Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 14 Giugno, 2022
Nome: 
Luca Lotti

A.C. 3531

Grazie, Presidente. Desidero innanzitutto ringraziare il Governo, le colleghe e i colleghi che hanno lavorato e, direi creduto, in questa importante proposta di legge costituzionale che modifica l'articolo 33 della nostra Costituzione.

Come sappiamo, ciò avviene con l'inserimento di un ultimo comma, relativo al riconoscimento del diritto dello sport: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme.” Poche parole, certo, che però hanno il sapore di un cambiamento epocale. Il Parlamento, tutti noi, siamo chiamati a contribuire con il nostro voto ad arricchire la Costituzione, compiendo un passo in avanti nella direzione di una piena inclusione sociale, principio questo fondamentale della stessa Carta costituzionale. Grazie, dunque, alla Commissione, al relatore, al presidente e a tutti i colleghi che hanno lavorato bene e tanto e soprattutto senza pregiudizi o interessi di parte. Mi piace pensare che sia stato un vero e proprio gioco di squadra come appunto lo sport ci insegna; un lavoro serio e approfondito senza dubbio, all'altezza degli obiettivi che ci eravamo posti.

Si è discusso molto negli anni sul tema di modificare troppo o troppo spesso la Costituzione, ma i padri costituenti per primi ci hanno indicato la strada per quelle modifiche, perché la Carta non è intoccabile e adattarla alle necessità dei tempi che cambiano è, a mio modesto giudizio, il modo più incisivo e giusto per proteggerla e per rispettarla. Vorrei dire che non a caso altri Paesi in Europa hanno già inserito negli scorsi anni lo sport in Costituzione. Evidentemente non solo per questo ma, in particolare e soprattutto, per il suo valore sociale di prevenzione per la salute e per il suo valore educativo e culturale lo sport non può più stare fuori dalla nostra Carta costituzionale. Lo sport è un tassello di primaria importanza della nostra cultura, della nostra identità nazionale, un pezzo dell'economia del nostro Paese, ma è anche - voglio ribadirlo ancora - soprattutto una risorsa sociale preziosa per le nostre comunità. Lo sanno bene le famiglie degli italiani, i comuni, lo sa bene la scuola, le associazioni sportive, le società dilettantistiche di base e le federazioni e tutti coloro che in qualche modo contribuiscono ogni giorno alla pratica e all'attività sportiva, che rappresentano l'ossatura sociale dell'Italia. Lo sport è, infatti, occasione di crescita individuale e sociale, ed è un presidio contro tutte le marginalità. Fare riferimento nel testo all'attività sportiva in ogni sua forma ci dice come possa essere forte, significativa ed inclusiva la scelta che stiamo facendo oggi. Siamo consapevoli di quanto sia importante e talvolta decisiva per i nostri ragazzi la pratica sportiva e di quanto sia al contempo fondamentale garantire l'accesso a tutti e senza distinzioni alla pratica sportiva per crescere nelle relazioni con le altre persone, misurarsi e imparare a stare con l'altro, capire il valore del rispetto delle regole, oltre che garantire uno stato di salute migliore. Da questo punto di vista dobbiamo essere orgogliosi del passo che stiamo compiendo oggi, lo sport racchiude in sé i più alti valori e i sani principi del vivere comune: questo non dobbiamo dimenticarcelo mai. Quando ho avuto l'onore di ricoprire l'incarico di Ministro per lo Sport ho cercato di lavorare ogni giorno nella direzione della inclusività, della valorizzazione del ruolo educativo e sociale dello sport e del diritto allo sport per tutti. Penso, ad esempio, all'avvio del progetto “Sport e periferie” confermato poi anche negli anni a venire dai Governi successivi.

Si trattava di fondi destinati al recupero di una palestra, di una piscina, di un palazzetto, di un impianto sportivo di tanti comuni, con l'obiettivo di restituire alle nostre comunità uno spazio in cui fare sport e crescere insieme. Tuttavia, devo dire che, aiutati probabilmente anche dal prezioso lavoro della stampa, forse molti colleghi ricordano quella che giornalisticamente fu ribattezzata “Norma salva tam tam basket”, per la nota vicenda della squadra dei ragazzi di Castel Volturno, un impegno preso insieme al collega Anzaldi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). In realtà quella misura aveva un carattere generale e nasceva da un presupposto, direi da un principio, credo da tutti condiviso: per un bambino fare sport deve rappresentare un diritto pari a quello dell'istruzione e della salute. Ebbene, quella norma ha permesso a tanti di minori di poter praticare lo sport, il diritto allo sport. Oggi con questa proposta di legge costituzionale facciamo compiere all'Italia un ulteriore passo in avanti, affidando allo Stato, alla Repubblica, il compito di promuovere e diffondere lo sport, quale essenziale strumento formativo e di crescita individuale e sociale per tutti. Come accennavo poco fa, di questo, prima di noi, ne sono ben consapevoli le associazioni sportive, il Comitato olimpico nazionale, il Comitato italiano paralimpico e tutte le Federazioni e gli enti di promozione sportiva, coloro cioè che sono in prima linea nella pratica, nella promozione e nella tutela del mondo dello sport. Colgo l'occasione per ringraziare in questo momento anche loro per il supporto consapevole e importante che hanno dato al lavoro del Parlamento attraverso suggerimenti, consigli, proposte e anche critiche, sempre però costruttive. Li ringrazio anche e soprattutto per ciò che fanno ogni giorno a favore dello sport e a favore dell'educazione dei nostri ragazzi.

Signor Presidente, viviamo giorni difficili, di grande angoscia per ciò che sta avvenendo in Ucraina, anche per questo forse ieri mentre preparavo questo intervento mi è tornata in mente una frase attribuita a Shimon Peres: «Nello sport si vince senza uccidere, in guerra si uccide senza vincere». Auspico che la forza terribilmente attuale, terribilmente vera di questo pensiero, possa spingere chi ha ancora dubbi legittimi sulla scelta che siamo chiamati a compiere in quest'Aula stamani a superare questa perplessità, perché con il nostro voto la Costituzione, legge suprema e fondamentale del nostro Paese, sarà, se possibile, ancor più un prezioso baluardo contro ogni forma di discriminazione e ingiustizia sociale. Per tutti questi motivi il Partito Democratico voterà convintamente questa proposta di legge costituzionale.