Grazie, Presidente. Io credo che noi dovremmo avere maggior consapevolezza della drammaticità di questa discussione. È normale che abbiamo ovviamente posizioni diverse. È uno dei temi più divisivi in questo Parlamento, ma direi in tutte le società occidentali, tra destra e sinistra. Però, noi stiamo qua parlando di qualcosa che produce migliaia di morti - il Mediterraneo è diventato un cimitero - e disperazione. Al di là - ripeto - di come la si pensa, quei flussi migratori sono attivati da disperazione, da povertà, da guerre, da carestie e producono la sistematica e ripetuta violazione dei diritti umani.
A me - lo dico veramente senza polemica - dispiace che nella risoluzione di maggioranza, e anche negli interventi dei colleghi di centrodestra, non si sia su questo trovato il tempo di spendere una sola parola per ricordare che noi stiamo parlando di una tragedia umanitaria che avrebbe bisogno di una gestione appunto più consapevole. Se noi oggi discutiamo di questo Memorandum è per un'iniziativa delle opposizioni, perché altrimenti avremmo prodotto il tacito rinnovo senza nemmeno appunto una discussione. Ora io mi chiedo e vi chiedo: davvero va tutto bene, come ora ha raccontato il deputato Iezzi? Certo, io lo riconosco. C'è stato intorno a queste politiche un consenso trasversale. Alcuni di noi erano contrari già allora, ed è giusto almeno metterlo a verbale, però non c'è alcun dubbio che queste politiche hanno avuto consenso nell'opinione pubblica e un consenso largo e trasversale dentro questo Parlamento. Sono state inaugurate da un Governo di centrosinistra, proseguite e rinnovate per la prima volta dal Governo Conte e oggi siamo alla vigilia di un ulteriore rinnovo.
Il problema qual è? Perché torniamo a parlare oggi? Perché oggi, come ha spiegato bene l'onorevole Fratoianni poco fa, quell'impianto è fallito e lo dimostrano i fatti. È fallita la strategia cosiddetta di esternalizzazione delle frontiere che significa una sola cosa: violare i diritti umani per procura, cioè chiedere ad altri di fare quello che, se lo facessimo noi, sarebbe un atto illegale.
Onorevole Iezzi, quelli fatti dalla cosiddetta Guardia costiera non sono salvataggi ma sono deportazioni, perché, se quelle persone fossero raccolte da una nave europea e salvate da una nave europea, il diritto internazionale vieterebbe di riportarle in Libia, perché la Libia non è un porto sicuro. Quindi, rivendicare i numeri di quei cosiddetti salvataggi significa rivendicare delle deportazioni , perché quelle persone vengono riportate in Libia dove vengono chiuse non in dei centri, come scrivete nella vostra risoluzione, ma in dei lager dove vengono uccise, violentate, stuprate e torturate donne, uomini, bambini e cristiani che di solito vi stanno tanto a cuore giustamente. Di questo noi stiamo parlando e questo è quello che è successo in questi anni.
Tutto questo avviene perché noi addestriamo e finanziamo la cosiddetta Guardia costiera libica. Questa era la grande scommessa. Capisco che aveva, forse, anche un senso allora immaginare che questo rapporto di cooperazione avrebbe prodotto un'evoluzione della statualità libica e una stabilizzazione di quel Paese.
Ma oggi a tanti anni di distanza possiamo almeno riconoscere che questa roba non ha funzionato? Che oggi la Libia non è un Paese stabile, non è diventato magicamente un Paese sicuro, che quella strategia che c'era nel Memorandum… Voi dite: “nel Memorandum ci sono le garanzie del rispetto dei diritti umani”, ma c'è anche l'articolo 5 che dice che, se non vengono rispettati, si dovrebbe bloccare la cooperazione. Possiamo tutti riconoscere che oggi quei diritti umani in Libia non vengono rispettati, e che quindi quella strategia è fallita anche da questo punto di vista? Non ha funzionato a stabilizzare la Libia, non ha funzionato per la garanzia dei diritti umani, non ha nemmeno contenuto i flussi. Guardate, visto che siete tutti oggi innamorati dell'ex Ministro Minniti, leggetelo Minniti, perché qualche mese fa lui stesso ha detto che oggi non ha senso riproporre quella strategia e che bisognerebbe cambiarla completamente. Noi siamo in questa situazione e se possibile è peggiorata, perché sono cresciute le violenze della cosiddetta guardia costiera libica, è stato già ricordato. Per voi il fatto che chi dovrebbe occuparsi di salvare i migranti gli spara alla testa è normale? Il fatto che quella cosiddetta guardia costiera spari sulle ONG, dove, segnalo, ci sono anche italiani che lavorano o che operano su quelle navi (e spara ad altezza d'uomo, non è che spara in aria come è successo recentemente nel caso della Ocean Viking), è o non è un problema? E perché noi non abbiamo sentito una parola da parte del Governo a tutela di quelle imbarcazioni, che stanno lì solo a salvare vite? Nulla, nulla, non una condanna per la cosiddetta guardia costiera, che peraltro quei colpi li sparava da delle motovedette donate dall'Italia, perché questo noi stiamo producendo.
