Grazie, Presidente. Anche il gruppo del Partito Democratico aderisce alla relazione dell'onorevole Pittalis ed esprimerà un voto a favore della insindacabilità delle opinioni espresse dall'attuale Presidente del Consiglio, allora, in quel contesto, parlamentare dell'opposizione e leader del partito di Fratelli d'Italia.
Si tratta di un lavoro che era stato già svolto nella precedente legislatura e che si era chiuso con una valutazione di insindacabilità espressa all'unanimità dalla Giunta, ma poi il provvedimento non era approdato in Aula per lo scioglimento anticipato delle Camere, e anche nel corso di questa legislatura, nuovamente il lavoro della Giunta è giunto a una conclusione di proposta all'Aula di insindacabilità, che, devo dire, si rafforza anche alla luce degli interventi della giurisprudenza costituzionale del 2024, che hanno rafforzato le guarentigie dei parlamentari nell'esercizio della loro attività e nel diritto alla libera espressione delle loro opinioni, laddove è stato esplicitato che l'esercizio dell'attività parlamentare si esplica anche extra moenia, fuori dall'Aula parlamentare, e non è necessariamente connesso all'esercizio di una attività ispettiva o altro atto di natura parlamentare, anche in relazione alla contestualità temporale; quel criterio, che pure è un criterio rivelatore della insindacabilità, non la esaurisce. Peraltro, segnalo che stiamo discutendo di un procedimento penale a carico della Presidente del Consiglio. La maggioranza dovrebbe essere interessata a capire gli esiti di questa decisione dell'Aula, rispetto alla quale l'opposizione sta dichiarando il voto a favore della insindacabilità, perché non utilizziamo per interesse di parte le guarentigie costituzionali, ma le difendiamo a prescindere dalla persona rispetto alla quale il tema si pone. Quindi, come dire, mostriamo un interesse alle prerogative costituzionali, che sembrano invece sfuggire alla maggioranza anche nell'occasione in cui si parla della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Ora, il caso è stato evidenziato dal relatore e dagli altri colleghi che sono intervenuti: una trasmissione televisiva ha denunciato il comportamento di un soggetto che era stato candidato per il partito di Fratelli d'Italia al consiglio comunale di Frosinone e che era leader di una piccola formazione politica, Più Italia, che si era federata con Fratelli d'Italia. I fatti dei quali veniva accusato erano incresciosi. All'indomani di quella trasmissione televisiva, la Presidente del Consiglio attuale, allora…
Questo soggetto, candidato per il partito di Fratelli d'Italia, leader di una piccola formazione politica che si era federata con Fratelli d'Italia, era accusato di fatti gravissimi: l'esercizio abusivo della professione di avvocato, la truffa… La Presidente del Consiglio attuale, allora parlamentare di opposizione e, già allora, leader del partito di Fratelli d'Italia, intervenne con un tweet, dichiarando che si trattava di un truffatore. In relazione a questo tweet e a queste dichiarazioni, è stata denunciata per diffamazione dal soggetto.
Ribadisco, in questa sede, che il Partito Democratico si associa alla relazione del collega Pittalis ed esprimerà un voto a favore della insindacabilità delle parole espresse dall'attuale Presidente del Consiglio, che è intervenuta, noi crediamo, giustamente, per prendere le distanze su comportamenti gravi assunti da una figura che militava o era vicina al partito di Fratelli d'Italia.
Noi accusiamo Fratelli d'Italia o la Presidente del Consiglio di essere riluttanti a intervenire con durezza rispetto a fatti gravi che riguardano Fratelli d'Italia, quando ci sono state altre inchieste giornalistiche che hanno mostrato fatti altrettanto gravi, o rispetto a fatti che stanno accadendo in questi giorni in regioni importantissime come la regione Sicilia. Proprio però perché siamo coerenti, poiché contestiamo la riluttanza ad assumere posizioni chiare su fatti gravi, in questo caso, con altrettanta chiarezza, sosteniamo la difesa di quelle parole espresse dalla Presidente del Consiglio e dichiariamo il nostro voto a favore della insindacabilità. Perché non c'è solo un diritto del parlamentare, leader di una formazione politica, di prendere le distanze da fatti gravi commessi da militanti della propria formazione politica: per noi esiste un dovere irrinunciabile di un parlamentare e di un leader politico di assumere un comportamento chiaro e intransigente rispetto a fatti gravi.