Data: 
Giovedì, 27 Novembre, 2025
Nome: 
Maria Cecilia Guerra

Grazie, Presidente. Ci associamo, come Partito Democratico, alla richiesta di informativa urgente alla Ministra Calderone e al Ministro Urso su questa vicenda dei supermercati Pam Panorama. Effettivamente, come ha già spiegato il collega Grimaldi, la vicenda è paradossale, cioè quello che viene imputato a questo cassiere è di non avere, di fronte a una cassa di 15 birre, scoperchiato, tirato via questo coperchio, per potere notare che dentro, da una fessura laterale, era stata infilata qualche piccola merce. Ora, effettivamente, se ogni cassiere si mettesse a fare, per ogni cliente, questo tipo di controllo, questo è indubbio che creerebbe un problema, però, al di là del fatto che esista o non esista un diritto a un rilievo di tipo disciplinare rispetto a una situazione di questo tipo - cosa che a me sembra paradossale -, c'è il fatto che la conseguenza di questa eventuale carenza che comporta appunto un rilievo di tipo disciplinare, è stata il licenziamento. Ora, il licenziamento non è una cosa che si possa fare a cuor leggero, perché ha un'implicazione - lo ricordo banalmente - drammatica sulla vita di una persona.

Tra l'altro, persone che non avevano mai avuto rilievi disciplinari, anzi il cassiere di cui parlava prima l'onorevole Grimaldi era stato addirittura premiato 7 volte per dalla sua stessa azienda. Quindi, di fronte a questo, la richiesta che i sindacati hanno fatto alla Pam non è stata: fai finta di niente. È stata: ragioniamo insieme su una adeguata sanzione disciplinare, però l'azienda pone un netto rifiuto. Ora, ovviamente, ci saranno battaglie legali, battaglie sindacali, ma siamo di fronte a una situazione assurda, non si può giocare con la vita dei lavoratori in questo modo.

Vorrei sottolineare in che tipo di condizione avviene questo lavoro, veramente una condizione in cui la sollecitazione che viene da tutte le aziende del tipo, i supermercati - non parlo quindi di Pam in modo esplicito - è quella di fare in fretta, di evitare il formarsi di code, non quella di essere un agente segreto che ispeziona il passaggio del cliente con cura, ma con una cura - ripeto - non ovvia e dovuta, ma così invadente nei confronti della merce acquisita. Cioè una cosa di quel tipo, così confezionata ad infilare cose particolari, sarebbe stata, in una normale situazione, fermata ben prima di arrivare alla cassa. Un ladro non ha il tempo, la possibilità, in mezzo a un supermercato, di costruire una cosa così ben architettata, no? Possono essere casi eccezionali.

Fra l'altro, in questo caso, nel caso che ricordava l'onorevole Grimaldi, la persona che si è presentata alla cassa era una persona nota come ispettore Pam. Quindi, dava anche un messaggio, mica vai a controllare l'ispettore, ti verrebbe da dire. Comunque, al di là di questi aspetti che richiamo, per dire, che siamo di fronte a una cosa che lascia attoniti, io credo che una riflessione più ampia, come quella che proponeva l'onorevole, che io mi permetto di sottolineare, va fatta.

Da qui la richiesta di parlarne anche con le massime autorità di Governo perché si stravolge un rapporto tra lavoratore e datore di lavoro, facendo leva, in modo assolutamente improprio e forzato, su un provvedimento disciplinare che può essere o non essere legittimo, ma che sicuramente di fronte al contesto che ci viene rappresentato non può tradursi in un licenziamento.