Discussione generale
Data: 
Mercoledì, 20 Gennaio, 2021
Nome: 
Claudio Mancini

Doc. LVII-bis, n. 4

 

Presidente, esponenti del Governo, colleghe e colleghi, può sembrare, a un osservatore esterno, curioso il fatto che il Parlamento approvi in così pochi giorni uno scostamento così importante, ma in realtà noi sappiamo che questo scostamento è annunciato sin dalla discussione sulla legge di bilancio e che ha orientato in parte le scelte che sono state fatte qui alla Camera sulla legge di bilancio e al Senato sul “decreto Ristori”. Quindi siamo tutti consapevoli che questo scostamento arriva dentro un percorso e l'urgenza della sua approvazione è anche legata alla rapida approvazione di un decreto che renda queste risorse rapidamente operanti per ristorare principalmente chi è colpito in questi giorni dai nuovi provvedimenti di chiusura. E' anche significativo il fatto che questo dibattito - che speriamo si concluda con un voto unanime del Parlamento, con un ampio consenso sullo scostamento -avvenga dopo un duro confronto politico avvenuto nei giorni scorsi con il dibattito sulla fiducia al Governo. Io credo che sia un segnale positivo al Paese il fatto che ci siamo duramente confrontati nei giorni scorsi, senza risparmiarci nulla nel confronto politico, ma allo stesso tempo sappiamo unirci nel voto, non burocratico ma sostanziale, di autorizzare 32 miliardi immediatamente disponibili per contrastare l'emergenza. Questo è un segnale di unità delle forze politiche senza consociativismo, di unità delle forze politiche nella distinzione tra maggioranza e opposizione.

Voglio solo dire al collega Trancassini - per suo tramite, Presidente - che il Governo ha ricevuto la fiducia piena dal Parlamento, alla Camera e al Senato; se l'opposizione - Fratelli d'Italia l'aveva annunciata - ritiene che non sia così, presenti la sua mozione di sfiducia e vediamo se ha i voti per mandarci a casa. Ciò era stato annunciato, ma non si è fatto perché si è consapevoli che non c'è consenso per farlo, quindi non serve alimentare l'idea, in piena emergenza, che ci sia un Governo dimezzato: il Governo ha piena la fiducia del Parlamento e deve operare in piena funzionalità. D'altronde, la risoluzione che ci prepariamo ad approvare non è una risoluzione burocratica; approviamo la relazione del collega Raduzzi, che è una relazione impegnativa, con la quale il Parlamento dà indicazioni al Governo su come queste risorse vanno utilizzate. I titoli di questa indicazione sono significativi: riguardano il lavoro privato e autonomo, con il completamento di quanto già previsto in legge di bilancio per i lavoratori autonomi, con l'estensione della Cassa integrazione, della NASpI, con le misure che sono attese dai lavoratori italiani. La risoluzione dà indicazioni per il sostegno alle imprese, un sostegno selettivo alle imprese che sono state penalizzate dalle chiusure e introduce anche settori che non sono stati fino adesso affrontati, come quello dello sci. La risoluzione dice che queste risorse vanno utilizzate per la sanità e per gli enti locali, e vanno utilizzate per affrontare la questione delle cartelle esattoriali e delle misure fiscali. Quindi il Parlamento non si limita a ratificare la richiesta del Governo dello scostamento, ma dà un'indicazione forte su come queste risorse debbano essere utilizzate, consapevoli che il “decreto Ristori” verrà in Parlamento tra poche settimane e dovrà contenere quelle misure attuative di quanto già discusso in sede di legge di bilancio e di “Ristori-quater”.

