Grazie, Presidente. Io inizio col sottolineare che sarà pure una scelta legittima quella del Governo di mandare oggi in Aula la Sottosegretaria Savino - e non me ne voglia la Sottosegretaria Savino - ma noi lo reputiamo un fatto gravissimo. Gravissimo perché, vede, Sottosegretaria, quest'Assemblea è stata richiesta dalle forze dell'opposizione perché noi volevamo discutere con il Governo di quello che è il dramma della situazione delle carceri italiane. Noi non sentiamo la necessità di fare un monologo allo specchio. Non sentiamo la necessità di cantarcela e suonarcela da soli, Sottosegretaria. Noi sentivamo la necessità di confrontarci con il Governo e non mi pare che lei sia un'esperta del sistema carcerario, né che abbia mai seguito, nel corso della sua vita parlamentare, la vicenda delle carceri. Era stato annunciato Sisto - tra l'altro, neanche lui si occupa di carceri - ma evidentemente, tra Nordio che è sempre impegnato a fare qualcosa di più importante e Delmastro che ormai abbiamo capito che invece è pratico della fuga, noi oggi ci troviamo ad affrontare una discussione fondamentale per questo Paese con i banchi del Governo assolutamente deserti.
Questo noi ci teniamo a sottolinearlo. Allora, guardi, io proverò nel mio intervento a toccare alcuni dei punti su cui altri colleghi sono intervenuti. Noi ci troviamo davanti a una vera e propria emergenza carceraria per due ordini di problemi fondamentali. Il primo è che noi stiamo assistendo, all'interno delle carceri, di una violazione costante e continua di quelli che sono i diritti umani basilari e, dunque, degli ospiti di quei penitenziari. L'altro è che la situazione detentiva sta determinando la mancata attuazione dell'articolo 27 della Costituzione italiana, per cui la pena non deve consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e deve tendere alla riabilitazione del condannato. Noi su questo ci dobbiamo intendere.
Il Governo ha presente cosa dice la Costituzione italiana rispetto a questo? Perché altrimenti, perdonatemi, questa discussione è inquinata soltanto dall'ideologia e noi questo non ce lo possiamo permettere. Oggi la seduta qui è doverosa e necessaria. Il 2024 è stato - lo ricordiamo - l'anno record dei suicidi. Ne abbiamo contati 89. E se il 2024 si è concluso in quel modo, sicuramente il 2025 non lascia ben sperare. Ad oggi, mentre noi parliamo, i suicidi in carcere sono stati 20. Cioè, vuol dire che, nella civilissima Italia, si suicida un detenuto ogni quattro giorni. Basterebbe questo per avere la presenza del Ministro Nordio su quegli scranni.
Ecco, noi oggi abbiamo - perché veniamo a quello che è stato fatto dal Governo e che è anche il motivo per cui noi poi abbiamo chiesto questa convocazione straordinaria - 62.165 detenuti all'interno delle carceri italiane, con una capienza che è di 51.320 unità. Sa, Sottosegretaria - non credo lo sappia, ho piacere di ricordarlo io - quali sono gli unici posti che sono aumentati da quando voi siete al Governo? Sono quelli non disponibili, perché siccome voi avete scelto di non investire neanche nelle manutenzioni dell'esistente, quando i fondi tra l'altro erano stati stanziati dal precedente Governo, oggi noi ci troviamo nella situazione per cui alcuni reparti, che potevano essere aperti, sono addirittura chiusi. Tant'è che la disponibilità dei posti, Sottosegretaria, è scesa a 46.836. Di questo stiamo parlando, al di là della fuffa della retorica a cui ci costringete ogni giorno.
Quali sono poi le condizioni degli istituti? Perché si dirà: sono detenuti, però vivono in una situazione umana; invece no. Io cito due istituti penitenziari che mi è capitato, da ultimo, di visitare. Uno è quello di Sollicciano e l'altro è quello di Regina Coeli. Parliamo di due città Firenze e Roma.
Sollicciano - noi siamo ancora siamo basiti dal fatto che non è stata, ancora, nominata la direttrice del carcere - ma altrettanto basiti siamo da quelle che sono le condizioni di quel carcere, perché in quello, come a Regina Coeli - dove il dato del sovraffollamento, se non sbaglio, è arrivato al 185 per cento – ecco, vede lì sta accadendo questo: che mancano i riscaldamenti, che non ci sono i bagni. Sa cosa significa, per esempio in una città come Firenze o in una città come Roma, avere un infisso rotto e non avere riscaldamento? Possiamo, forse, parlare di tortura? Conviene, con me, che il Governo italiano sta torturando i detenuti che sono all'interno degli istituti penitenziari?
