Dichiarazione di voto finale
Data: 
Venerdì, 18 Dicembre, 2020
Nome: 
Gian Mario Fragomeli

A.C. 2828

Grazie, Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghe e colleghi, noi oggi completiamo l'approvazione del decreto del sostegno ai lavoratori e alle imprese a seguito dell'emergenza COVID, già approfondito dal Senato; così come noi, alla Camera, approveremo nei prossimi giorni la legge di bilancio 2021. Un decreto complesso e impegnativo - 13 miliardi di euro: in tempi ordinari, una mezza legge di bilancio - che è stato emanato, lo vogliamo ribadire chiaramente agli italiani, in un contesto completamente diverso rispetto a quello in cui siamo stati impegnati nella prima ondata. Decisamente un'altra storia. Questo perché avevamo promesso al Paese che avremmo evitato la chiusura totale, che avremmo tenuto in considerazione i numeri della diffusione, le strutture sanitarie presenti, la salute degli italiani prima di tutto, però mantenendo aperte il maggior numero di attività economiche possibili. Noi questo patto con le regioni, le imprese, i lavoratori e le famiglie, seppur tra mille difficoltà, lo abbiamo mantenuto perché fermare per mesi l'Italia intera sarebbe stato certamente più facile per arginare il contagio, ma anche assolutamente drammatico per la nostra economia. Il Parlamento impiega, in media, 60 giorni ad approvare un decreto-legge, un solo decreto-legge. Per rispondere adeguatamente ai danni della pandemia, alla necessità di essere pronti, rapidi nel sostenere il nostro sistema economico, oggi, invece, approviamo quattro decreti-legge. Di questo ringraziamo tutte le opposizioni che hanno consentito l'accelerazione dei lavori d'Aula. Stiamo correndo, sì, è vero, e lo facciamo perché la crisi ha colpito ferocemente la vita, il lavoro di tutti noi italiani; ma in molti, nonostante i sacrifici compiuti, rischiano di non superarla. Per questo abbiamo chiesto di correre agli enti dello Stato, abbiamo chiesto loro di non ripetere i tempi lunghi nelle erogazioni della scorsa primavera. Oggi il Ministero dell'Economia, con l'Agenzia delle entrate sempre più al servizio del contribuente, riesce ad erogare i contributi a fondo perduto per le aziende e le partite IVA in un tempo che va da 4 a 15 giorni. Stiamo parlando di quasi 3 miliardi in poche settimane, e non lo afferma un semplice deputato del Partito Democratico, lo confermano i bonifici arrivati di giorno e di notte sui conti correnti delle imprese e delle partite IVA italiane. Certo, abbiamo chiesto erogazioni automatiche con un livello ridotto di burocrazia, tenendo in considerazione le domande già fatte a luglio, per contributi massimi fino a 150 mila euro. A ulteriore riprova di quanto questa seconda ondata sia molto più difficile, i dati ci dicono che circa due terzi delle nuove richieste di contributo provengono da aziende che non avevano presentato domanda nel mese di luglio. Permettetemi quindi di fare una critica. Noi condanniamo fermamente le dichiarazioni fatte in quest'Aula da alcune forze politiche che hanno paragonato i contributi erogati a briciole, a un'elemosina. A nostro parere, anche poche migliaia di euro di ristoro per un'impresa, per un lavoratore meritano sempre rispetto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Questa nuova ondata pandemica non sta risparmiando nessuno in Europa, sia in termini di contagio, sia in termini di chiusure, di lockdown. Ne sono la dimostrazione la Germania, l'Olanda; e noi, per rispondere a questo, allarghiamo il numero delle imprese, delle partite IVA destinatarie di nuovi contributi.

Nei settori più colpiti, dalla ristorazione all'alberghiero e al turismo, 400 sono i milioni destinati agli operatori turistici. Ci siamo occupati delle indennità per i lavoratori stagionali, gli interinali, quelli a tempo determinato. Abbiamo esteso le agevolazioni anche agli autonomi senza partita IVA, ai lavoratori dello spettacolo, ai venditori a domicilio, ai Cococo operanti nelle associazioni sportive, tanti lavori che per troppo tempo non sono stati valorizzati e che erroneamente sono sempre stati considerati gli ultimi nella catena della contrattualistica lavorativa. Per noi del Partito Democratico questa stagione è ormai tramontata. Una volta fuori dalla pandemia la mappatura delle tutele dovrà essere riscritta, guardando a più ampi confini. La risposta ai bisogni delle nuove generazioni e dei nuovi lavori non sta semplicemente nel rincorrere la tassa più bassa, nel rincorrere la flat-tax: ciò non è sufficiente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). La risposta va cercata in un progetto di sistema che sappia guardare con lungimiranza al futuro di ogni singolo lavoratore, imprenditore o partita IVA.

