Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e colleghe, esprimo fin da subito il voto favorevole del Partito Democratico e lo faccio anche con l'orgoglio di chi ritiene che, in questo momento, si debba dare un messaggio di unità, di forza, di una politica che sa ascoltare, che sa mettersi al servizio dei cittadini e trovare le trasversalità per dare messaggi di speranza e di fiducia alle donne e anche alle giovani donne che incontrano nel loro percorso di vita patologie oncologiche.
Dico questo perché ogni anno, nel mese di ottobre, siamo riusciti a portare in questo mandato legislativo, in questa Aula parlamentare, delle mozioni unitarie, con degli obiettivi chiari e condivisi, per dare un messaggio di unità di una politica che sa davvero mettersi al servizio delle nostre comunità.
Abbiamo, tra l'altro, approvato, in questo mandato - lo hanno ricordato i colleghi, ma lo voglio ricordare, perché non è mai scontato riuscire ad approvare delle leggi in modo unanime -, l'aumento dei giorni di comporto per conciliare maggiormente il diritto alla cura e il diritto al lavoro; abbiamo chiesto e ottenuto la presenza istituzionale delle associazioni dei pazienti nei tavoli ministeriali per dare una voce strutturale ai loro bisogni, in base alla voce competente che possono portare; abbiamo approvato, insieme, la legge sull'oblio oncologico: un mandato, quindi, che si è caratterizzato molto con messaggi di unità nelle patologie oncologiche e, ancora una volta, oggi vogliamo qui ribadire.
In questo caso lo abbiamo fatto trovando un'unità di intenti sulla nutrizione oncologica, proprio per discutere una questione che, forse, è meno visibile, meno conosciuta, data più scontata, ma che riguarda davvero una parte fondamentale della cura del percorso oncologico. È vero, siamo all'interno del mese di ottobre, che si sta per concludere; è stato un mese in cui abbiamo dedicato moltissime iniziative per parlare di prevenzione, per rassicurare gli uomini e le donne ad utilizzare le campagne di screening gratuito e a partecipare con fiducia, proprio perché la prevenzione rappresenta il più importante investimento che il Paese può fare, ma che anche un cittadino può fare su se stesso. Dico questo perché il sistema sanitario nazionale è un grandissimo patrimonio di democrazia, ma richiede che ci sia una partecipazione attiva, anche dei cittadini, nell'aderire a campagne gratuite che possono essere davvero salvavita.
Tra l'altro, nella prossima legge di bilancio - lo voglio ricordare perché lo ritengo un passaggio importante -, grazie anche alle mozioni che abbiamo fatto negli anni precedenti, vedrà finalmente luce l'ampliamento degli screening mammografici - da 45 a 50 e da 69 a 74 -; così come l'ampliamento da 70 a 74 degli screening per il tumore al colon retto: quindi un impegno importante sulla prevenzione, che deve portare ad ampliare gli investimenti dal 5 al 7 per cento del Fondo sanitario nazionale, proprio perché è davvero non solo l'investimento per salvare, allungare e migliorare il tempo di vita delle persone, ma anche per rendere maggiormente sostenibile il sistema sanitario nazionale.
L'alimentazione, così come tutti gli aspetti psicologici, non sono certamente secondari: sono elementi cruciali per costruire percorsi di cura ed elementi importanti nella risposta terapeutica che, certamente, non possono essere considerati secondari. I problemi legati alla malnutrizione, tra l'altro, sono causati dalla malattia, ma possono anche essere alimentati durante il percorso oncologico, durante i trattamenti, ovviamente a causa di interventi chirurgici, di terapie legate alla chemioterapia, alle radioterapie. Sono difficoltà, queste della malnutrizione, che influenzano direttamente l'efficacia o l'inefficacia dei percorsi terapeutici, la prognosi dei pazienti, ma anche la sopravvivenza dei pazienti stessi.
Lo dico perché è vero: oggi il cancro rappresenta ancora una patologia molto complessa nel nostro Paese; abbiamo, in Italia, circa 3,7 milioni di persone che convivono con patologie oncologiche. Le diagnosi continuano ad aumentare, anche le diagnosi di tumore al seno, ma sono tumori con i quali oggi si può convivere, ma, soprattutto, si riesce a sopravvivere se riusciamo ad arrivare comunque con diagnosi precoci.
