Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 8 Novembre, 2023
Nome: 
Ilenia Malavasi

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Grazie, Presidente. Colleghi e colleghe, mi unisco a questa riflessione perché stiamo affrontando, con questa mozione, un fenomeno molto complesso, che riguarda oltre 3 milioni di persone che si stanno curando nel nostro Paese, tra l'altro con disturbi di anoressia, di bulimia e disturbi di alimentazione incontrollata, che generano, comunque, una situazione, anche all'interno dei nuclei familiari, abbastanza fragile e, quindi, una situazione che richiede tutta la nostra attenzione su queste patologie alimentari che usano il corpo per favorire e promuovere anche l'attenzione. Il corpo è, infatti, usato come mezzo di comunicazione per comunicare un disagio molto profondo, che spesso passa attraverso meccanismi psicologici e biologici che conducono alle malattie. Tant'è vero che il cibo è semplicemente il sintomo di un malessere profondo, che richiede sicuramente, da un lato, tutta la nostra attenzione politica e, dall'altro, una presa in carico multidisciplinare, proprio perché questi disturbi del comportamento alimentare, dell'alimentazione e della nutrizione sono un gigantesco contenitore all'interno del quale si collocano manifestazioni e patologie differenti, tutte accomunate da una grande sofferenza psicofisica e da un rapporto conflittuale e faticoso con il cibo, con aspetti mentali e sociali legati alla salute fisica, che richiedono davvero profondità di attenzione anche da parte della politica. I disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, infatti, possono diventare una condizione permanente, come hanno ricordato anche i colleghi, e possono compromettere seriamente la salute di tutti gli apparati e degli organi del corpo e, nei casi gravi, portare anche alla morte. Purtroppo, negli ultimi decenni stiamo assistendo a un progressivo abbassamento dell'età dell'insorgenza delle patologie, tanto che sono sempre più frequenti diagnosi in età preadolescenziale, prima dei 14 anni e anche nell'infanzia. Abbiamo avuto un aumento importante, molto significativo, anche nel periodo pandemico, tant'è vero che siamo passati dai 680.000 casi circa del 2019 a 1.450.000 casi nel 2022, a significare proprio come questa sia una epidemia nascosta, he richiede una rete di cura del Servizio sanitario nazionale, mentre ad oggi ci troviamo con poche strutture presenti nel nostro Paese, con un numero insufficiente di posti letto e una distribuzione non omogenea, che porta ad avere circa 63 centri al Nord e solamente 40 tra Isole e Sud. Tra l'altro, si tratta un numero che è diminuito dopo le chiusure causate dal periodo pandemico, che ha portato alla chiusura appunto di 38 strutture specializzate. La mancanza di posti letto si fa particolarmente sentire anche per l'età pediatrica, tant'è vero che sono pochissimi i reparti dedicati alla popolazione in età pediatrica che soffre di questi casi - ahimè, in costante aumento - e spesso queste persone con queste patologie vengono ricoverate in reparti di pediatria, di medicina generale e anche in reparti di psichiatria. Tra gennaio e maggio di quest'anno sono arrivate richieste di SOS in numero pari a 817, esattamente il doppio rispetto allo stesso periodo del 2022. È un dato che evidenzia, quindi, l'attualità di questa riflessione e che, ancora una volta, richiede di affrontare la scarsa presenza dei centri specializzati, la loro non omogenea collocazione sul territorio, che non permette una reale, un'adeguata, una tempestiva presa in carico dei giovani e delle loro famiglie. Molto spesso le famiglie sono lasciate sole di fronte a questi drammi, innescando, di fatto, un peregrinare in cerca di luoghi di cura per l'Italia e solo successivamente, tardi, quando a volte la situazione è già ormai compromessa, si arriva a una presa in carico della persona e del suo nucleo familiare.

Tra l'altro, nel 2018, è giusto ricordarlo, il Ministero della Salute ha elaborato un documento inerente all'istituzione di un vero e proprio codice lilla al momento dell'accettazione al pronto soccorso, che può diventare anche un luogo dove individuare in modo precoce queste persone e, quindi, causare, comportare una presa in carico delle persone che hanno disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, ma è un documento rimasto poco attuato. Crediamo sia giusto ribadire l'importanza di questo percorso, proprio perché il PS può diventare davvero un punto importante per la presa in carico di queste persone.

