Data: 
Giovedì, 4 Dicembre, 2025
Nome: 
Arturo Scotto

Grazie, signor Presidente. Chiediamo le comunicazioni urgenti della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non soltanto perché stamattina ci siamo svegliati e abbiamo visto quanto fosse profonda e grave la filiera dello sfruttamento, dopo l'inchiesta del PM Storari della procura di Milano: Dolce & Gabbana, Versace, Prada, Gucci, fino a 13 marchi. Il sospetto è caporalato: 283 operai sfruttati dai big della moda in opifici di fortuna, in cui i lavoratori prendevano salari orari da fame - altro che salario minimo! - e svolgevano turni di lavoro massacranti in condizioni di salute e di sicurezza precarie.

Signor Presidente, siamo un po' strabici, questo Governo è un po' strabico. Dietro i grandi proclami sulla sicurezza sul lavoro poi escono proposte oscene, come quella approvata al Senato sulle piccole e medie imprese e che sarà in discussione in questo ramo del Parlamento tra pochi giorni, che consente ai grandi marchi della moda di non rispondere più delle omissioni di controllo in caso di lavoro nero e sfruttamento, lungo tutta la catena degli appalti. Un colpo di spugna, uno scudo penale per imprese che hanno un unico obiettivo: spazzare via la concorrenza leale, quella delle imprese pulite, che sono ancora tante, dei bravi artigiani, che sono ancora tanti, che continuano a rispettare il contratto collettivo di lavoro, che dovrebbe essere il minimo dentro un Paese moderno che fa parte del G7.

Signor Presidente, aver cancellato qualsiasi forma di responsabilità di impresa lungo la filiera degli appalti e dei subappalti sta generando questo mostro: profitti enormi, sfruttamento diffuso. Dietro i trionfalismi sui dati occupazionali, dovremmo interrogarci su una cosa: la qualità del lavoro nel nostro Paese. C'è un grande tema che riguarda la qualità del nostro capitalismo. Questo significa che cosa? Significa democrazia, significa partecipazione nei luoghi di lavoro, significa spazzare via i contratti pirata che sono lo strumento che si insinua all'interno di un corpo sano.

E allora la domanda è molto semplice. Signor Presidente, che modello di società ha in testa questo Governo? Che tipo di relazioni industriali vuole praticare? Che idea di produzione immagina per questo Paese? Qual è la sua qualità? Qual è la sua specificità? Qual è il suo obiettivo? Noi abbiamo un obiettivo molto chiaro: il lavoro deve essere pagato! Il lavoro non può essere merce vile all'interno di un mercato senza regole e senza principi.