Dichiarazione di voto di fiducia
Data: 
Martedì, 16 Aprile, 2024
Nome: 
Maria Cecilia Guerra

A.C. 1752-A

Grazie, Presidente. Il provvedimento che portiamo al voto oggi dovrebbe riguardare l'attuazione del PNRR e verrà approvato con il vostro voto, non con il nostro, il nostro sarà contrario. Sottolineiamo però da subito che l'attuazione del PNRR in effetti è indispensabile nel nostro Paese: lo deduciamo anche da quel simulacro di DEF che ci avete presentato, in cui emerge in modo molto chiaro che il contributo alla crescita che ci si attende dal PNRR spiega quasi integralmente la crescita del PIL prospettata. Quindi è l'unica misura di rilievo che questo Governo porta in dote, o meglio che ha ottenuto in dote dai precedenti Governi. Ora parliamo di cosa c'è dentro questo decreto per quanto riguarda il PNRR: è una rimodulazione dei finanziamenti, operata con un gioco complesso di definanziamenti e rifinanziamenti che a volte è un gioco delle tre carte, in cui gli stessi fondi emigrano da una voce all'altra, da un piano all'altro, ma vorrei sottolineare che la somma molto spesso non fa il totale. Nel complesso, assistiamo a un taglio complessivo delle risorse che riguardano gli investimenti pubblici, con uno spostamento verso gli investimenti privati che ci preoccupa, non tanto per gli investimenti privati, ma per la carenza di quelli pubblici, e a un forte e importante appoggiarsi, come fonte di finanziamento, al Fondo di sviluppo e coesione. Questa è una cosa che va veramente sottolineata con forza: sono 5 miliardi che vengono sottratti al FSC - si dice “presi in prestito” - per permettere il rifinanziamento di progetti che erano stati tagliati e il Fondo di sviluppo e coesione verrà ricostituito solo se ci saranno risparmi futuri su progetti finanziati. Noi, coi nostri emendamenti, abbiamo cercato di rendere certa questa reintegrazione, di mettere in sicurezza questi fondi che – ricordiamolo - sono fondi che hanno una destinazione prioritaria nel Sud, ma i nostri emendamenti sono stati bocciati, così come è stata bocciata la nostra richiesta di trasparenza e chiarezza sul rispetto della destinazione complessiva delle risorse del PNRR che - ricordiamolo - devono andare per il 40 per cento al Sud. La relazione dovuta semestralmente dal Governo sul rispetto di tale vincolo non è mai stata fatta da questo Governo: siamo fermi alla relazione del giugno 2022. Si tratta quindi di un inadempimento grave. Abbiamo chiesto di potenziare queste informazioni, ma la totale mancanza di trasparenza di questo Governo ci ha fatto rispondere con un “no” alla nostra proposta. E poi c'è un forte taglio, un taglio alla sanità di 1,2 miliardi: lo dico al Ministro Fitto e lo dico al collega Ottaviani. È un taglio - è evidente -, basta leggere i dati; c'è una tabella che dice di prendere 1,2 miliardi dai fondi per ospedali sicuri; questi 1,2 miliardi non scompaiono, ma vengono inseriti in un'altra tabella, servono a finanziare i fondi e i progetti precedentemente tagliati. Ma non sono progetti che riguardano gli ospedali sicuri, quindi agli ospedali sicuri, alla sanità, mancano 1,2 miliardi. Si chiede di finanziare gli ospedali sicuri e quindi la messa in sicurezza, l'avanzamento tecnologico dei nostri ospedali con un altro tipo di fondi, con la legge sull'edilizia ospedaliera che esiste da tempo, ma lì c'erano dei soldi che le regioni avevano già impegnato e stavano programmando e infatti, non a caso, questa scelta dissennata, presa in isolamento dal Governo, ha scatenato una ribellione delle regioni, in particolare di quelle del centrodestra e del presidente della Conferenza Stato-regioni, che addirittura hanno minacciato di andare davanti alla Corte Costituzionale. Non siamo noi che diciamo che ci è stato fatto un taglio, lo dicono le regioni che l'hanno subito e che sanno quanto sarebbero importanti quelle risorse per loro.

