Data: 
Mercoledì, 6 Agosto, 2025
Nome: 
Valentina Ghio

Grazie, Presidente. Mi associo alla richiesta del collega Fratoianni rispetto a una presenza, a una comunicazione e al fatto che il Ministro degli Affari esteri e la Presidente del Consiglio dicano qualcosa, ma qualcosa di concreto, a cui, poi, appunto, conseguono atti, su una situazione, come quella che coinvolge la Striscia di Gaza, che è soggetta, proprio anche in questi giorni, ad una continua escalation che nessuno controlla e che, anzi, qualcuno approva, qualcuno dà il suo assenso, come il Presidente degli Stati Uniti, e altri, come il nostro Governo, stanno e continuano a stare in complice silenzio.

In queste ore, il passo avanti in negativo è stato annunciato. Netanyahu è uscito dal Gabinetto di sicurezza con l'obiettivo di occupare l'intera Striscia, ridotta già a fame e macerie, con il via libera di Trump, parlando anche di deportazione di massa, obiettivo che da tempo mettono sul campo. Dicevo, abbiamo assistito e stiamo assistendo ad una progressiva cancellazione della vita, una catastrofe umanitaria senza precedenti. Così oggi si aggiunge l'ultima decisione ai 60.000 morti e ai 18.000 bambini morti di carestia, di fame, di bombe, di malattia, i bambini morti perché erano in fila per l'acqua, perché cercavano di sopravvivere alla condizione drammatica in cui sono stati ridotti.

Tutti i dati di morte sono drammatici, ma ce ne sono alcuni che, a volte, uno ha l'auspicio che possano fare la differenza nello scuotere le coscienze. Nel solo mese di luglio, sono morti di fame - non di bombe, di colpi, di proiettili, che sono altre macabre e drammatiche statistiche - 24 bambini sotto i cinque anni. L'Organizzazione mondiale della sanità sostiene che ci sono altri 71.000 bambini che hanno bisogno di urgenti cure nutrizionali. E, a questo, si aggiunge - è stato detto - la continua escalation di attacchi dei coloni in Cisgiordania, con altre morti e altre distruzioni, anche con l'avallo delle decisioni della Knesset.

E mentre ci sono Paesi, come l'Olanda, che vietano l'ingresso nel proprio territorio a persone, come Smotrich e Ben-Gvir, per aver invocato la pulizia etnica della Striscia, e mentre la Francia e il Regno Unito si aggiungono ai Paesi che riconoscono lo Stato di Palestina, che annunciano di voler riconoscere lo Stato di Palestina, perché è giustizia e può essere una forma di deterrenza in una situazione in cui nessuno interviene, ancora una volta, da parte vostra, il silenzio. E per non farci mancare nulla, la Lega non solo ha colpevolmente taciuto sui crimini di Netanyahu in questi 22 mesi, negando l'evidenza dei fatti, ma ora, con il disegno di legge in Senato, vuole anche criminalizzare le critiche al Governo israeliano per lo sterminio in atto.

Cosa deve ancora succedere? Voi continuate a dire che non è ancora il momento. Ma quando sarà il momento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), dopo tante morti, dopo tanti bambini uccisi per fame, per le bombe? Cosa deve ancora succedere, oltre allo sterminio di un'intera popolazione, oltre alla morte per fame di decine di bambini, oltre alla deliberata volontà del Governo israeliano di fare macerie, di fare bottino di guerra, territorio di conquista di un'intera popolazione, di terre non sue? Diteci voi cosa attendete per intervenire con determinazione - chiudo, Presidente -, per salvare le vite di questo popolo, per chiamare Netanyahu a rispondere dei crimini di guerra di cui è stato accusato da organismi internazionali.

Ci sono strumenti - sono stati proposti in sede europea in quest'Aula - che sono stati usati in altri casi, in casi anche meno cruenti e con meno morti: penso alla sospensione degli accordi, alla sospensione degli invii militari, alla sospensione del Memorandum. Tutte cose che abbiamo chiesto, a cui avete risposto di no o con il silenzio.

Chiediamo, quindi, che sia più che urgente che il Ministro degli Esteri e la Presidente del Consiglio vengano in quest'Aula, riferiscano in quest'Aula, ma, soprattutto, si attivino, finalmente, con azioni concrete per provare a fermare, per dare il nostro contributo per fermare il massacro messo in campo ai danni della popolazione palestinese. Il peso sulle coscienze è già alto, che non diventi un macigno.