Dichiarazione di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Mercoledì, 16 Febbraio, 2022
Nome: 
Giuditta Pini

A.C. 3467

Grazie Presidente. Oggi stiamo per votare un decreto che contiene due decreti, che sono stati fatti il 24 dicembre e il 30 dicembre del 2021 e che rispecchiavano una situazione pandemica completamente diversa rispetto a quella che abbiamo adesso. La situazione pandemica è differente anche grazie a questi due decreti, che hanno inserito una serie di norme comportamentali, di ulteriori tutele, di utilizzo dei certificati vaccinali, delle vaccinazioni e delle mascherine FFP2, che hanno consentito, davanti alla variante Omicron, di avere uno strumento in più. Quindi, nonostante l'uso e l'abuso dei decreti - come anche ha ricordato il Presidente della Repubblica in quest'Aula non molto tempo fa - sia lo strumento che in questo momento, purtroppo, risulta essere il più rapido per l'approvazione delle norme, davanti alla velocità di questo virus, anche le stesse norme fatte con decreto, nel momento in cui vengono approvate, risultano essere già superate di fatto dalla condizione pandemica.

Prima, in Commissione affari sociali, sentivo parlare per circa la ventisettesima volta di sindemia. Capisco che sia un termine molto carino - magari qualcuno l'ha imparato adesso -, però, noi siamo ancora perfettamente dentro una pandemia e siamo dentro a una pandemia di un virus nuovo. È un virus che è stato scoperto due anni fa e su cui noi non abbiamo ancora tutti gli strumenti e gli strumenti che abbiamo per combatterlo, ovviamente, devono essere aggiornati continuamente. Si può parlare di sindemia quando nelle ultime due settimane nel nostro Paese ci sono stati 1.463.209 casi? Non mi pare, mi pare una pandemia. Questi casi, per fortuna, riescono a creare meno morti e meno ospedalizzazioni? Sì! Perché?

Perché ci sono le vaccinazioni e perché stanno funzionando i vaccini, il cui scopo non è quello di bloccare il contagio, ma è quello di creare gli anticorpi necessari per superare la malattia. Quindi, questo decreto si inserisce esattamente all'interno di questo percorso. All'interno di questo decreto si inserisce il green pass rafforzato praticamente per moltissime attività e si inserisce l'utilizzo e l'obbligo delle FFP2, per esempio, per concerti, all'interno dei teatri, e non solo. Questa è stata una misura fondamentale, perché le mascherine chirurgiche non erano più sufficienti a garantire e a tutelare le persone dal contagio.

Come ricordava anche prima l'onorevole Versace, è stata inserita - molto importante - la tutela per i lavoratori fragili, che era stata un po', tra virgolette, dimenticata ed è stata inserita grazie al lavoro che è stato fatto al Senato dai senatori, che hanno lavorato a questa norma. Anche qui mi tocca dire, purtroppo per l'ennesima volta, che siamo all'interno di una situazione in cui il Senato ha lavorato molto e la Camera non ha potuto lavorare, perché si è trovata un testo che era prossimo alla scadenza. Speriamo che questa prassi, che oramai è diventata prassi, venga prima o poi superata.

All'interno di questo decreto ci sono alcune norme che sono già di fatto superate. Per esempio, è stata già superata la data per cui le mascherine non sono più obbligatorie all'aperto e questo ci dice che, in realtà, le norme hanno funzionato. Anche in questi giorni si sente dire, adesso che abbiamo calato il numero: adesso basta, abbiamo superato tutto, via! È lo stesso ragionamento che si sente da due anni - da due anni! -, quindi, dovremmo avere imparato che, purtroppo, noi vediamo i risultati delle restrizioni o delle norme sui comportamenti dopo 14-20 giorni, come anche vediamo i risultati dell'eliminazione delle restrizioni sempre dopo 14-20 giorni. Già, rispetto a un anno fa, con questo numero di contagi, siamo riusciti a gestirla meglio.