Quindi, chiediamo che venga attuato, che ne venga monitorata l'attuazione, proprio perché le persone possano trovare nel pronto soccorso, oltre, ovviamente, a persone adeguatamente formate, con una formazione che riteniamo debba essere obbligatoria, anche un team multidisciplinare e una rete assistenziale locale adeguata. Ricordo, tra l'altro, che, nell'approvazione di un emendamento - lo ricordava anche la collega Bonetti - della legge di bilancio del 2022, sono state inserite le prestazioni relative ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione all'interno dei livelli essenziali di assistenza, al di fuori del capitolo della salute mentale, con un budget autonomo, ampliando la possibilità di erogare prestazioni e servizi. Chiediamo, quindi, con forza che questo impegno venga attuato, che venga data piena e completa attuazione a quanto previsto dall'articolo 1, comma 687, della legge n. 234 del 2021, perché crediamo che sia importante individuare e aggiornare le prestazioni sanitarie e sociosanitarie inerenti ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, in modo da inserire, in un'unica area specifica, i livelli essenziali di assistenza. Quindi, dicevo, l'importanza di dare piena e completa attuazione a quanto previsto nella legge di bilancio del 2022, dove, tra l'altro, sono state stanziate risorse importanti, un fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, con una dotazione di 25 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023, che ha consentito il finanziamento di piani di intervento regionali e provinciali, volti al miglioramento dell'assistenza delle persone con disturbi dell'alimentazione e della nutrizione. Quindi, non capiamo, sinceramente, su questa parte del dispositivo, il parere contrario del Governo, perché è una legge che è stata già approvata da questo Parlamento, le risorse sono state stanziate.

Tra l'altro, sempre nel 2022, è stata approvata un'altra legge sulla valorizzazione e il sostegno della famiglia, proprio per supportare le famiglie che si trovano spesso in queste situazioni di fragilità e spesso anche di solitudine. Quindi, l'impegno che chiediamo al Governo è quello di dare piena e completa attuazione - tra l'altro, è una legge dello Stato -, perché le famiglie ne hanno tutti i diritti, nonché di valutare e di lavorare per implementare e rendere omogenea su tutto il territorio nazionale l'offerta assistenziale, con particolare attenzione all'incremento dei posti letto, volti ad accogliere i ragazzi e le ragazze con disturbi dell'alimentazione, rendendo questi posti letto adeguati alla reale domanda, visto il gap che oggi c'è tra i servizi offerti e le richieste che arrivano dalle famiglie, proprio per garantire quell'equità e quell'uniformità della cura, con una rete locale efficiente e team multidisciplinari che sappiano prendere in carico le complessità nel loro insieme, cercando anche di far riconoscere, all'interno dei LEA, così come chiediamo nel nostro dispositivo, nel prossimo aggiornamento utile, l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa, i disturbi dell'alimentazione incontrollata e tutti gli altri disturbi dell'alimentazione, nell'elenco delle patologie croniche e invalidanti per le quali è prevista l'esenzione, visto che oggi, spesso, questi costi rimangono a carico delle famiglie.

Tra l'altro, facciamo un'ultima sottolineatura sull'importanza della scuola e dello sport come luoghi e come spazi di educazione, di formazione e di sensibilizzazione, perché la scuola diventi un luogo prezioso in ogni ordine e grado, nel rispetto della loro autonomia, per sviluppare campagne informative, iniziative e incontri sui temi dell'educazione alimentare, dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione. E ancora, il luogo dello sport, l'abbiamo approvato come diritto anche in Costituzione: un luogo che diventa, quindi, importante, sia perché va a formare gli allenatori rispetto all'importanza della promozione dello sport come elemento di comunità, come arricchimento di valori, come benessere psicofisico, insegnando anche agli allenatori a riconoscere i rischi di pratiche devianti orientate alla ricerca ossessiva della prestazione e non certamente all'insegnamento di una corretta ed equilibrata alimentazione e anche del rispetto delle prestazioni agonistiche o non, grazie anche alla collaborazione con il CONI, con le federazioni sportive e gli enti di promozione sportiva. Quindi, è un'importante campagna di comunicazione che può essere svolta da chi svolge attività sportiva, ma anche all'interno delle scuole.

Mi permetto quindi, infine, di ringraziare la collega Semenzato per i confronti che abbiamo avuto in questi giorni. Al di là dei voti che daremo alle mozioni, abbiamo comunque cercato di lavorare con un obiettivo che rimane comune, quello di aiutare a sostenere chi soffre di disturbi di alimentazione e nutrizione e le loro famiglie.

Non da ultimo, ringrazio, cosa non meno importante, i colleghi delle opposizioni per avere condiviso un testo e un impegno - finisco, Presidente - a tutela del benessere e della salute di quei 3 milioni di persone, per lo più giovani, che soffrono e hanno tutto il diritto di trovare una rete capillare con servizi multidisciplinari pronti ad accoglierli.