16/12/2025 - 18:49

Cosa pensano Giuli e Nordio della Pdl Varchi?

“Che cosa pensano i ministri Giuli e a Nordio della proposta di legge della deputata Varchi? Una norma che, nascondendosi dietro il nobile obiettivo di contrastare comportamenti criminali, rischia in realtà di imporre un vero e proprio bavaglio alla cultura, come la stessa presentatrice ammette esplicitamente nella relazione introduttiva del provvedimento, dove si parla di colpire direttamente la produzione di film, serie, libri e canzoni. Opere come Gomorra, La Piovra, Suburra, C’era una volta in America, Il Padrino, Romanzo Criminale, Mare Fuori e molte altre sarebbero state impossibili da girare se questa legge fosse stata in vigore. Siamo di fronte a una follia legislativa che rischia di soffocare la libertà d’espressione e la creatività nel nostro Paese” Così i democratici Matteo Orfini e Debora Serracchiani commentano la proposta di legge della deputata di Fdi Varchi che prevede “Introduzione dell’articolo 416-bis.2 del codice penale in materia di apologia e istigazione relative a fatti, metodi, princìpi o comportamenti propri delle associazioni criminali di tipo mafioso o di componenti delle medesime” anche attraverso serie, produzioni cinematografiche, libri e canzoni.

 

12/12/2025 - 15:41

“Il Ministro Giuli aveva promesso il ripristino dei fondi per il cinema e l’eliminazione dei tagli previsti dalla manovra, una promessa che tutto il settore cinematografico e audiovisivo aveva accolto come un impegno indispensabile per evitare una crisi annunciata. Ma ad oggi quelle dichiarazioni non si sono tradotte in scelte concrete: l’emendamento del governo, tanto annunciato, non è affatto all’altezza della situazione e – come stanno denunciando in queste ore i produttori – rischia perfino di determinare un blocco delle produzioni già dalla primavera.”

"Occorre assolutamente ripristinare le risorse complessive, ma anche dare il tempo al settore per discutere e assorbire le nuove regole.

Altrimenti l'esito sarà catastrofico per le produzioni italiane, si salveranno solo forse quelle esecutive".Lo dichiara Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Cultura della Camera.

“Il governo dimostri serietà e ascolti le richieste di un intero comparto che rappresenta un patrimonio culturale ed economico del Paese.

Imprese e lavoratori stanno anche in queste ore raccontando la drammaticità della situazione e gli effetti drammatici di quanto fatto dal governo. Si smetta di negare la realtà, come avvenuto nell'ultimo anno e si correggano subito gli errori.

Senza risorse adeguate e politiche lungimiranti, la filiera rischia di fermarsi, con danni enormi per lavoratori, imprese e per l’immagine internazionale dell’Italia.”

 

09/12/2025 - 12:06

“Il nuovo accordo sulle politiche migratorie non può stravolgere i principi del diritto d’asilo. Le modifiche approvate a livello Ue non rimuovono questo limite e non legittimano operazioni che restano in evidente contrasto con i fondamenti del diritto internazionale”. Lo dichiara il deputato democratico Matteo Orfini, che commenta anche le parole del ministro Piantedosi: “Presentare questo accordo come la soluzione che sblocca e sdogana i centri in Albania è semplicemente fuorviante. Quei centri non potranno funzionare nemmeno dopo l’intesa europea: restano uno dei più grandi fallimenti del governo Meloni, uno spreco inaudito di denaro pubblico per strutture destinate a rimanere sottoutilizzate e inutili. Nonostante la propaganda del governo, non diventeranno alcun modello di efficienza: continueranno invece a produrre ricorsi, contestazioni e ulteriori sprechi di risorse. L’idea di uno ‘sdoganamento’ europei dei centri albanesi – conclude Orfini – è del tutto infondata. Il diritto d’asilo è un principio invalicabile che riguarda la persona e la sua situazione individuale: non può essere svuotato attraverso scorciatoie normative o accordi opachi”.

