Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 5 Agosto, 2020
Nome: 
Lia Quartapelle Procopio

Grazie, Presidente. Oggi, purtroppo, abbiamo totalizzato più di 700 mila morti al mondo a causa del Coronavirus: sono 18 milioni le persone contagiate e diagnosticate. E' una pandemia che si sta manifestando in tutto il mondo: qualche giorno fa c'è stata la prima vittima in Vietnam, mentre sono 96 mila le persone che sono morte nel Brasile di Bolsonaro; prendo questi due dati per dare proprio la dimensione globale di questa tragedia, di questa sfida che stiamo affrontando. Anche solo appunto per la distribuzione delle vittime è chiaro quanto siamo nel mezzo di una pandemia, cioè della diffusione globale della malattia. E' una malattia che colpisce tutti, colpisce tutti i Paesi, potenzialmente può colpire tutte le persone, e, proprio perché il COVID ha una diffusione globale, servono risposte globali. E' per questo che nella mozione a prima firma Cabras noi abbiamo proposto varie azioni di cooperazione per affrontare la sfida del Coronavirus. Proponiamo un rafforzamento della cooperazione multilaterale in campo sanitario: il Governo ha già fatto tanto, aderendo a GAVI, l'Alleanza internazionale sui vaccini, rispondendo all'appello internazionale, coordinato da Ursula von der Leyen, per la ricerca di un vaccino, ma chiediamo con questa mozione una sessione ad hoc dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si terrà a settembre, proprio sulla risposta globale contro la pandemia; chiediamo in questo testo che in sede europea siano fatte tutte le azioni per consolidare la risposta comune dei Paesi europei al COVID.

Ci proponiamo, in vista della presidenza italiana del G20, di rafforzare tutte le iniziative di cooperazione e di prevenzione di questa o di altre pandemie e di fare del ruolo italiano una guida in questo senso. Spingiamo il Governo affinché si coinvolga il più possibile la società civile, il settore privato, l'accademia, e poi spingiamo per quello che diceva prima il collega Fornaro, nella sua dichiarazione di voto: il vaccino deve essere per tutti, perché, se non saremo tutti vaccinati contro il virus, non servirà a nulla, non potremo dire di avere sconfitto questa piaga, che si è scaricata su di noi in questo 2020 così terribile. Non servono solo queste azioni, serve essere anche preparati per il futuro, per questo è importante che l'Italia, insieme agli altri Paesi membri dell'OMS, avvii un accertamento internazionale per fare luce sulla gestione del Coronavirus da parte della comunità internazionale. Dobbiamo essere preparati, dobbiamo capire che cosa non ha funzionato, come mai il virus si è diffuso così velocemente e come - nelle prossime occasioni, in cui può essere che, anche a causa della globalizzazione, virus sconosciuti circolino tra di noi - possiamo essere più pronti a rispondere. Ma, se dobbiamo essere uniti a contrastare il virus - ed è questo il senso della mozione di maggioranza -, se dobbiamo essere uniti per trovare un vaccino che sia disponibile per tutti, lo dobbiamo essere anche nel trattare politicamente questo tema. E' vero, la Cina ha comunicato sicuramente in ritardo la situazione reale che viveva quel Paese: a fine dicembre è stato segnalato il primo caso di polmonite sospetta, a metà gennaio, ancora, la Cina negava che ci potesse essere una trasmissione da animali a uomini del virus, quando ormai il virus era diffuso in tutto il Paese, lo comunicò appunto all'OMS, generando problemi nella gestione multilaterale di questa crisi. E' chiaro che, tra i primi casi del Coronavirus e quando finalmente è stata dichiarata la pandemia, sono stati circa mezzo milione i cinesi che hanno continuato a viaggiare nel mondo, favorendo una rapida diffusione del virus; probabilmente se la Cina - come aveva fatto in altri casi, penso ad esempio all'epidemia di SARS - avesse denunciato per tempo la situazione, non saremmo nella situazione in cui ci troviamo oggi, il virus non si sarebbe diffuso così rapidamente. Quindi, è importante capire come e perché, quindi c'è un sostegno dell'Italia, già dato in sede internazionale, a supporto di questa indagine internazionale per capire come gli Stati hanno risposto alla pandemia, però - e qui faccio un appello ai colleghi dell'opposizione -, se dobbiamo essere uniti ad affrontare il Coronavirus e a capire che cosa non è andato, basta utilizzare la malattia per ragioni di carattere politico, anzi per ragioni di carattere geopolitico! Basta usare questi temi per ragioni interne! Noi stavamo conducendo in Commissione Esteri un lavoro di approfondimento su questi temi serio, con una serie di audizione, e i colleghi della Lega, pensando forse di mettere in difficoltà la maggioranza, hanno voluto interrompere quel lavoro di approfondimento, che è il lavoro parlamentare che si deve fare, che un Paese come l'Italia deve fare, hanno voluto interrompere quel lavoro per venire a discuterne in Aula, pensando di dividere la maggioranza. Su questa emergenza è importante sottolineare ciò che ci unisce, come Italia, tra maggioranza e opposizione, non servono i complottismi, ho ascoltato prima il discorso del collega Rampelli, ma ribadisco: non servono i complottismi, serve la trasparenza, serve la verità, serve la scienza. Non servono le guerre geopolitiche, serve la cooperazione internazionale, non serve il servilismo rispetto alla linea di Trump, che è una linea politica fallimentare negli Stati Uniti - oggi, gli Stati Uniti, nonostante siano, per tanti versi, il Paese più avanzato, sono il Paese dove il virus non è ancora sotto controllo - e non serve il servilismo a quella guerra geopolitica che il Presidente Trump sta utilizzando per la sua campagna elettorale, non serve da un Paese come l'Italia, che è stato duramente colpito dal COVID e che dovrebbe essere il primo Paese, in prima linea, per favorire, per aiutare, per cercare delle soluzioni globali.

Serve la collaborazione internazionale, serve la cautela e la responsabilità, quella stessa cautela e responsabilità che ci dimostrano i cittadini italiani tutti i giorni, che indossano la mascherina e che danno anche un messaggio, purtroppo, a una cattiva politica che vuole fare, anche in Italia e nonostante i morti, ancora una volta dell'uso della mascherina e delle informazioni di carattere scientifico una guerra di religione.

Io spero davvero - e concludo qui il mio intervento - che nel voto di oggi ci possa essere qualche segnale di unità, al di là della dialettica tra maggioranza e opposizione. Contro il virus abbiamo davvero bisogno di trovare ciò che ci unisce e di smettere di fare una cattiva politica che non serve davvero a nessuno, soprattutto non serve a contrastare il virus.