Questo significa anche che non c'è proprio una capacità di tenere rapporti istituzionali corretti nella filiera di Governo. Ci preoccupa questo taglio, perché l'abbiamo letto il vostro DEF (anche se si fa presto perché non c'è niente di programmatico) che ci mostra un quadro tendenziale che conferma la caduta della spesa sanitaria sul PIL, che si assesterà, secondo le vostre previsioni, al 6,2 per cento, una situazione allarmante a cui proprio il principale documento di programmazione economica non dà nessuna risposta, rendendo tangibile il rischio di un'ulteriore compressione di uno dei diritti fondamentali dei cittadini, il diritto alla salute. Dentro questo decreto è finito al capitolo importantissimo della sicurezza sul lavoro. In realtà, la cosa era nata con un'altra finalità, ma di corsa, per rispondere alle tragedie che il nostro mercato del lavoro ci ha presentato negli ultimi tempi, si è infilato qua dentro un insieme di norme che noi volevamo avessero in Parlamento l'attenzione che richiedono, quindi un provvedimento dedicato, ma non avete voluto. Abbiamo sottolineato mille volte come la catena degli appalti e dei subappalti, specialmente in edilizia, e la precarietà del lavoro, siano fra le cause strutturali, principali della mancanza di sicurezza sul lavoro. Si ricorre a questi strumenti per comprimere il costo del lavoro, per ridurre le tutele, tra cui la formazione, quella formazione che è così necessaria proprio per garantire la sicurezza sul lavoro. Quindi, rivendichiamo come grandissimo successo, nostro e delle altre opposizioni, avere ottenuto che anche nel privato, così come lo avevamo già inserito nel codice degli appalti per il pubblico, l'appaltatore e il subappaltatore siano tenuti ad applicare il contratto siglato dalle associazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative, uno strumento potente per ridurre la catena dello sfruttamento. Siamo riusciti così ad affossare la vostra ipotesi, irricevibile, che avevate messo nella originaria formulazione del Governo e che faceva riferimento ai contratti più diffusamente applicati, spalancando così la via alla possibilità di far sì che le imprese si scegliessero, come contratti preferenziali, contratti applicati perché siglati con soggetti non rappresentativi, organizzazioni sindacali pirata. Allora, se avete capito finalmente che il concetto dei contratti maggiormente diffusi è un concetto ingiusto e anche inapplicabile, tornate indietro anche sulla scelta dissennata che avete fatto, toglietelo anche dalla delega che vi siete dati per quanto riguarda lo strumento con cui avete cercato di sopprimere la nostra proposta sul salario minimo, proposta che è ancora in vita e voi non avete neanche il coraggio di andare avanti con quella scelta che avete fatto. Quello che avete approvato qui alla Camera, quella delega, giace in un cassetto al Senato e non la tirate fuori, perché avete paura sotto elezioni che vi faccia male, ma vi farà male lo stesso perché il tema è all'attenzione dei nostri concittadini. Non avete neppure accettato il nostro emendamento che eliminava il caporalato dalle fabbriche e dai cantieri, rendendo nuovamente illeciti gli appalti di mera manodopera e questa è una cosa molto grave, ce lo dicono i fatti di ieri, quando la Guardia di Finanza denuncia l'uso della catena degli appalti con contratti di mera manodopera, proprio per sfruttare i lavoratori, come avviene nell'ipotesi che è stata formulata a carico del marchio Carrefour.

Non avete avuto problemi a introdurre nuove facilitazioni per chi non paga i contributi dei lavoratori quando dovrebbe. In questo campo, come in campo fiscale, il vostro atteggiamento è sempre lo stesso: purché uno paghi, anche se paga 100 anni dopo, quando è già stato scoperto, ben venga. Fosse possibile per tutti, non ci dispiacerebbe, ma è possibile solo per alcuni. Avete voluto dare un segnale dicendo noi siamo più bravi di tutti, perché facciamo la patente a punti e sarebbe una buona idea. Peccato che l'abbiate realizzata in una notte, evidentemente, senza pensarci adeguatamente, perché l'avete fatto in un modo talmente pasticciato e non sto qua a ricordare tutte le critiche che noi, i sindacati, le parti sociali in generale, hanno fatto, vi siete accorti anche voi che era una soluzione così pasticciata che ci avete chiesto una delega in bianco. Quella che c'è dentro questo provvedimento è una delega in bianco che dice sarà un decreto del Ministero - un decreto senza confronto con le parti sociali, senza alcun vaglio del Parlamento - che deciderà cose essenziali: per esempio, come si recuperano i punti eventualmente persi? Come si possono ottenere dei crediti in più? Possiamo votare una cosa che ci spoglia del nostro potere di controllo e di proposta? E' una cosa assolutamente inaccettabile, così come è inaccettabile dal nostro punto di vista il fatto che abbiate preteso di applicare questo strumento, che poteva essere uno strumento forte, soltanto all'edilizia, come se i guai gravissimi che vediamo avvenissero soltanto in questo settore.

Nella macedonia irrancidita, in cui vengono stabilmente trasformati in questi decreti omnibus, compaiono le solite chicche che contornano l'azione illibertaria di questa maggioranza. Ne segnalo, velocemente, due, cogliendo fior da fiore. La prima riguarda il fatto che avete fatto approvare dal Parlamento l'accordo Italia-Albania, questa nuova ipotesi di deportazione di persone innocenti verso un altro Paese. Vi abbiamo confutato, fra l'altro, anche il fatto che è piuttosto onerosa, ma ci sbagliavamo. Già i 39,2 milioni previsti ci erano sembrati eccessivi: in un piccolo passaggio di tre righe che sono stati infilate in questo provvedimento, non si sa perché, diventano 65 milioni per portare uno o due migliaia di immigrati da un'altra parte e far vedere che siamo più bravi di tutti. La seconda cosa è questa norma di cui oggi si parla che enfatizza la possibilità di far entrare nei consultori le organizzazioni antiabortiste. E' una norma irricevibile, oscena, orribile, non tanto perché già non sia possibile fare entrare queste associazioni e qualche regione lo fa, ma perché voi la riproponete con la solita e sfacciata arroganza, soprattutto di maschi, nell'idea che le donne non siano capaci di scegliere, non siano capaci di autodeterminazione e che quando devono affrontare una scelta così dolorosa per loro, come il fatto di compiere un aborto, abbiano bisogno di qualcuno che li stia a dire “ma ci hai pensato?” “Ma lo sai che cosa vuol dire?” “Senti il battito del feto dentro la tua pancia”, cosa che non si può neanche ripetere da quanto è disumana, assurda, violenta. Vi voglio dire, state attenti, perché la norma che avete approvato potrebbe portare a un'eterogenesi dei fini perché c'è scritto, finalmente, che le associazioni antiabortiste possono andare nei consultori ma senza oneri per la finanza pubblica. Allora, voglio vedere come farà, per esempio, la regione Piemonte a continuare a contribuire a queste associazioni che vanno nei suoi consultori e negli ospedali. State attenti, pensateci meglio, la prossima volta pasticciate meno e comunque noi questo provvedimento non lo votiamo.