C'è ancora tantissimo da fare, non tanto nelle norme emergenziali, ma soprattutto nella riforma complessiva del Servizio sanitario nazionale, che deve essere rivisto completamente, perché comunque, purtroppo, il numero di morti in questo Paese per il COVID, 150 mila persone che sono venute a mancare, è troppo alto, anche considerato il numero altissimo di vaccinati che abbiamo. Il rapporto è troppo alto e, quindi, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona, non tanto nel sacrificio enorme che stanno facendo medici e infermieri, da due anni ormai, ma evidentemente perché questo sacrificio non è sufficiente. Quindi, vuol dire che c'è qualche cosa che ci sfugge.

Un'ultima cosa - ne approfitto perché siamo qua - chiedo al Governo. Non è inerente direttamente a questo decreto, però, se ne sta già discutendo. È il “decreto Riaperture”, è stato quello successivo. Il successo di questo decreto è che noi abbiamo oltre il 91 per cento della popolazione italiana che è vaccinata. Se guardiamo le fasce di età, c'è un grandissimo lavoro da fare ancora sulle fasce pediatriche; ma, se guardiamo ai giovani, cioè le persone tra i venti e i trent'anni, sono il pezzo di popolazione che ha risposto maggiormente al vaccino. Sono stati tacciati di essere untori per circa metà della pandemia. Giornali, opinionisti, anche in quest'Aula: “questi giovani che girano!”. I giovani invece sono quelli che hanno risposto di più. Si sta riaprendo tutto, sono state riaperte le discoteche, si stanno riaprendo gli spettacoli, gli sport, stanno riaprendo gli stadi al 100 per cento, condizioni pandemiche permettendo. Benissimo! Sono state aperte le discoteche, ma non sono state aperte, per esempio, le sale da ballo ai circoli ARCI, i circoli e le associazioni culturali che fanno quel lavoro lì. Questa è stata una svista enorme, non per altro, ma perché è la terza volta che succede la stessa cosa, cioè è la terza volta che noi riapriamo le discoteche e ci dimentichiamo di quelli lì. Bisogna aspettare che si siano le FAQ e i decreti: speriamo che questa volta si possa fare più celermente.

Ultima cosa, se riapriamo gli stadi, cerchiamo anche di trovare un modo, attraverso le FFP2, attraverso la vaccinazione e la tripla dose del vaccino, attraverso un tampone prima di entrare.

Cerchiamo di riaprire anche alla possibilità di assistere a concerti dal vivo, anche nei palazzetti e in quei luoghi che stanno soffrendo da due anni la chiusura, con un mondo della musica e dello spettacolo che ci sta guardando, in attesa di risposte concrete, che vede, giustamente, per fortuna, il Paese ripartire, che vede, giustamente, per fortuna, la fascia interessata di più da quegli spettacoli rispondere in maniera enorme alle sollecitazioni e alla richiesta, fatta da questa Camera - e non solo -, di responsabilità soprattutto nei confronti dei più anziani e di coloro che non possono vaccinarsi. Speriamo che, in sede di conversione di quel decreto, il Governo cerchi in qualche modo di porre rimedio anche con riguardo a questo settore, che forse non ha la pubblicità che hanno altri settori - perché forse i grandi segretari di partito, che sono soliti fare molta confusione su altri temi, questo se lo dimenticano - però il nostro lavoro è quello di cercare di ricordarci di tutti. Quindi, nell'annunciare ovviamente il voto favorevole del Partito Democratico su questo provvedimento e nell'annunciare che stiamo ovviamente già lavorando per fare in modo che si superi, insieme a tutta la maggioranza e anche all'opposizione, finalmente questa fase pandemica - anche se purtroppo o per fortuna non dipende da quello che si decide in questo Parlamento - ho l'auspicio che anche il Governo possa lavorare alle riaperture, sentendo anche le osservazioni che gli arrivano dal dibattito che c'è in quest'Aula.