Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 17 Settembre, 2025
Nome: 
Elly Schlein

A.C. 1917-B

Grazie, Presidente. Oggi in quest'Aula assistiamo all'ennesima prova di una destra che, non sapendo dare risposte ai problemi concreti dei cittadini, offre qualcosa di più semplice: nemici. capri espiatori su cui addossare tutti i mali possibili e che in qualche modo poi vengono colpiti con insensata durezza. Oggi è il turno dei giudici. È una strategia precisa questa. È chirurgica. Serve a coprire i fallimenti dell'azione del Governo, dando sempre la colpa a qualcun altro. Serve a fingere che gli insuccessi che fioccano da ogni lato, dall'economia alla sanità, non siano il coerente risultato dell'insipienza del Governo, ma la responsabilità di altri, sempre di qualcun altro: dei Governi precedenti, della sinistra, degli immigrati, delle persone trans, dei manifestanti, dei sindacati, dei giornalisti liberi. Oggi dei giudici. Quello contro la magistratura è un disegno antico, però. Non nasce certo oggi. È un vecchio vizio dai tempi di Berlusconi. Ha radici antiche il vostro fastidio per la giustizia e il vostro disprezzo per il controllo di legalità, visto come un limite al comando assoluto. Non siete i primi ad attaccare i giudici e le sentenze sgradite, e a gridare al complotto. E oggi siete in pessima compagnia, con Trump, con Netanyahu, con Orbán, che delegittimano persino le Corti internazionali, nate anche grazie all'impulso fondamentale che ha dato proprio il nostro Paese.

Il punto, dite la verità, è che non accettate di essere sottoposti alla legge come tutti gli altri, anzi più di tutti gli altri perché chi ha responsabilità istituzionali e di governo dovrebbe essere il primo a curarsi di far rispettare le leggi, anziché calpestarle.

Negli articoli di questo disegno di legge non c'è alcun vero intento riformatore, Ministro: c'è solo il desiderio di voler assestare un colpo all'indipendenza della magistratura.

Quali sono, invece, le condizioni della Giustizia in Italia? Manca personale, risorse insufficienti, gli arretrati nei processi civili, le udienze del giudice di pace fissate nel 2030, il sovraffollamento disumano delle carceri e il dramma del tasso record di suicidi tra detenuti e tra agenti della Polizia penitenziaria, la lentezza dei processi, lo scarso ricorso alle misure alternative al carcere, una lentezza dei processi che poi delude le aspettative di cittadini e imprese e, in qualche modo, si può dire che ritardi, anzi incida sulla scarsa attrattività degli investimenti, così come sappiamo che quella lentezza, alla fine dei conti, è una lentezza che lede il principio della certezza del diritto. La vostra riforma costituzionale non tocca nemmeno uno di questi nodi cruciali sul funzionamento della giustizia italiana, nemmeno uno.

Negli anni precedenti, alcune riforme hanno provato ad affrontare le criticità più acute del sistema, riuscendo a migliorare numerosi aspetti; non hanno risolto tutti i problemi, per carità, ma andavano nella giusta direzione quella di costruire una Giustizia giusta, al servizio dei cittadini.

Cosa avete fatto voi, invece, in questi tre anni di Governo per migliorare la giustizia italiana? Avete tagliato 500 milioni solo tra il 2025 e il 2027, avete creato tanti nuovi reati, messo il carcere per i minori, peggiorato il sovraffollamento, ingolfato i tribunali e siete in ritardo anche con gli obiettivi del PNRR. Avete seguito un approccio unicamente securitario e repressivo, che non ha prodotto alcun beneficio concreto per la sicurezza dei cittadini, ma solo aumentato la repressione, anche del dissenso pacifico. Lo stato della Giustizia, Ministro, con voi è peggiorato.

Voi dite: la separazione delle carriere; chi fa il giudice faccia il giudice; chi fa il pubblico ministero faccia il pubblico ministero; ebbene, ci sono stati venti passaggi l'anno, in tutta Italia, di questo stiamo parlando, venti passaggi l'anno, su 10.000 magistrati, quasi sempre dal pubblico ministero alla carriera di giudice. Meno dell'un per cento dei pubblici ministeri passa alla funzione di giudice e ancora meno sono i giudici che passano a fare il pubblico ministero. Serviva una riforma costituzionale per affrontare questi venti passaggi l'anno o l'obiettivo è, forse, un altro? Creare una classe separata di procuratori, con un proprio CSM, una sorta di super pubblico ministero, un accusatore di professione, sganciato dal resto della magistratura, con a disposizione l'intero apparato della Polizia giudiziaria, soggetto ai richiami della pressione mediatica e del potere politico. Il sorteggio per eleggere i componenti di un organo costituzionale come il CSM è uno scempio. Voi non volete rafforzare le garanzie processuali per assicurare l'effettiva terzietà del giudice, voi volete mettere le mani sui pubblici ministeri per assoggettarli al controllo politico volete rendere meno obbligatoria l'azione penale e far decidere dalla vostra agenda politica quali reati perseguire e quali no, dove concentrare le attenzioni e le risorse e dove, invece, chiudere un occhio, come avete fatto in questi anni con le leggi bavaglio, abrogando l'abuso di ufficio mentre fioccavano nuovi reati di strada e le aggravanti alla stazione: una giustizia truce solo con gli spacciatori, ma tenera, tenera con i criminali e con i colletti bianchi. Sono mesi che avete ingaggiato uno scontro quotidiano con i giudici, con l'obiettivo di dare a loro la colpa dei vostri fallimenti.

