che, solo uniti anche se tra diversi, possiamo salvare il Paese. Per questo annuncio il voto favorevole del Partito Democratico sulla questione di fiducia.