03/12/2025 - 11:36

Sottratti milioni a sanità e scuola

“I Cpr in Albania stanno sottraendo risorse alla sanità e alla scuola italiane mentre il governo continua a difendere un’operazione costosa, opaca e inutile. È un progetto costruito in deroga continua alle norme nazionali ed europee, più volte bloccato, che si regge su un’idea di ‘stato di eccezione’ diventato metodo politico”. Così il deputato Pd Matteo Orfini, commentando i dati dello studio realizzato da ActionAid e dall’Università di Bari e riportati oggi dal quotidiano Domani.

“Siamo davanti – prosegue l’esponente dem - a costi fuori controllo: 133 milioni solo per la parte italiana dell’appalto, affidamenti diretti, deroghe e procedure che l’Anac definisce tutt’altro che trasparenti. Per la costruzione dei centri risultano stanziati oltre 82 milioni, ma 10 milioni sono stati stanziati dal ‘fondo Difesa per costruzione di Cpr in Italia’; gli altri, ad eccezione di 15,8 milioni dal fondo per le esigenze indifferibili, sono stati sottratti a diversi ministeri: 3,2 milioni di euro al ministero della Salute 3,8 alla Cultura, quasi 3,6 all'Istruzione, 3,8 all'Università e ricerca. Il governo decide di investire in un’operazione che non affronta i flussi migratori e non porta alcun beneficio reale al Paese”.

“Questa vicenda – conclude Orfini - è un manuale di cattiva amministrazione: procedure in deroga, scarsa trasparenza, sprechi. Una scelta ideologica che produce solo danni e rischi contabili. Il governo rinunci a questo progetto fallimentare e riporti al centro le vere priorità: rafforzare i servizi pubblici, garantire legalità e costruire politiche serie sull’immigrazione. È tempo di smettere con la propaganda e di dire con chiarezza che i Cpr in Albania sono un errore costoso, inefficace e profondamente sbagliato”.

 

20/11/2025 - 13:46

 

“Le parole della sottosegretaria Borgonzoni confermano, ancora una volta, che il Governo continua a generare confusione e incertezza invece di fornire risposte chiare al settore. Dopo tre anni di legislatura, il comparto si trova in una situazione di evidente difficoltà e restano irrisolti i nodi legati ai tagli introdotti in manovra. In questo contesto, l’annuncio di una riscrittura totale della legge Cinema appare come l’apertura di un nuovo fronte, che rischia di aggiungere ulteriore instabilità a un sistema già duramente messo alla prova. Il Governo chiarisca quali siano obiettivi, contenuti e tempistiche dell’intervento annunciato, e lo faccia in modo trasparente in Parlamento. Se l’intenzione è procedere realmente a una riforma strutturale, esiste già una proposta alternativa — la proposta presentata dal Pd che riforma la governance del settore con l’istituzione di una Agenzia autonoma per il Cinema e— che potrebbe essere discussa e valutata rapidamente. Chiediamo quindi che il ministro Giuli riferisca quanto prima alle Camere e che il Presidente Mollicone convochi un approfondimento in Commissione Cultura. Servono chiarezza, confronto e un percorso definito: misure improvvisate, unite ai tagli previsti in manovra, rischiano solo di aumentare l’incertezza in un settore strategico per il sistema culturale e industriale del Paese”, dichiara Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Cultura della Camera.

 

 

15/11/2025 - 15:00

“Alla luce del forte appello lanciato oggi da Papa Leone XIV a difesa della cultura e del cinema, risuona ancora più grave l’atteggiamento del governo, che continua a confermare i tagli al Fondo Cinema nella legge di bilancio. Ad oggi, nonostante le parole, gli annunci e le ricostruzioni ottimistiche di Giuli, nella realtà non è cambiato nulla: il testo della manovra resta quello, e i tagli restano al loro posto.
Da ciò che apprendiamo i ministeri stanno ancora lavorando, ma alle tante parole non seguono i fatti. Nessuna certezza sui tempi di eventuali modifiche al tax credit, nessuna garanzia per un settore che continua a essere tenuto in ostaggio dall’incertezza. Una situazione che blocca investimenti, congela le produzioni per mesi e rischia di avere effetti devastanti sul piano economico e occupazionale”.
Lo dichiara in una nota il deputato democratico, componente della Commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini.
“Il cinema e l’audiovisivo – ricorda il democratico – non sono orpelli da sacrificare a bilanci scritti male: se davvero il governo vuole rimediare all’errore, c’è un solo modo serio: Giuli e Giorgetti cancellino il taglio previsto dalla manovra. Tutto il resto è propaganda goffa e dannosa. Dopo l’appello del Papa, non ci sono più alibi: si mettano da parte i tagli e si scelga davvero di sostenere la cultura”.

