Dichiarazione di voto finale
Data: 
Martedì, 12 Ottobre, 2021
Nome: 
Lucia Ciampi

A.C. 3156​ e abbinate

Grazie, Presidente. Rappresentante del Governo, onorevoli colleghe e colleghi, come molti sapranno, fu una straordinaria immagine scattata dallo spazio oltre cinquant'anni fa a scuotere le coscienze e a dare risonanza globale all'importanza della salvaguardia ambientale, a trasformare una battaglia culturale di pochi in una sfida intergenerazionale. “Earthrise”: questo è il nome di quella foto e per l'umanità fu come guardarsi per la prima volta allo specchio e comprendere che il nostro Pianeta non era un dato di fatto immutabile, ma un luogo prezioso e fragile da rispettare e salvaguardare. Oggi questi temi vengono inseriti espressamente anche nella nostra Costituzione, a rappresentare la dinamicità e la modernità di un testo capace di accompagnare la crescita sostenibile della società odierna e delle generazioni future. L'ambiente come tema giuridico e come interesse pubblico fondamentale primario ed assoluto era già, comunque, presente in alcuni aspetti della Carta, ma l'inserimento tra i principi ne rafforza valore e interdisciplinarità.

Sono tre le considerazioni che vorrei sottolineare. Innanzitutto, il richiamo specifico all'interesse delle nuove generazioni ed alla necessità di lasciare un pianeta sano e vivibile a chi verrà dopo di noi. Viviamo da tempo tutti al di sopra delle possibilità della nostra Terra; va, poi, aggiunto come l'estinzione di alcune specie, una maggiore diffusione delle malattie, l'innalzamento delle temperature, il collasso degli ecosistemi, l'innalzamento dei mari e altri possibili diversi impatti climatici diventeranno sempre più frequenti e devastanti nei prossimi trent'anni. Secondo il report del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, che è il principale organismo internazionale di valutazione dei cambiamenti climatici, la quantità di CO2 che abbiamo emesso nell'atmosfera ha già minato la capacità delle foreste e degli oceani di assorbirla. Se la nostra specie prospererà o semplicemente sopravviverà nel XXI secolo, dipenderà dalle scelte che le società prenderanno non nei prossimi anni, ma immediatamente. Il punto di non ritorno non è più domani, è oggi. Lo stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi lo ha recentemente ricordato e, come disse nel suo discorso di insediamento, vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta. L'inserimento nella Costituzione della tutela dell'ambiente, delle biodiversità e degli ecosistemi come beni imprescindibili da garantire per le nuove generazioni è, quindi, un monito alla politica, che deve essere strumento di programmazione della prosperità comune e non un esclusivo mezzo di consenso immediato per fini elettorali.

Altra considerazione che vorrei fare riguarda il passaggio dedicato al benessere animale. Anche in questo caso, per la prima volta, è stato introdotto nella Costituzione il riferimento agli animali, prevedendo una legge che ne definisca le forme e i modi di tutela. Siamo di fronte, anche in questo caso, a un passaggio storico, non si tratta soltanto di una generica salvaguardia per le altre forme viventi oltre l'uomo. Già oggi la salute e le condizioni di detenzione degli animali sono beni penalmente rilevanti perché tutelati dalla norma penale. Si tratta di garantire agli animali alcuni diritti inalienabili. Il benessere animale interessa, infatti, tutti, non soltanto chi considera gli animali come esseri senzienti, come peraltro già riconosciuto con apposite leggi da altre nazioni e come sancito dal Trattato di Lisbona.

Dal benessere animale, inteso non solo come la salute e il benessere fisico dell'animale, ma la capacità di esprimere i suoi comportamenti naturali in presenza di un ecosistema equilibrato, deriva conseguentemente anche il benessere umano. Non mi riferisco soltanto alle recenti teorie, in cui l'evoluzione delle pandemie, come quella che stiamo tuttora vivendo e subendo, sia direttamente causata dall'attività umana e dal mancato rispetto degli ecosistemi. Mi riferisco anche alla stretta relazione tra allevamenti e qualità del cibo prodotto e, quindi, alla salute umana. Garantire sempre benessere e, quindi, condizioni di vita decenti, alimentazione adatta, attenti controlli e cure al bestiame produrrebbe conseguentemente cibi più salutari per l'uomo.

Qui mi avvio a concludere, esponendo la mia terza considerazione. Se anche il benessere animale viene legato alla tutela della biodiversità e degli ecosistemi, salvaguardare il patrimonio ecologico e preservare la biodiversità significa anche, in linea con i principi costituzionali che oggi integriamo, costruire modelli di società, capaci di coniugare ambiente, risorse, biodiversità e attività umane, non paesaggi statici, ma paesaggi sostenibili. Gli esempi virtuosi nel nostro Paese non mancano. Penso, ad esempio, alla Val d'Orcia in Toscana, alle Langhe e al Monferrato in Piemonte, luoghi che hanno avuto il riconoscimento UNESCO come patrimonio dell'umanità. In questi luoghi non immutati, che si sono modificati con l'interazione millenaria dell'uomo, la civiltà ha plasmato, valorizzato e conservato la ricchezza naturale dei paesaggi e la biodiversità delle piante e degli animali. In questi luoghi l'attività umana, con la sua presenza attiva e diffusa, è un elemento decisivo di presidio e di salvaguardia, con effetti virtuosi e in certi casi insostituibili sulla qualità del paesaggio, sulla manutenzione degli equilibri idrogeologici, sulla biodiversità e sulla conservazione dello strato fertile del suolo. Questo è lo spirito delle modifiche alla Costituzione che ci apprestiamo ad approvare: la tutela dell'ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità, come elementi necessari al progresso per costruire modelli di vita ed una società sostenibile da lasciare alle nuove generazioni, non come monadi immutabili e controproducenti. È con questo auspicio che annuncio il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).