Data: 
Mercoledì, 13 Luglio, 2022
Nome: 
Antonio Viscomi

Grazie. È sempre difficile ricordare in pochi minuti la storia politica e le vicende personali di chi ha vissuto da protagonista la vita politica e istituzionale del Paese, tuttavia, Presidente, svolgere qui, oggi, questo esercizio per Francesco Nucara non è poi così difficile. In ausilio vengono i titoli di alcuni dei suoi tanti volumi, che raccolgono e consegnano a noi lo sguardo acuto e, talvolta, inedito di chi non ha mai disgiunto l'azione politica quotidiana da un ragionamento più ampio sulle travagliate dinamiche della società e dell'economia, in particolare di quella meridionale. Valga il titolo di un libro del 1987 “Rendiconto agli elettori 1984-1987: un impegno per la Calabria nell'ambito di quello più generale per il Paese”. Nella prospettiva di Francesco Nucara, Calabria e Paese, regione e Stato non sono mai stati considerati i termini antitetici o contrapposti, quella in posizione di credito e questa in posizione di debito, ma semmai in termini essenziali di una relazione necessaria per il progresso nazionale, una consapevolezza maturata, forse, lavorando proprio nelle strutture tecniche della Cassa per il Mezzogiorno. Calabrese, certo, testardo e tenace come una certa narrazione dipinge solitamente i calabresi, ma il suo essere calabrese, anzi - per citare un altro dei suoi libri - il suo essere un repubblicano di Calabria, non gli ha impedito di avere una visione limpida dei problemi del Mezzogiorno. Il 26 novembre del 2008 affermava in quest'Aula: Vorrei che nel Mezzogiorno non ci fossero soltanto regalie, ma una rete infrastrutturale per porlo nelle stesse condizioni dell'altra parte del Paese; poi vedremo se i meridionali hanno la capacità di farsi valere perché, se non riuscissero nemmeno quando avessero tutte le infrastrutture materiali e immateriali a risolvere i loro problemi, allora, forse, sarebbe meglio abbandonare il Mezzogiorno al proprio destino. In queste parole è condensata tutta la storia del migliore pensiero meridionalistico, che non ha mai ceduto a lamentose rivendicazioni, ma ha piuttosto segnalato le conseguenze nefaste per l'economia del sistema Paese, di allora e di oggi, dei divari infrastrutturali e che ha radicato le proprie richieste in una rigorosa prospettiva etica, impregnata di impegno e di responsabilità. In queste parole, Presidente, antiche nel suono, ma attuali nelle loro verità, sta il lascito politico di Francesco Nucara, repubblicano di Calabria, appunto, che supera anche le stesse collocazioni dei partiti e rimanda, invece, ad un necessario lavoro comune per superare i tanti divari, che ancora oggi impediscono al Mezzogiorno ed alla Calabria di poter partecipare a pieno titolo al progresso economico della comunità nazionale