Grazie, Presidente. Intervengo per ribadire con fermezza e con chiarezza la nostra richiesta di comunicazioni urgenti del Governo sulle vicende di Gaza. Da troppi mesi, ormai da anni, assistiamo quotidianamente in diretta al dramma di una popolazione stremata, uccisa e isolata sempre più.
Oggi, nel nostro Paese, è stato indetto uno sciopero generale: centinaia di migliaia di nostri concittadini stanno manifestando per il dramma di Gaza. In questi giorni ci sono importanti vertici internazionali e votazioni cruciali in sede europea e il Governo italiano non ha ancora dato una disponibilità a venire in Parlamento per spiegare la posizione italiana rispetto a questo dramma. È un fatto che noi riteniamo molto grave e, lo dico, utilizzeremo tutti gli strumenti democratici messi a disposizione dal Regolamento della Camera, perché non siamo disponibili a riprendere i lavori e le votazioni finché il Governo non avrà assunto un impegno esplicito di venire in Parlamento per le comunicazioni.
Presidente, di fronte al fatto che tutte le opposizioni abbiano chiesto queste comunicazioni e di fronte al dramma che stiamo vivendo, non si capisce perché il Governo ignori il Parlamento e lasci all'oscuro gli italiani delle scelte di politica estera che sta compiendo o non compiendo. Noi riteniamo questo un tradimento del Parlamento e della democrazia. Il Governo deve spiegare con chiarezza da che parte sta l'Italia e il Parlamento deve votare: i nostri colleghi, ogni deputato deve votare sulle comunicazioni del Governo, perché in frangenti così drammatici della storia i nostri concittadini devono sapere i propri rappresentanti da che parte stanno.
È per questo che oggi siamo qui con grande senso di responsabilità e interverremo sui provvedimenti all'ordine del giorno, ma è con altrettanta chiarezza, senso delle istituzioni, senso di gravità del momento che stiamo vivendo, che vogliamo che il Governo venga in Aula a riferire.