Data: 
Martedì, 15 Luglio, 2025
Nome: 
Maria Cecilia Guerra

Grazie, Presidente. Sì, intervengo sullo stesso argomento perché il caso che è stato presentato dall'onorevole Grimaldi, dell'azienda Loro Piana, che è stata messa in amministrazione controllata proprio per questa ragione, è un caso che è interessante soprattutto perché non è isolato e perché ci pone, appunto, il problema di questo strumento, l'esternalizzazione, come l'appalto, che ha finito di essere utilizzato per lo scopo proprio che poteva avere e, in questo contesto come in tanti altri (li ha richiamati il collega ma non riguardano solo il settore della moda che stiamo considerando), la scorsa settimana era il caso della logistica con Fenu Logistics, con forme diverse ma grandi imprese che sono capofila di un sistema che ha una caratteristica comune, e cioè il fatto che, in mezzo, a un certo punto, ci sono imprese che dichiaratamente non producono. Cioè la lavorazione viene affidata a soggetti che non sono imprese, diciamo la verità. Perché se non producono è difficile capire cosa siano, ma sono, in realtà, fondamentalmente, delle agenzie di intermediazione di manodopera. Cioè, di fatto, il ruolo di queste aziende è di smistare il lavoro ad altre imprese (che quelle sì, lavorano) e praticamente questa impresa non dovrebbe neppure esistere.

Il problema è che noi abbiamo allentato, nel corso del tempo, la possibilità di controllare questi fenomeni. E mi riferisco in particolare, ad esempio, per fare un esempio pratico di cose che potremmo fare, siamo in Parlamento e, per questo, chiederemo anche un'informativa, chiediamo un'informativa alla Ministra Calderone perché con lei questo tema lo abbiamo già affrontato, e vorremmo capire se, alla luce dei nuovi avvenimenti, ha cambiato idea. Faccio riferimento, ad esempio, all'articolo 29, comma 1, del decreto legislativo n. 276 del 2003, che permette l'appalto ad imprese che abbiano come unica caratteristica quella di organizzare il lavoro. Una funzione di direzione e controllo difficilissima poi, in realtà, da verificare. Queste imprese, quindi, sono in un qualche modo legittimate ma, in realtà, spesso la direzione controllo viene operata dall'impresa committente e, in ogni caso, sono imprese che non hanno un rischio di impresa, che non producono.

Ecco, questa idea di impresa leggera, lungamente discussa anche in giurisprudenza, è un'idea malsana perché, di fatto, è una forma di intermediazione di manodopera. Però è una forma di intermediazione che diventa, in un qualche modo, legittimata. Allora, quello che vorremmo chiedere, quando verrà, alla Ministra Calderone, è: inutile che lei abbia aumentato le pene per l'intermediazione illecita di manodopera ma non si ponga il problema di considerare illecita anche questa forma di intermediazione di fatto, che viene mascherata in una forma o di appalto o di esternalizzazione.

Ve l'abbiamo già posto questo problema e l'abbiamo discusso in Commissione; abbiamo presentato emendamenti che sono stati bocciati dal Governo e ovviamente dalla maggioranza, che è ugualmente responsabile. Allora questi avvenimenti, poi la magistratura indagherà sulle responsabilità ai vari livelli, non siamo noi a doverlo fare qua, sono ovviamente tutte situazioni in cui questo meccanismo, ben oliato, funziona. Vorrei anche sottolineare che queste situazioni marce, di sfruttamento bieco, indegno di un Paese civile, non vengono generalmente scoperte per la via normale del mercato del lavoro, che non funziona, dell'ispettorato del lavoro. No. Vengono scoperte per altre ragioni, perché, ad esempio, attraverso le esternalizzazioni hai una facile via per evadere il fisco, perché l'impresa committente acquista un servizio, su cui formalmente paga l'IVA, che però non viene mai versata dall'impresa che è stata oggetto dell'esternalizzazione, la quale non paga neppure contributi e imposte. Quindi è di solito la Guardia di finanza che trova queste cose oppure, in altri casi, è la magistratura che indaga su affari che hanno a che fare con la mafia e le 'ndranghete varie e trova queste situazioni.

Penso che come Parlamento - e lo porremo quindi alla Ministra e chiudo - abbiamo il dovere di guardare se anche la regolazione, che è di nostra competenza, attraverso il nostro strumento normativo, non possa essere meglio utilizzata per prevenire questi fenomeni - ripeto - indegni di un Paese civile.