Abbiamo detto che consideriamo questo scostamento conclusivo; non è un fatto di ottimismo, perché siamo convinti che la campagna vaccinale sia in corso e che il prosieguo delle misure di distanziamento sociale ci metteranno nelle condizioni di non aver bisogno di ulteriori risorse nel corso dell'anno. Certo, essendo l'ultimo scostamento che prevediamo, va affrontato, il “decreto Ristori”, anche guardando all'esperienza maturata nei precedenti decreti ed anche affrontando alcuni punti che sono rimasti insoluti. In particolare, uno è legato al meccanismo di ristoro attraverso l'Agenzia delle entrate. Con la scelta di effettuare il ristoro mese su mese, aprile su aprile, maggio su maggio, si è velocizzato il meccanismo di erogazione attraverso l'Agenzia delle entrate del meccanismo dei ristori. All'interno di questo meccanismo, però, è chiaro che si sono prodotte delle situazioni particolari, tra attività stagionali, tra chi non era aperto magari nel mese di aprile su chi ha picchi di attività. Quindi, nel “decreto Ristori” a nostro avviso va inserito, proprio perché conclusivo, un elemento perequativo, che vada a favorire selettivamente quelle imprese che sono state penalizzate sul fatturato dell'anno. Questo si può fare perché, essendo chiuso l'anno 2020, si può prevedere un ristoro nel paragone tra 2020 e 2019; ciò può quindi dare un elemento di perequazione nell'erogazione dei ristori.

Nel momento in cui approviamo questo scostamento, come Partito Democratico però non perdiamo di vista la necessità di prestare un'attenzione seria e rigorosa all'equilibrio del bilancio e alla sostenibilità del debito. Abbiamo registrato positivamente l'informazione data dal Ministro oggi in Commissione bilancio, sul fatto che i dati relativi al 2021 attestano il debito 1 punto sotto a quanto previsto dalla NADEF per il 2020, quindi non al 158 per cento ma al 157 per cento. Tuttavia riteniamo che la politica che portiamo avanti, orientata agli aiuti, debba guardare a questo fondamentale, consapevoli che ci siamo impegnati con la NADEF ad abbassare in 10 anni questo indebitamento. Quindi, a nostro avviso, le misure che vanno inserite nel “decreto Ristori” e nei decreti con cui si utilizzeranno queste risorse devono avere carattere congiunturale relativo al 2021; dobbiamo cioè essere consapevoli che non devono essere misure strutturali che accentuano il debito.

Ma il rapporto debito/PIL che tanto ci preoccupa - concludo su questo, Presidente -, non va letto solo sul versante del debito, ma va letto anche sul versante del prodotto interno lordo. È stato richiamato nel dibattito dal collega Tabacci il dato del 9 per cento di riduzione del PIL a cui ci attestiamo al 2020, in linea con le previsioni della NADEF e smentendo qualche previsione più negativa, che pure era stata ufficializzata nei mesi passati. Questo dato del 9 per cento di calo del PIL richiede, per essere recuperato, tre anni di intenso lavoro delle istituzioni pubbliche e una grande capacità di mobilitare risorse, intelligenza e partecipazione di investimenti privati. Noi abbiamo un obiettivo ambizioso, fissato negli obiettivi del tendenziale, cioè quello di avere un rimbalzo nel 2021 che ci dia una crescita del 5,1 per cento del prodotto interno lordo e di recuperare il calo in tre anni, come abbiamo scritto nel documento propedeutico al Recovery Plan. Per fare questo, Presidente, non basta lo scostamento, non bastano i decreti, non bastano i nostri provvedimenti. Per fare questo c'è bisogno che le risorse che noi approviamo arrivino a terra, arrivino direttamente ai cittadini, ma arrivino anche alle imprese, arrivino alle amministrazioni locali e diventino risorse che entrano nel tessuto reale dell'economia.

Per fare questo bisogna superare le resistenze burocratiche, le pigrizie burocratiche, semplificare le procedure, avere capacità progettuale, mettere assieme, come ha detto il collega Brunetta, in maniera efficace, le risorse del bilancio con quelle del Recovery, con le risorse private e con le disponibilità che provengono dalle politiche della BCE; ma soprattutto, Presidente, noi democratici pensiamo che, per fare questo, serva una grande tensione civile, una grande mobilitazione politica, a prescindere dalle collocazioni, per fare in modo che il 2021 sia l'anno della ripartenza. Per fare questo, serve l'impegno dentro il Parlamento, nel Governo e nel Paese, per quanto riguarda il rapporto con la società. Noi siamo convinti che questo sia il compito che il Governo è in grado di portare avanti, e per questo votiamo lo scostamento e continuiamo a sostenere il Governo.