Esame di una questione pregiudiziale
Data: 
Martedì, 20 Dicembre, 2016
Nome: 
Daniela Gasparini

A.C. 4151

Signor Presidente e gentili colleghi, premettendo che esprimerò parere contrario sulla questione pregiudiziale presentata, mi soffermo sui motivi che sostengono questa valutazione, entrando nel merito dei rilievi sollevati dalla questione pregiudiziale del MoVimento 5 Stelle. Si evidenzia che membri della Camera non potranno esprimere il proprio voto disgiuntamente e in maniera difforme per l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo del 24 febbraio 2015 e del Protocollo addizionale dell'8 marzo 2016, rispettivamente indicati articolo 1, lettera A e B, del disegno di legge oggi in esame. 
Faccio presente che i due atti sono strettamente connessi: disgiungendo i voti, si rischierebbe di non garantire le coperture finanziarie necessarie alle realizzazione del Progetto previsto dall'Accordo del 2015 e rientrante all'articolo 2, comma 1, del Protocollo addizionale. Ricordo in proposito che l'articolo 81 della Costituzione, al terzo comma, prevede che ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri, provvede ai mezzi per farvi fronte. 
Si paventa, inoltre, la violazione dell'articolo 97, secondo comma, della Costituzione, che impone il buon andamento della pubblica amministrazione, in quanto non verrebbe garantito che la costruzione della nuova infrastruttura consegua la saturazione di quella esistente. 
Quanto evidenziato era previsto dall'Accordo del 2001, poi sostituito dall'Accordo del 2012, che all'articolo 28 abroga le disposizioni in contrasto negli accordi precedenti. Analogo dispositivo di abrogazione è previsto dall'Accordo del 2015. Il rilievo, pertanto, non è pertinente nell'attuale quadro pattizio e normativo. Peraltro, le ragioni di merito di questa scelta sono state ben indicate dal relatore Marco Causi nella relazione che ha fatto a questo Parlamento.  Presidente, anch'io voglio fare gli auguri a Marialuisa Gnecchi, e dirle che le vogliamo bene, perché ci ha fatto spaventare. Riprendo il mio intervento dall'ultimo punto che sto analizzando, laddove si sostiene che la procedura di ratifica non sia idonea a rendere operativi, mediante regolamento, le norme nazionali antimafia, e si ritiene che sarebbe necessario a tal fine una modifica del Trattato. Esaminata la procedura scelta, si evidenzia che il Regolamento dei contratti costituisce parte integrante del Trattato, in quanto è previsto chiaramente nel Protocollo aggiuntivo al Trattato; è richiamato all'articolo 3. Il fatto, poi, che il Regolamento dei contratti sia già allegato al Trattato in sede di ratifica, costituisce un elemento di ulteriore tutela, poiché permette al Parlamento italiano la ratifica di un testo completo privo di rinvii ed altri atti normativi. 
In questo modo, il Trattato, il Protocollo aggiuntivo e il Regolamento vincoleranno entrambe le parti che sottoscrivono il Trattato: Italia e Francia. In particolare, anche lo Stato francese sarà tenuto ad applicare la disciplina specifica del Regolamento per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa, indipendentemente dal fatto che queste norme siano previste o meno nel diritto francese. Ricordo che la Francia ha aderito nel 2015 al Patto mondiale delle Nazioni Unite sulla lotta alla criminalità, che include molte delle norme contenute dal Regolamento legato al protocollo addizionale dell'8 marzo 2016, che diventeranno a breve norma anche dallo Stato francese.  Non esistono quindi impedimenti formali all'approvazione del disegno di legge Atto Camera n. 4151, che permetterà l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, ritenuta un collegamento essenziale per la creazione di un efficiente asse di trasporti lungo la direttrice Est-Ovest del continente europeo per consolidare ulteriormente l'interscambio economico fra l'Italia e gli altri Paesi europei, rilanciando il trasporto ferroviario rispetto a quello stradale, soprattutto per le merci. Secondo i presupposti che stanno alla base del progetto, il Corridoio Mediterraneo, di cui la Torino-Lione è parte essenziale, rappresenta per l'Italia una delle principali reti a supporto del tessuto industriale, perché è in grado di garantire maggiore accessibilità ed una migliore connessione con gli altri Corridoi transeuropei che passano per l'Italia. Inoltre, la costruzione della nuova linea ferroviaria porterà ad una riduzione annuale di emissione di gas serra di circa 3 milioni di tonnellate, equivalenti a quelle prodotte da una città dei 300.000 abitanti. Si tratta quindi di un contributo importante nell'ambito della strategia europea di riduzione dei gas ad effetto serra, come previsto nell'Accordo siglato a Parigi nell'ambito della COP 21, recentemente ratificato dal nostro Parlamento. Per tutti questi motivi, annuncio il voto contrario del gruppo parlamentare del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).