Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 18 Ottobre, 2023
Nome: 
Michela Di Biase

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Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, in questi ultimi due anni, lo abbiamo visto, il tema del benessere psicologico giovanile è diventato una questione centrale nel dibattito pubblico e, proprio in virtù di questa centralità, è necessario che le istituzioni inizino a dare risposte puntuali, risposte concrete. Indagini e report che ci arrivano dal mondo scientifico ci indicano con chiarezza che è necessario aumentare i nostri sforzi per la presa in carico dei ragazzi e delle ragazze, anche e, soprattutto, dal punto di vista psicologico e neuropsichiatrico. Ho avuto già modo, in discussione generale, di portare all'attenzione di questa Assemblea la relazione che è stata fatta dall'ospedale pediatrico, il rapporto che è stato fatto dall'ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, che accende i riflettori su un esponenziale incremento, quasi il 40 per cento di quelli che sono le patologie e i disturbi neuropsichiatrici. Quel rapporto ci dice, con dati disarmanti, che crescono in modo vertiginoso, quelli che sono i fenomeni di autolesionismo, i tentativi di suicidio tra i giovani e i giovanissimi.

Noi abbiamo proposto, come gruppo del Partito Democratico, nella Commissione bicamerale infanzia e adolescenza, un'indagine conoscitiva proprio al fine di approfondire la questione del disagio giovanile e l'aumento dei disturbi psicologici.

Con questa mozione, il Partito Democratico vuole portare all'attenzione del Governo questo disturbo, che, come è stato detto già prima di me, è diffuso in età scolastica e post-scolastica, noto con il termine “Hikikomori”.

Questa parola giapponese, che significa letteralmente “stare in disparte”, dà contezza e spiega benissimo quale è la patologia di cui sono affetti questi ragazzi, che scelgono la solitudine, l'isolamento forzato per mettersi al riparo da una realtà che, ahimè, non riescono a sopportare e, dunque, si rinchiudono volontariamente. Abbiamo visto anche come questo fenomeno, in Giappone, sia ben più conosciuto di quanto non fosse fino a qualche anno fa nel nostro territorio nazionale. Infatti, sono più di 20 anni che è conosciuto, in Italia è molto più recente, tuttavia, oggi, grazie a quelli che sono dei dati puntuali, noi sappiamo di che tipo di numeri stiamo parlando. Ricordiamo a beneficio di tutti, a beneficio di questa Assemblea, lo studio svolto dall'Istituto di fisiologia del Centro nazionale delle ricerche di Pisa - dove è stata condotta una indagine condotta su un campione di 12.000 studenti, in un'età compresa tra i 15 e i 19 anni -, secondo cui l'1,79 per cento del totale degli studenti italiani sarebbe soggetto a questo disturbo, un totale, addirittura, del 2,6 per cento se a questi si aggiungono quei giovani che potrebbero diventare “Hikikomori” o che sono fortemente a rischio. Ci sono e sono state rilevate differenze di genere in questo disturbo: i ragazzi si ritirano nell'utilizzo dei giochi, dei videogiochi e, invece, le ragazze passano il loro tempo a dormire.

Io dichiaro sin da subito il voto favorevole del Partito Democratico a tutte le mozioni che sono state depositate e che oggi stiamo discutendo, perché reputo che su questi argomenti davvero lo sforzo debba essere unitario. Con questa mozione, il gruppo del Partito Democratico ha voluto portare alla luce quello che è un fenomeno complesso. Io vorrei dire una cosa che vorrei non fosse letta come polemica, ma proprio perché su questo c'è una divisione tra la nostra impostazione, tra l'impostazione che noi abbiamo della scuola e quella che ho sentito nei mesi scorsi. I primi sintomi del disturbo, lo abbiamo detto, emergono in età scolastica, probabilmente connessi anche a una forte dose di competitività tra i banchi di scuola. È uno dei fattori che conduce i ragazzi ad isolarsi insieme a fenomeni di bullismo e di cyberbullismo, anche questi sono argomenti su cui questa Assemblea si è ampiamente spesa. Questa ansia di prestazione che hanno i nostri giovani è uno dei fattori che spinge i ragazzi a cercare un ritiro volontario.

Allora, su questo è bene sottolineare un aspetto che, a mio avviso, coinvolge questo Governo. Aver voluto descrivere la scuola italiana come scuola del merito ha prodotto, non a caso, le proteste dei nostri studenti, che ci chiedono e che hanno chiesto, nei loro slogan - questa è la parte che è stata cassata, a cui è stato dato parere contrario, però mi consenta, invece, nella mia dichiarazione di voto, di sottolinearla -, nelle loro proteste, di imparare e non di gareggiare. Quindi, io penso che questa ulteriore tensione nella scuola italiana proprio non ci volesse.

Vogliamo - e questa è la domanda che pongo - davvero trasmettere ai più giovani l'idea che si è forti, si è vincenti solo se si arriva tra i primi? Io non penso che sia così. Nella nostra mozione c'è la promozione del benessere sociale, quindi la promozione all'interno delle scuole di progetti e di interventi volti a favorire il benessere sociale di questi ragazzi, per aiutarli, rendendoli protagonisti di quelle che sono le proprie scelte.

Ma, naturalmente, oltre al benessere sociale, c'è il riconoscimento del disturbo, e su questo chiediamo al Governo di sostenere con forza l'iter legislativo per la figura dello psicologo delle cure primarie. Noi riteniamo che sia fondamentale che questa figura venga affiancata al medico di base e al pediatra di libera scelta, per riuscire a far sì che il sostegno psicologico diventi un impegno strutturale nella società e non un atto sporadico.

Signor Presidente, il fenomeno degli “Hikikomori” richiede un'azione specifica, rivolta alle problematiche che sono connesse al disturbo. Occorre, cioè pensare ad azioni, strumenti e programmi che mirino al riconoscimento del problema e, qui, c'è bisogno del coinvolgimento di scuole e famiglie. La diffusione delle informazioni, appunto, deve essere la prima forma di contrasto a questo tipo di disturbo. È uno sforzo, questo, che va fatto partendo dalle campagne d'informazione, su cui noi chiediamo di coinvolgere i Ministeri competenti.

Poi, per quanto riguarda l'attenzione rivolta allo sport, ricordo che noi abbiamo votato sempre in quest'Aula l'entrata dello sport in Costituzione, ecco, io penso che anche su questo disagio, sugli “Hikikomori”, come su tutte le questioni del disagio giovanile, lo sport possa costituire davvero una valvola a cui agganciarsi e da cui davvero i nostri ragazzi possano essere aiutati e confortati.

Da ultimo, invitiamo il Governo a ideare giornate dedicate, proprio perché la cittadinanza tutta e naturalmente le scuole e i ragazzi possano riconoscere questo disturbo, coinvolgendo naturalmente le associazioni presenti sul territorio nazionale.

Ecco, io penso che raccogliere questo impegno e farcene carico dentro quest'Aula rappresenti il primo passo da compiere insieme per far uscire queste ragazze e questi ragazzi dalla solitudine.