Data: 
Martedì, 16 Aprile, 2024
Nome: 
Nicola Zingaretti

Grazie, Presidente. Come ho fatto ogni anno per 15 anni consecutivi, quando svolgevo funzioni di rappresentanza dei livelli di governo locale, non posso oggi che associarmi alle parole dell'onorevole Rampelli e anche io, dall'Aula di questo Parlamento e da parlamentare, testimoniare il ricordo della tragedia del rogo di Primavalle, denunciare la follia del livello della violenza e con il pensiero andare alle figure di Virgilio e Stefano Mattei, vittime di un folle odio. Lo facciamo, come lo abbiamo fatto in questi anni, innanzitutto perché arrivi alla famiglia Mattei la vicinanza davvero di tutto il Parlamento e affinché la memoria di un giovane ragazzo e di un bambino non venga cancellata dalla memoria collettiva di un Paese, che sarebbe davvero una seconda vergogna dopo la tragedia del rogo e della loro morte, perché Virgilio e Stefano sono stati uccisi da esseri umani dentro un turbine folle di confusione tra politica e odio che, invece, devono sempre rimanere separati. Quindi queste parole vadano a ricordo dei fratelli Mattei, alla vicinanza alla famiglia per quanto è avvenuto, sapendo che quello che stiamo dicendo non riguarda solo il passato. In qualche modo, com'è stato detto dall'onorevole Rampelli, questo sia un grande monito anche per il presente e per il futuro riguardo al punto in cui, ripeto, può arrivare la follia dell'odio nei confronti di un altro essere umano che ha la semplice colpa di non pensarla come la pensi tu.

Tutto questo non può appartenere alle dinamiche e alla dialettica, che deve essere sempre viva in una democrazia, ma deve portare tutte e tutti a condannare sempre qualsiasi forma espressa di violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti. Questa è l'Italia del terrorismo, del terrorismo di destra e di sinistra che ha bruciato le aspirazioni di milioni di ragazze e di ragazzi di vedere affermate le proprie idee, di un'intera generazione che è stata privata del diritto alla partecipazione e che, come è accaduto per i fratelli Mattei, ha tolto a molti ragazze e ragazzi la vita.

Quindi, ricordando il rogo di Primavalle, la cosa che con coerenza non possiamo non fare tutti è prenderci un impegno corale e collettivo affinché, insieme al ricordo, tutti, convinti, diciamo mai più quel livello di qualcosa che non assomiglia in alcun modo alla politica, ma violenza era e violenza rimane, e che in nessun altro momento della storia della Repubblica deve avere cittadinanza.