Data: 
Mercoledì, 19 Marzo, 2025
Nome: 
Federico Gianassi

Grazie, Presidente. Ci associamo alla richiesta di informativa che è stata appena avanzata dal collega Grimaldi. Quanto sta succedendo ad Istanbul, in Turchia, è gravissimo. Ekrem Imamoglu ha già sconfitto tre volte Erdogan in Turchia. Ha vinto le elezioni per diventare sindaco di Istanbul nel 2019, dopo 20 anni di governo del partito di Erdogan, e pochi mesi dopo la sua elezione è stata annullata. Costretto a nuove elezioni, ha vinto nuovamente le elezioni contro Erdogan a Istanbul e, dopo il governo di 5 anni della città, ha nuovamente vinto le elezioni del 2024.

È il candidato più autorevole alle presidenziali del 2028 ed è del tutto evidente che è sotto attacco da anni. L'operazione di questa notte è vergognosa: 100 agenti che si presentano per arrestarlo, dopo che già nella giornata di ieri era emerso l'annullamento della sua laurea per impedirgli, per motivi formali, di concorrere alla carica di Presidente della Turchia. L'arresto di Ekrem Imamoglu è un fatto gravissimo, che dimostra il pericoloso atteggiamento autoritario del Governo turco.

Il Ministro degli Affari esteri italiano non è un passacarte, non è un soggetto che può limitarsi a frasi di circostanza. Ha dichiarato: siamo a conoscenza del fatto che è stato arrestato Imamoglu. Grazie, tutto il mondo è a conoscenza del fatto che è stato arrestato Imamoglu. Siamo anche a conoscenza delle motivazioni ridicole e pretestuose che sono state avanzate da una magistratura non indipendente. È assolutamente necessaria la mobilitazione di tutte le forze democratiche e di tutti i Paesi democratici e dell'Unione europea per impedire questa deriva terribile che sta colpendo la Turchia.

Deve essere rimesso immediatamente in libertà e deve poter svolgere la propria attività di sindaco, quella per cui i cittadini di Istanbul lo hanno eletto, e deve essere nelle condizioni di svolgere l'attività politica in Turchia, quella che centinaia di migliaia, milioni di turchi vogliono che lui eserciti. È per questo necessario, per una volta, mostrare la spina dorsale anche da parte del Ministero degli Affari esteri del nostro Governo, anche da parte del nostro Governo, perché è una battaglia di civiltà e di democrazia, e non possiamo retrocedere in nessun modo.