Manca il mobilio, li ho visti io mangiare in piedi i detenuti, si cimentano anche in questa pratica, perché manca il mobilio, mancano anche i tavoli, per non parlare della muffa. Ah, per non parlare Sottosegretaria, della mancanza di luce. Sa che in alcune carceri la Polizia penitenziaria, che voi tanto dite di osannare - poi naturalmente verrò su questo - deve andare in giro la notte con le torce, perché manca la luce. Quali sono le condizioni in cui fate operare i nostri operatori? Io questo vorrei chiedere.
La muffa, per non parlare poi della presenza delle cimici, quelle si compagne di avventure dei nostri detenuti.
Ecco questo è il quadro desolante di questi due carceri. Ma guardi, io questa fotografia che le ho fatto potrei, invece, replicarla in molti, moltissimi degli istituti penitenziari italiani. È molto, molto diffusa.
E veniamo a quello che ha fatto il Governo. Noi abbiamo, in queste Aule, assistito al Ministro Nordio che più volte è venuto a raccontarci, anche in modo enfatico, la nascita del piano carceri, che doveva determinare la riduzione del sovraffollamento degli istituti penali. Quindi Nordio è venuto ha detto: tranquilli, ho io la soluzione, ora il Governo appronta nuovi istituti penitenziari, riqualifichiamo delle strutture che abbiamo.
Ad oggi, invece, giusto per puntualizzare, noi, dopo otto mesi dall'annuncio del piano carceri, l'unica cosa che abbiamo visto realmente è la nomina del commissario governativo che deve occuparsi del piano carceri - non ho capito il Commissario cosa sta facendo in queste ore, in questi mesi, io speravo veramente che il Ministro ce lo venisse a dire. Oggi, comunque sia, abbiamo un Commissario - l'unica cosa che abbiamo visto - e per il resto avrebbero dovuto predisporre una lista. Non siete stati in grado, neanche, di fare la lista, che è una cosa che si fa in 15 giorni, figuriamoci se sarete in grado di costruire i nuovi carceri che servono.
Noi abbiamo fatto un calcolo, per costruire un nuovo carcere ci vogliono tra i 10 e i 15 anni e occorrono 25 milioni di euro. Voi avete stanziato - lo chiedo per chi ci ascolta - sulla manovra di bilancio, 1.000.100.000 euro per la costruzione dei nuovi carceri? Perché se così non è, Sottosegretaria - su questo lei può rispondermi visto che è Sottosegretario al MEF - se non è questa la cifra esatta stanziata state prendendo in giro i cittadini. Questa è la verità, a chiacchiere.
Concludo guardi sulla giustizia minorile, perché non mi rimane altro tempo. Anche lì siete riusciti a far diventare strutturale la vicenda del sovraffollamento, non era mai capitato che gli istituti di pena minorile vivessero la situazione del sovraffollamento. Oggi è un dato strutturale, di cui ha colpa principale il decreto Caivano, che ha minato il sistema penale minorile italiano, determinando una situazione all'interno degli IPM disastrosa.
Io stessa mi sono recata, in quest'ultimo mese, nell'istituto di Casal del Marmo per due volte, e mi creda, sollecitando anche i sottosegretari competenti per materia ad andarci, c'è una situazione pericolosa. Dio non voglia che noi ci dobbiamo trovare, in quest'Aula a raccontare di suicidi, nei minorili …
. … perché questa roba noi ve la imputeremo a colpa. E concludo davvero.
Noi pensiamo che bisogna investire, tra le tante cose che servono e che ho provato a dire, sulle misure alternative alla detenzione, perché questo davvero sarebbe una misura deflattiva, che aiuterebbe le carceri ad avere un po'd'ossigeno. E concludo davvero poi tanto verranno i colleghi dopo di me.
Papa Francesco ha aperto, a Rebibbia, la Porta santa. Lo ha fatto pensando ai detenuti, lo ha fatto con la domanda: potevo essere io.
Ma l'ha fatto anche con un messaggio a noi, a chi governa: aprite il vostro cuore. Ecco, io penso, che nell'anno giubilare quel monito, quella raccomandazione, fatta da Papa Francesco debba vibrare anche in quest'Aula.