Data: 
Mercoledì, 25 Novembre, 2020
Nome: 
Laura Boldrini

Grazie, Presidente. Trovo che sia doveroso, oggi, 25 novembre, ricordare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e farlo in quest'Aula è doveroso, signor Presidente, in un'Aula che nel 2017, quindi pochi anni fa, ospitò 1.400 donne provenienti da tutto il Paese che, con coraggio e con determinazione, vennero qui a parlare della loro storia di violenza e di riscatto, per dare fiducia alle tante donne che da casa seguivano i nostri lavori. E lo fecero anche con rispetto verso le istituzioni, con fiducia verso le istituzioni.

Vede, Presidente, c'è decisamente qualcosa che non va, che non funziona in un Paese che conta 88 donne oggetto di violenza ogni giorno; cioè, una donna ogni 15 minuti, nel nostro Paese, viene malmenata, picchiata e brutalizzata. C'è qualcosa che non va, Presidente, in un Paese che nel 2018 ha contato 142 donne ammazzate da mariti, compagni, da persone che dovevano amarle, e così nel 2019 le cose non sono andate neanche bene: 100 donne uccise per mano di chi doveva amarle. Sono numeri spaventosi, vuol dire che una donna viene uccisa ogni 72 ore. E nel 2020, come vanno le cose, Presidente? Me lo faceva vedere il collega Borghi; questa mattina abbiamo acceso la radio: due donne uccise, una nel calabrese, a Stalettì, e una nel padovano, uccise per mano di chi doveva amarle. Questa si chiama violenza mascherata da amore.

Ebbene, durante il lockdown, le cose sono peggiorate. Cito i dati del Viminale - il dossier del Viminale - che parlano di 44 donne uccise tra il 9 marzo e il 3 giugno; il che vuol dire, Presidente, una ogni due giorni; quindi, se la media era una ogni tre, durante il lockdown una ogni due, e uccise in famiglia, sempre, sia ben chiaro, non per mano di sconosciuti.

E, allora, oggi, in questa giornata, mi consenta, Presidente, di ricordare una questione - e lei ha ragione, è una questione urgente -, c'è una nuova frontiera della violenza contro le donne, si chiama revenge porn; noi abbiamo introdotto il reato, ma non basta, Presidente (Applausi), dobbiamo dare assistenza alle vittime, che sono disperate, e dobbiamo responsabilizzare le piattaforme digitali, Presidente, perché se quei messaggi, quei video, quelle foto non vengono ritirate, la vita delle nostre ragazze diventa un inferno!

Grazie, Presidente. Mi auguro che tutti insieme potremo collaborare e portare in Aula una legge contro il revenge porn.