E quelle navi sono lì esclusivamente perché non ci siamo noi, perché non ci sono gli assetti navali statali. Non volete le ONG? Rimandiamo le nostre navi nel Mediterraneo a fare quello che si faceva ai tempi di Mare Nostrum, cioè a salvare vite e a cercare anche di gestire in modo più ordinato queste operazioni. Ma voi non lo fate, perché in questi anni è cresciuta una campagna a tutela di questo fallimento, che è stata fatta di tante cose: della criminalizzazione delle ONG, che sono state accusate, denunciate, perseguitate in ogni modo (e non c'è una sentenza che abbia dato loro torto, lo metto semplicemente a verbale)… Con ogni decreto voi avete provato a ostacolarne il lavoro, cercando di mandarle a sbarcare i naufraghi nel porto più lontano possibile, producendo blocchi amministrativi, rendendo impossibili i salvataggi multipli. Addirittura, gli attivisti che operano su quelle navi sono stati spiati illegalmente. Noi ancora non riusciamo a sapere da voi chi ha usato Paragon per perseguitare delle persone che hanno, giornalisti e attivisti, l'unica colpa (secondo voi) di raccontare quello che succede nel Mediterraneo. Cioè, questo mostro ostile che è cresciuto negli anni è quello a cui noi abbiamo provato a ribellarci e che stiamo provando a contrastare anche con questa risoluzione, semplicemente cercando di dialogare con chi prova a fare quello che in una democrazia matura dovrebbe essere normale. Io non ho capito… Anche questa cosa che oggi salvare vite è una colpa, guardate che è francamente difficile da spiegare (). Io non so quando tornate a casa e parlate con i vostri figli come fate a spiegargli che uno che tende la mano a una persona che sta per annegare è cattivo.
E vi è anche un altro argomento. All'amico Colucci voglio dire che non capisco quale sia la terza via, perché non ho capito qual è la seconda e non penso che ne serva una terza. Serve una strategia politica di contrasto dell'immigrazione, non è che se leviamo il Memorandum non c'è nulla. Anche la collega Onori, che diceva: “se leviamo il Memorandum ci sono i trafficanti”… Oggi ci sono i trafficanti, perché la guardia costiera libica è costituita dai trafficanti di esseri umani, ma nessuno propone di non rinnovare il Memorandum e sostituirlo col vuoto. Si può gestire un fenomeno che è strutturale e non emergenziale, come veniva ricordato. Lo si fa con la cooperazione internazionale che è una cosa che, a differenza del Piano Mattei, esiste e voi avete definanziato. Lo si fa con una missione internazionale, europea, di salvataggio nel Mediterraneo. Lo si fa con quello a cui per viltà nel rapporto con i vostri alleati della destra europea avete rinunciato, cioè la richiesta di redistribuzione: chi arriva in Italia, arriva in Europa e gli altri Paesi dovrebbero darci una mano a gestire i flussi migratori. Lo si fa aprendo dei canali legali di immigrazione, cioè superando finalmente l'orribile Bossi-Fini, lo si fa con l'accoglienza diffusa, lo si fa con l'integrazione, che è quella che consente di riconoscere che esistono diritti e doveri per chi arriva in questo Paese.
Ora (tra tante cose), a proposito, onorevole Iezzi, di senso del ridicolo, la mozione maggioranza si conclude con un impegno al Governo abbastanza scarno, ossia a proseguire la strategia nazionale di contrasto ai trafficanti di migranti e di prevenzione delle partenze dalla Libia. “Proseguire la strategia di contrasto ai trafficanti”: io rispondo con una sola parola, anzi con un solo nome: Almasri. Voi avevate il capo dei trafficanti di esseri umani e lo avete rimandato in Libia, e infatti oggi ci proponete esattamente di continuare su questa strada. Rinnovare questo Memorandum significa questo: cedere una parte della nostra sovranità a chi tortura, stupra, uccide…
…e viola i diritti umani, ma anche a chi in questo momento sta ricattando il nostro Paese.
Per questo noi non possiamo essere d'accordo e per questo continueremo a fare di tutto per superare questa pagina orribile della storia del nostro Paese.