Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 5 Novembre, 2025
Nome: 
Marco Sarracino

Scheda della mozione

La ringrazio, signor Presidente. Presidente, questa nostra mozione, la mozione del Partito Democratico, prende spunto da una proposta di legge di un collega, per me un amico, Leonardo Impegno, che ha combattuto per anni affinché sul tema RC-auto venisse rispettato un sacrosanto principio di uguaglianza. Però, Presidente, mi duole rilevare che, anche oggi, dagli interventi svolti dalla maggioranza questo principio viene messo in discussione. Perché, Presidente, oggi nel nostro Paese per una famiglia con uno stipendio medio comprare un'automobile è diventato estremamente complesso. Il tema non è solo legato al costo elevato del mezzo di trasporto, che ovviamente incide tantissimo nella decisione, ma - è già una componente importante - anche al costo annuo dell'assicurazione che in moltissimi casi mangia un'intera mensilità di un lavoratore italiano.

L'ammissione - mi fa piacere - da parte della collega di Forza Italia - non lo dica a Giorgia Meloni - che, in questi anni, il costo della vita nel nostro Paese è aumentato, l'inflazione è aumentata, mi fa ben sperare verso il voto nei confronti di questa mozione congressuale: finalmente un atto di verità sulle condizioni economiche e sociali in cui versa il nostro Paese.

Ma oggi, Presidente, discutiamo di un'incomprensibile e inaccettabile ingiustizia che colpisce i cittadini e anima proprio questa mozione. Presidente, attraverso lei, pongo una domanda al Governo che in questo momento però è impegnato a fare altro e, quindi, le chiedo di intervenire…Presidente, la domanda è la seguente: se un cittadino di Napoli e uno di Milano, negli ultimi 5 anni, non hanno commesso alcun incidente, perché, signora Sottosegretaria, pagano due assicurazioni differenti?

È una domanda semplicissima da cui però emerge un problema evidente a tutti, anche a lei. È una differenza legata al numero di incidenti che si commettono in queste due città? Non credo, banalmente perché nelle grandi metropoli del Nord si commettono gli stessi sinistri delle metropoli del Mezzogiorno. Lo dicono i dati Istat: sia per il numero di incidenti che per il numero dei furti l'incidenza è pressoché simile. Anzi, Presidente, le do una notizia: è addirittura la regione Lombardia quella in cui si registrano più furti, seguita dal Lazio e poi dalla Campania.

Così come, purtroppo, cresce il numero di veicoli che si muove sulle strade italiane senza un'assicurazione RC-auto. A fine 2024, infatti, si trattava di poco meno di 3 milioni di auto e di moto (il 6,1 per cento del parco circolante), per un mancato incasso per le compagnie assicurative di 1,4 miliardi di premi.

Ma sa cosa è successo tra il 2021 e il 2024? È stato il Nord Italia a mostrare l'incremento più consistente di auto e moto senza polizza. Allora lo dico - anche per suo tramite, Presidente - alla collega di Forza Italia che è intervenuta prima sulle scatole nere: collega, sa qual è la città in cui ci sono più scatole nere d'Italia? È Napoli. Si faccia passare meglio i dati la prossima volta.

Allora, Presidente, di che cosa stiamo parlando? È un problema di frodi? Certo che è un problema di frodi; è anche un problema di frodi. Le frodi esistono. Esistono le Forze dell'ordine, però, per combattere le frodi. Chi deve scovarle? Chi deve scovarle? Devono farlo le Forze dell'ordine. Qui, invece, nel sistema che si è creato, a pagare sono praticamente sempre i cittadini onesti che vivono sulla loro pelle un sistema assicurativo che si fonda - diciamoci la verità - sul pregiudizio territoriale. Si sta certificando che esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B in questo Paese, in cui i diritti dipendono dal luogo in cui nascono. Per cui, se sei meridionale, non solo lo Stato spende meno per te, per i tuoi servizi, non solo hai meno opportunità, non solo hai meno sanità, non solo hai meno trasporto pubblico, ma devi pagare anche l'assicurazione dell'auto più degli altri, soltanto perché sei meridionale. Perché alla fine il gioco è sempre lo stesso: in questo Paese si tende a colpire sempre chi è più debole.

Allora, siccome tutto questo deve finire, anche con questa mozione noi proponiamo una tabella di virtuosi, fatta in base al merito e su questo stiamo interrogando la Sottosegretaria, il Governo, la destra. Per cui: ti trovi a Milano, ti trovi a Napoli, ti trovi a Roma? Non fai incidenti da 5 anni? Allora, siccome siete ugualmente virtuosi, oltre che ugualmente italiani, pagate allo stesso modo, a prescindere da quale sia il luogo della vostra residenza.

Non mi pare, onestamente, nulla di rivoluzionario o straordinario, ma - come direbbero addirittura dalla destra - si tratta di buon senso. Ma come fate a dire di “no”? Come fate a dire di “no” a una mozione che chiede più equità e giustizia? Come fate a dire di “no” ad una mozione che chiede più controlli a chi pensa di fare il furbo? Come fate a dire di “no” ad una mozione che impegnerebbe a sanare questa vergogna?

Lo dico, Presidente, e vado a concludere, in particolar modo ai parlamentari meridionali della destra. Votando in maniera contraria alla nostra mozione, voterete innanzitutto contro voi stessi e lo farete per l'ennesima volta. Dopo aver votato per il taglio di Decontribuzione Sud, per il taglio del Fondo perequativo infrastrutturale, dopo aver votato per l'autonomia differenziata, oggi venite a votare contro i campani, contro i pugliesi, contro i calabresi, contro i lucani, contro i siciliani. State votando contro di loro, contro l'uguaglianza dei cittadini prevista dalla nostra Costituzione.

Allora, se avete il coraggio, visto che vi vedo discutere, venitelo a raccontare in campagna elettorale in Campania che cosa dice il candidato della destra, Cirielli, di fronte a questa vergogna, che cosa dice il candidato della Puglia, Lobuono, di fronte a quest'umiliazione. Immagino nulla, Presidente. Sono in silenzio. Sono in silenzio dinanzi all'ennesima umiliazione a danno dei loro concittadini e tacciono perché, alla fine, fanno parte - diciamoci la verità - della destra più antimeridionalista della storia repubblicana.

E allora, Presidente, crediamo che sia tempo che, dinanzi ad uno degli ambiti in cui è maggiore l'elemento di discrezionalità discriminante ai danni del Mezzogiorno, si ponga rimedio perché è evidente a tutti che oggi le tariffe dell'assicurazione per il proprio mezzo di trasporto si pagano in base ad un pregiudizio non corroborato dai numeri.

Presidente, lo dico al Governo: voi potete non votare questa mozione; voi potete bocciare la nostra proposta di legge, ma la verità di questa incredibile ingiustizia è sotto gli occhi di tutti e le persone se lo ricorderanno, anche molto presto.