Sugli inumani centri in Albania, per cui bastava leggere le sentenze e le leggi europee per sapere che erano illegali, avete provato a dire che i giudici italiani si stavano vendicando di questa riforma, poi è arrivata la Corte europea, dicendo esattamente le stesse cose: direte che anche i giudici europei si vendicavano della riforma Nordio? Quei centri sono rimasti vuoti, ma li avete costruiti buttando 800 milioni per deportare i torturati mentre riaccompagnavate a casa il torturatore libico con un volo di Stato e anche in quel caso ve la siete presa con la Corte penale internazionale.

Ministro Nordio, si ricorda quando firmava gli appelli contro la separazione delle carriere? Come si cambia per il potere. A cosa serve questa riforma, per davvero? A migliorare la Giustizia, ad accelerare i processi a rendere un servizio migliore a cittadini e imprese? No, no e no. Serve soltanto a rendere più debole la magistratura, a minare il principio della divisione dei poteri, per la vostra ossessione dei pieni poteri in mano a chi comanda. Ma perché, invece di calpestare la Costituzione, non iniziate ad usare bene i poteri che già avete? Perché non li usate per migliorare la vita dei cittadini, per migliorare la sanità pubblica, la scuola, il lavoro? Avete numeri in Parlamento che vi consentirebbero di farlo, ma nulla: in tre anni, non avete fatto nulla che rimanga in testa agli italiani, che abbia migliorato i loro salari, che abbia migliorato loro la vita quando vanno a fare la spesa o che abbia accorciato una lista d'attesa per fare una gastroscopia.

Avete proceduto su questa riforma a suon di forzature, umiliando il Parlamento e i vostri stessi parlamentari. Quando si è mai vista una riforma costituzionale che, nei quattro passaggi d'Aula, non subisce nemmeno una minima modifica, nemmeno una? Chi ha scritto la Costituzione ha previsto questi quattro passaggi proprio per ascoltare e riflettere, per favorire il dialogo tra maggioranza e opposizione e ci troviamo, invece, oggi a fare questa discussione da soli. L'avete blindata, l'avete blindata per la vostra debolezza e per le vostre divisioni, avete respinto ogni emendamento, anche quelli di buon senso, come quello sulla parità di genere nel sistema elettivo del CSM. Non avete ascoltato non soltanto noi dell'opposizione, ma nemmeno gli autorevoli e trasversali pareri di esperti, delle associazioni, dei giuristi, non avete tenuto in considerazione le audizioni, avete ignorato i numerosi appelli di costituzionalisti e penalisti. Perché la verità, Ministro, è che a voi non sta a cuore il buon funzionamento dello Stato, non vi interessa affrontare i problemi reali della Giustizia e degli italiani; vi serve questa riforma come baratto al vostro interno, per uno scambio di potere indecente tra giustizia, premierato e autonomia differenziata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), che è l'unico collante che tiene insieme questo Governo.

Con quale irresponsabile e colpevole leggerezza state mettendo mano ai pesi e contrappesi sani della Costituzione che reggono la nostra democrazia? Non il bene dei cittadini, ma la sete di potere vi guida, non l'amore per la giustizia, ma la furia ideologica di chi si vuole innalzare al di sopra della legge e della giustizia e dei giudici. Noi ci siamo battuti in tutte le sedi parlamentari e nelle piazze…

… e continueremo a farlo, potete starne certi. Ci impegneremo affinché al referendum prevalgano i “no”, i “no” alla vostra arroganza, i “no “ a una giustizia dei potenti, i “no” alla compressione delle garanzie democratiche dei cittadini.

Con questo noi diciamo “sì”, invece, a una Giustizia più giusta, al servizio dei cittadini, che fa rispettare le leggi uguali per tutti e che è indipendente dal Governo di turno, ne va della qualità della nostra democrazia, che noi difenderemo.