Grazie, grazie Presidente. Signori e signore del Governo, Ministro Santanchè, colleghe e colleghi, io parto da una riflessione - mi consenta, Presidente - quasi oggettiva. In un Paese normale noi non ci dovremmo nemmeno trovare oggi qui, perché sarebbe bastato un minimo di buonsenso, un minimo di esercizio di buonsenso per evitare l'ennesima mortificazione alle nostre istituzioni repubblicane. E aggiungo, Presidente, noi qui ci troviamo in un'agorà e come si valuta l'atteggiamento di un politico che frequenta l'agorà? Dai comportamenti, dalla comunicazione verbale - e questa maggioranza ha chiaramente deciso di non parlare, non solo oggi, anche nelle settimane scorse - e soprattutto dalla comunicazione non verbale, dall'immagine, dalla fotografia iconoclastica. Qual è la foto di questa giornata? La foto è che la Ministra Santanchè è stata abbandonata da Forza Italia, è stata abbandonata dalla Lega, è stata abbandonata da Noi Moderati ed è qui difesa d'ufficio dal suo partito. Allora, che cosa ci state testimoniando? La spaccatura profonda di questo Governo, soprattutto in un'ora buia come questa. E, ancora, Ministro Santanchè, molti miei colleghi le hanno ricordato il comportamento che ella ha avuto da deputata e non si fece scrupolo quando, l'11 ottobre del 2021, chiese le dimissioni dell'allora Ministro Provenzano perché - udite, udite - si era permesso, da Ministro, di attaccare un comportamento politico di Fratelli d'Italia. E ancora, il 10 novembre, stesso refrain, stesso copione con l'allora Ministro Speranza, reo di aver gestito male l'emergenza COVID e chissà perché strizzando l'occhio a qualche no-vax di troppo. La stessa cosa con la Ministra Lamorgese e con tutta una serie di Ministri, il cui elenco è stato appena fatto poc'anzi, Ministra.
Eppure, chiedo a voi, colleghe e colleghi, agli italiani e alle italiane che ci stanno ascoltando, scevri da pregiudizi ideologici, sono comparabili le azioni, i comportamenti, le comunicazioni di quei Ministri con quanto lei, Ministro Santanchè, sta compiendo? No. E, ancora, Ministro Santanchè, è stato già ricordato: l'articolo 54 della nostra Costituzione prevede il rispetto e il riconoscersi nella Repubblica, cosa richiesta a tutte le cittadine e tutti i cittadini di questo Paese, ma c'è un'aggiunta di natura giuridica, un giuramento: è quel giuramento comportamentale che prevede che un Ministro si debba comportare con disciplina e con onore. Ministra Santanchè, qui di disciplina non se ne parla proprio e l'onore credo che si sia dileguato. E, ancora, guardi, sarebbe fin troppo facile fare le comparazioni, quelle con altri Paesi europei è meglio che non le facciamo, perché altrimenti verremmo sommersi dalla vergogna del silenzio che dovremmo adottare rispetto alle dimissioni di altri Ministri. Guardi, non le faccio nemmeno il paragone con la Prima Repubblica, perché gli sarebbe ancora più impietoso, la tanto vituperata Prima Repubblica. Guardi, un episodio: il 26 luglio 1990, quando cinque Ministri - tremo solo a pronunciarne i cognomi - si dimisero per la legge Mammì: Martinazzoli, Mattarella, Fracanzani, Misasi e Mannino. Si dimisero per una legge, non per le vicende che toccano lei, Ministra. Però una domanda, Ministra - lei me lo consentirà - non la voglio porre a lei, ma la voglio porre a Giorgia Meloni: che differenza c'è, chiedo alla Presidente del Consiglio, tra la posizione del Ministro Sangiuliano e la posizione di Daniela Santanchè? Perché il Ministro Sangiuliano è stato invitato ed è stato fatto dimettere? Perché, Giorgia Meloni, la stessa cosa non accade con la Ministra Santanchè? Perché Sangiuliano è un gigante di etica pubblica e politica rispetto alla Ministra Santanchè o perché forse la Ministra Santanchè è in grado di poter muovere delle leve e dire “ricattabilità”, che il Ministro Sangiuliano non possedeva? Questa è una domanda, so, Ministra, che lei non ci non ci risponderà, però questo è lo stato dell'arte. Ancora, un Governo che non ha avuto il coraggio di parlare, lo ha fatto la settimana scorsa e non in inglese con due versioni contrastanti sul caso Almasri e, allo stesso tempo, un Governo e dei Ministri che ignorano che in questo Paese giornalisti siano stati sottoposti, spiati da software, che solo il Governo poteva avere, conoscere e possedere. Però, guardate, c'è una vicenda ancora più profonda. Io credo che questo Governo ormai si trovi lentamente a vedere una serie di palline che rotolano e le palline che rotolano, a un certo punto, stanno per iniziare a costruire una valanga, una valanga che lentamente rischia di travolgervi. Ma rischia di travolgervi nella non credibilità, che sta via via, sì, crescendo rispetto a tutti gli altri dati macro economici agli occhi degli italiani. E ancora, Ministra, lei ieri ballava alla BIT di Milano, uno dei momenti più importanti per questo Paese, dove operatori non vendono solo le proprie capacità professionali, i propri servizi, il territorio, ma vendono un'immagine dell'Italia. Allora, lei che Venere è, Ministro Santanchè? O vogliamo anche aprire quel capitolo? È meglio che non lo ho apriamo.
Ancora, Ministro Santanchè, lei non ha avuto alcun dubbio, anche in campagna elettorale, anche sui palchi, lei si è chiaramente dichiarata fascista, lo ha detto, e si è riconosciuta pienamente il “chi se ne frega di tutto” ed è la rappresentazione plastica di come lei immagina la disciplina e l'onore nei confronti di questa Repubblica.
Però, guardi, Ministra Santanchè, è quasi imbarazzante rivolgerle delle domande alle quali non riceveremo mai delle risposte, ma noi abbiamo una domanda di fondo da porre alla Presidente Giorgia Meloni: Presidente Meloni, ma lei è ricattata dalla Ministra Santanche'? Per quale ragione una donna presente sempre, che non ha paura di criticare niente e nessuno, che ha l'autorevolezza del Presidente del Consiglio, non è in grado di convincere e di pretendere da una Ministra, che sta imbarazzando non solo questo Governo, non solo il suo partito, ma tutte le istituzioni e tutto il Paese, le dimissioni? Guardi, Presidente, noi sappiamo che per ogni Ponzio Pilato - la storia ce lo insegna - c'è sempre un Barabba che si salva e forse è tempo di fare chiarezza e di evitare di preservare la difesa dell'indifendibile, perché l'aver ottenuto il consenso popolare non vi autorizza e non autorizza nessun partito e nessun Governo, in una forma democratica, a immaginare di sentirsi al di sopra della legge e ad avvertire la facoltà e il diritto di smontare gli equilibri tra poteri. Questo è lo stato dell'arte.
Allora, per questa ragione rivolgo l'ultimo appello, Presidente suo tramite, alla Presidente del Consiglio: guardi, Presidente Meloni, ci faccia una cortesia, ci faccia un piacere: si tolga dall'imbarazzo, tolga questo Paese e queste istituzioni dall'imbarazzo e chieda definitivamente un passo indietro: le dimissioni alla Ministra Daniela Santanche'.