Esame di questioni pregiudiziali
Data: 
Martedì, 20 Ottobre, 2015
Nome: 
Roberto Rampi

A.C. 3272-A

 

Grazie, Presidente. Nelle diverse pregiudiziali è stato citato più volte il tema del pluralismo e della libertà dell'informazione. È un tema che a noi sta molto caro, tant’è che pochi giorni fa abbiamo respinto un provvedimento di legge, che minava pesantemente questo principio, proposto peraltro da uno dei gruppi che ha proposto la pregiudiziale e che, magari, se l'avesse letta prima, avrebbe potuto capire il perché della nostra contrarietà. 
Però, la tutela del principio della libertà e dell'indipendenza non passa sicuramente solo e principalmente dalla forma di governo dell'azienda pubblica di radiotelevisione: non solo e non principalmente, però oggettivamente passa anche da lì. 
Un'analisi non pregiudiziale delle questioni pregiudiziali, che non le trasformi – come a volte sembra in quest'Aula – in un ulteriore momento di discussione di merito e di esplicitazione delle diverse e legittime opinioni sui provvedimenti di legge, mette però in luce che dobbiamo respingere in maniera chiara il fatto che non esista una forte presenza del Parlamento nel meccanismo di nomina dei nuovi consiglieri d'amministrazione, anzi il nostro punto di vista è che venga rafforzato il ruolo del Parlamento, perché passando da una nomina da parte della Commissione di vigilanza a una nomina diretta dell'Aula, di fatto, tutto il Parlamento nella sua completezza può essere rappresentato in maniera forte e migliore. 
Certo, come veniva detto anche da chi è intervenuto prima di me, ciò se il Parlamento è in grado di trovare al suo interno le modalità di elezione di questi componenti. 
Non solo: la riforma costituzionale che è in via di approvazione, se verrà approvata, renderà ancora più indipendente una delle due Camere dal Governo e più rappresentativa dei territori e, quindi, quei due componenti eletti da quella Camera saranno ancor di più lontani dal potere dell'Esecutivo perché svincolati anche dal vincolo di fiducia. 
Pertanto, noi riteniamo che, da questo punto di vista, non solo non ci siano gli elementi per la pregiudiziale, ma anzi si vada verso un rafforzamento del ruolo e del potere del Parlamento. 
La stessa cosa la pensiamo rispetto al ruolo della Commissione e rispetto alla questione sulla revoca dei componenti. Infatti, se la Commissione di vigilanza a questo punto è più indipendente di prima perché non ha nominato lei i componenti del consiglio di amministrazione, è più svincolata e più libera di intervenire in quella fase di eventuale richiesta di revoca. 
Come è stato detto, invece, quello degli appalti è un tema su cui ritornare, ma proprio per questo intendiamo farlo in termini di emendamenti. 
In sostanza, Presidente, noi pensiamo che nel merito di questo provvedimento si possano avere molte opinioni e che ce ne siano diverse in quest'Aula. Riteniamo che con gli emendamenti se ne possano anche migliorare alcune parti. Non saremo sicuramente d'accordo sul progetto complessivamente, ma non riteniamo che ci siano né palesi né sostanziali elementi di incostituzionalità e, soprattutto, che non è questa governance che interviene sul tema del pluralismo, ma piuttosto la capacità di scegliere delle figure competenti, capaci e qualificate, in particolare nel delicato ruolo dell'amministratore delegato, come peraltro è accaduto nell'ultima nomina, individuando una figura che può essere più o meno condivisa, ma che sicuramente ha in tutta la sua storia professionale una vita all'interno della televisione e si è dimostrato un professionista della televisione. 
Certo, c’è un ultimo elemento, c’è l'aggiunta di un componente scelto dai dipendenti dell'azienda: è un tema che noi riteniamo molto qualificante e che possa rafforzare il profilo del pluralismo. 
Ci sono poi diverse norme sulla trasparenza, sulla incompatibilità e sulla ineleggibilità dei componenti del consiglio di amministrazione che, anche lì, secondo noi, rafforzano il carattere di qualità e di indipendenza di questi componenti. 
Per cui noi riteniamo che sicuramente siamo di fronte ad un intervento sulla forma di governo, non è l'elemento sostanziale che garantisce il pluralismo, ma sicuramente è un possibile passo avanti.