Ma non solo erogazioni finanziarie. Abbiamo riconfermato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre i crediti di imposta: 60 per cento sugli affitti. Quello sì è un costo fisso particolarmente oneroso per le attività costrette oggi a tenere la saracinesca abbassata. Abbiamo introdotto la cancellazione della seconda rata IMU, che ieri l'altro avrebbero pagato per le attività al momento sospese a causa della seconda ondata. Penso, in particolare, agli alberghi, ai teatri, ai cinema. A cavallo di repentini passaggi da una zona rossa a una zona arancio e viceversa, abbiamo rinviato al 30 aprile il pagamento della seconda rata dell'imposta sui redditi, dell'IRAP. Abbiamo sospeso i versamenti per i contributi previdenziali, tributari, le addizionali comunali e regionali. Abbiamo fatto molti rinvii in questa fase, ma ci siamo occupati anche dalle imprese con meno problematiche, di quelle cosiddette sane, quelle che sono riuscite a evitare la cassa integrazione, garantendo così i lavoratori, che hanno percepito uno stipendio pieno in piena crisi. A questi datori di lavoro abbiamo riconosciuto sgravi contributivi fino al 31 gennaio dell'anno prossimo. Grazie a un lavoro corale - lo voglio dire -, che ha visto anche le opposizioni dare il loro contributo, abbiamo inserito la riduzione delle bollette elettriche per le imprese. Le attività commerciali sono state esonerate dal pagamento dell'occupazione del suolo pubblico, dalle imposte di pubblicità fino al 31 marzo.

Naturalmente, non ci siamo preoccupati solo di dare una risposta alla crisi delle imprese. Infatti, ci siamo occupati delle lavoratrici e dei lavoratori, rifinanziando con oltre mezzo miliardo di euro la proroga della cassa integrazione COVID e il blocco contestuale dei licenziamenti. Ci siamo occupati delle famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori, prevedendo il lavoro agile così come il congedo straordinario, in modo da potersi dedicare ai propri figli, perché merita una risposta certa anche chi riceve una telefonata improvvisa alle cinque del pomeriggio dalla scuola del figlio adolescente e viene messo in allarme per un'inaspettata quarantena o per la sospensione dell'attività didattica! Abbiamo riconosciuto il diritto al bonus babysitting per i lavoratori non dipendenti in caso di sospensione dell'attività scolastica e la chiusura dei centri assistenziali diurni per chi ha figli con disabilità. Abbiamo riproposto il Fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa, che non è più riservato solo alle giovani coppie, ma è esteso a tutte le famiglie.

Ci siamo occupati anche della fragilità dei territori, perché non c'è solo una fragilità sociale; c'è anche una fragilità dei territori, dei comuni piccoli fino a 3 mila abitanti, spesso montani, dove le farmacie, insieme alla figura del sindaco e del parroco, rappresentano ancora il punto di riferimento di una comunità. Per loro abbiamo previsto crediti d'imposta per l'acquisto di apparecchiature per la telemedicina. Allo stesso modo, abbiamo poi finanziato per 100 milioni di euro il Fondo emergenze nazionali per l'acquisto e la distribuzione dei farmaci. Ammontano, infine, a 400 milioni le risorse destinate a ciascun comune per la solidarietà alimentare. Questo perché siamo consci, consapevoli dell'efficienza dimostrata dai comuni nel consegnare beni di prima necessità in tempi brevi, garantendo così pasti dignitosi alle persone in maggiore difficoltà, ancor più in prossimità del Natale.

Siamo consapevoli che il lavoro da fare è ancora molto; ce lo ricordano, tutti i giorni, i numeri della pandemia e le difficoltà delle nostre imprese nel far quadrare i conti. È per questo che a breve approveremo un quinto decreto, destinato al sostegno economico delle attività produttive e dei lavoratori, che terrà conto non più, come i precedenti decreti, di alcune mensilità, ma che terrà conto di tutta l'annualità 2020 e, quindi, riusciremo a capire l'effettiva difficoltà che le imprese e il sistema produttivo italiano hanno avuto e risponderemo con le necessarie risorse.

In ultimo - e voglio concludere -, posso garantire che noi democratici, da convinti europeisti quali siamo, con le stesse caparbietà e credibilità espresse per riuscire a ottenere dall'Europa il più grande finanziamento mai ricevuto, di oltre 200 miliardi, affronteremo al meglio la gestione del Recovery Plan e lavoreremo senza sosta al rilancio del nostro sistema economico, senza mai lasciare indietro nessuno.

Con questo impegno verso gli italiani, a nome del Partito Democratico, dichiaro il voto favorevole al decreto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).