Intervento di fine seduta
Data: 
Mercoledì, 25 Luglio, 2018
Nome: 
Piero Fassino

Vorrei anch'io, signor Presidente, in pochissimi minuti, rivolgere un pensiero a Sergio Marchionne, che ci ha lasciato, come tutti sappiamo, nella giornata di oggi.

Quando fu chiamato a guidare la FIAT, molti lo videro come il commissario liquidatore di un'azienda esausta, ormai al termine di una sua lunga storia. Non quel compito si assegnò Marchionne, che, al contrario, capì la sfida che aveva davanti e decise di giocarla fino in fondo con la determinazione di chi si gioca la vita. Gli esiti sono sotto gli occhi di tutti: da due brutti anatroccoli, FIAT e Chrysler, aziende in crisi, ha fatto nascere il segno FCA. L'intera gamma di prodotti è stata reinventata, scommettendo sull'innovazione tecnologica, sul design, sulla capacità di conquistare mercati. La dimensione globale del nuovo Gruppo ha consentito di posizionare FIAT Chrysler Automotive su tutti i mercati e in questo modo a centinaia di migliaia di lavoratori è stato garantito un lavoro certo.

Per ottenere questi risultati, Marchione non ha esitato a cambiare tutto ciò che doveva essere cambiato, ad andare oltre gli schemi e le rendite di posizione, a sfidare ostacoli e resistenze, a usare anche ciò che pareva impossibile. Nel farlo, come sappiamo, ha dovuto scontrarsi con pregiudizi e ostilità e non ha esitato a farlo quando lo ritenesse il giusto e necessario, rovesciando come un guanto le strutture aziendali e sfidando anche il movimento sindacale a misurarsi con la necessità di fare i conti con un mondo in cambiamento.

Insomma, un innovatore, che ha influito in modo forte e determinante nel rivoluzionare il sistema industriale e nel cambiare le relazioni sindacali. Adesso comincia per FCA una stagione nuova, ma l'impronta di Marchionne rimane come la imprescindibile bussola di una navigazione di un veliero che dovrà dimostrare di saper solcare mari e oceani, anche se orfano del suo capitano.