Nel 2023 ci sono state 395.000 nuove diagnosi, ma sono diagnosi che, se intercettate in modo precoce, possono garantire un percorso di vita che rimane comunque importante e che porta alla sopravvivenza. Grazie ovviamente agli investimenti in ricerca, che non devono mai mancare - ce lo ha ricordato, pochi giorni fa, anche il Presidente Mattarella – e che hanno garantito un invecchiamento della popolazione, una cronicizzazione dei tumori e delle patologie nel garantire, quindi, tempi di vita e di qualità della vita molto più lunghi. Avere fin dall'inizio delle diagnosi precoci, delle prese in carico multidisciplinari, che vedono affiancare ovviamente agli oncologi, ai medici, i nutrizionisti, i dietologi, gli psicologi, quindi con un percorso di cura personalizzato, può cambiare ovviamente il decorso della terapia, con un approccio che deve vedere anche la parte della nutrizione come un pilastro fondamentale della cura.
Dico questo perché la malnutrizione compromette la salute dei pazienti, ma influisce enormemente anche sui costi sanitari. Alcuni recenti studi stimano che la malnutrizione oncologica non solo compromette la salute delle persone, ma impatta pesantemente, dal 30 al 50 per cento, anche sui costi totali dei trattamenti per il cancro. Questo fenomeno contribuisce ad un aumento dei ricoveri ospedalieri, allunga la degenza, riduce l'efficacia dei trattamenti, facendo lievitare le spese sanitarie. Quindi, da un lato, condiziona il percorso di cura, la qualità della cura, ma impatta pesantemente anche sui costi del Sistema sanitario nazionale. Il nostro Paese in realtà si è dotato, nel 2017, di linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali sui pazienti oncologici, con l'obiettivo proprio di integrare la nutrizione nei trattamenti e di standardizzare i percorsi assistenziali, ma oggi queste linee guida importanti vengono comunque applicate in modo molto disomogeneo nel territorio nazionale, non garantendo quindi quell'uniformità e quell'equità di accesso che sono parole preziose che dobbiamo insieme tutelare e garantire per migliorare il diritto alla cura dei nostri cittadini.
Secondo queste linee guida, infatti, è fondamentale eseguire uno screening nutrizionale proprio nel momento della diagnosi, con un monitoraggio durante tutto il percorso terapeutico. Il monitoraggio continuo serve non solo a prevenire la malnutrizione, ma anche a migliorare l'aderenza terapeutica, l'appropriatezza terapeutica e a ridurre i costi legati alle complicanze, dei costi sanitari, ma soprattutto dei costi di vita. Dobbiamo insieme ribadire come la nutrizione debba essere trattata non come un aspetto secondario, ma come una vera e propria medicina, che deve far parte comunque del percorso di cura.
L'obiettivo quindi che ci diamo oggi con questa mozione è quello di ribadire l'importanza di queste linee guida, ma anche di superare le disuguaglianze regionali, che oggi non garantiscono comunque uniformità, soprattutto evitando le disuguaglianze regionali per garantire un'appropriatezza nel percorso terapeutico-diagnostico in modo uniforme sul territorio nazionale.
L'obiettivo che il nostro Paese si deve dare è quello di garantire ad ogni paziente non solo le migliori cure farmacologiche necessarie, ma anche il miglior supporto nutrizionale, come parte integrante di un percorso di cura che deve vedere una presa in carico multidisciplinare, fatta anche di supporto psicologico non solo per il paziente, ma anche per l'intero nucleo familiare.
Queste sono patologie che ancora oggi spaventano, che provocano percorsi di dolore, di sofferenza, che mettono in crisi anche il contesto familiare e, ancora una volta, io penso che dobbiamo dare un messaggio di grande forza alle donne, sapendo che il nostro obiettivo è mettere loro, la loro vita, al centro dell'impegno della politica, perché la salute è un bene da difendere, è un diritto da promuovere e riuscire a garantire un diritto universale alla salute rimane il più importante impegno che la politica può prendersi ancora una volta, perché è un bene fondante…
…della nostra democrazia. Il Sistema sanitario nazionale è un grandissimo patrimonio di democrazia e di libertà, che va sostenuto con grandissima forza e determinazione da tutti.