13/11/2025 - 17:45

“È il gioco dell’oca, si ricomincia dal via: “fun-zio-ne-ran-no.” Ecco la ricetta di Meloni per i centri in Albania, 800 milioni di euro buttati in un centro chiuso e in uno che accoglie immigrati trasferiti dall’Italia. Uno spreco di denaro pubblico che poteva essere utilizzato per opere davvero utili. E su cui da quanto si apprende si è acceso il faro della Corte dei Conti. La novità di oggi è che Meloni è pronta ancora una volta a scaricare responsabilità: i giudici, l’Europa, i sindacati, la sinistra, il maltempo. C’era l’occasione di chiedere scusa e chiudere tutto invece insiste con un progetto già fallito, senza speranza e sempre costosissimo” così il deputato democratico Matteo Orfini commenta le parole della premier Meloni a margine del vertice intergovernativo Italia-Albania a cui ha preso parte con il premier albanese Edi Rama.

 

12/11/2025 - 12:51

“È inaccettabile che il ministro Giuli continui a sottrarsi alle proprie responsabilità mentre il sistema cinematografico italiano viene colpito da tagli pesantissimi.” Lo dichiara il deputato democratico Matteo Orfini, componente della Commissione Cultura della Camera, che sottolinea come “con la manovra di bilancio il Fondo Cinema e Audiovisivo venga ridotto in modo drastico, mettendo in ginocchio un intero settore che rappresenta un pilastro della nostra identità culturale ed economica.”
“Le cifre parlano chiaro: i tagli avranno effetti devastanti su produzione, distribuzione e sale cinematografiche. C’è poco da nascondersi o tentare di fare scaricabarile gettando le responsabilità sulla Ragioneria dello Stato o sul Ministero dell’Economia. Giuli fa parte dello stesso governo di Giorgetti: i tagli sono stati approvati dal Consiglio dei ministri su proposta dei singoli dicasteri e sono quindi una responsabilità diretta del ministro della Cultura.”
“Questa vicenda conferma la sua incapacità di gestire un ministero che dovrebbe difendere e valorizzare la cultura italiana. Se Giuli ha davvero a cuore il futuro del cinema e dell’audiovisivo, pretenda una correzione immediata della manovra. Solo eliminando i tagli sarà possibile aprire un confronto vero e costruttivo con le categorie del settore, nei tempi giusti e con la serenità necessaria per affrontare una riforma così delicata.”

 

11/11/2025 - 12:28

“Quanto riportato da Repubblica è inquietante: come fece a suo tempo Sangiuliano, anche Giuli avrebbe chiesto al MEF di tagliare le risorse per il cinema.

Purtroppo è l'ennesima conferma che non siamo di fronte a un errore ma a una linea: demolire una filiera industriale del paese perché non gradita al governo.

I tagli e le nuove regole saranno una pietra tombale sul cinema italiano, a tutto vantaggio delle produzioni straniere che invece non vengono toccate: un vero capolavoro per un governo sovranista!

È il frutto marcio di due anni di criminalizzazione del settore, di regole pasticciate, di incompetenza e improvvisazione.

Per l'ennesima volta chiediamo al governo di revocare i tagli e venire in Parlamento a discutere seriamente come affrontare la crisi drammatica che ha creato”. Così una nota del deputato democratico Matteo Orfini componente della commissione cultura della Camera.

 

10/11/2025 - 19:14

“Giuli può incontrare chiunque desideri nel mondo del cinema, e questo è certamente un fatto positivo. Certo spiace non vi fossero i rappresentanti delle maestranze, che più di ogni altro hanno pagato la confusione e la crisi di questi mesi.

Tuttavia, se alle parole e agli incontri non seguono atti concreti, tutto rischia di ridursi a una presa in giro.

Il Governo è uno, ministero della cultura e dell'economia fanno parte dello stesso esecutivo e hanno deliberato un taglio che produrrà un disastro per una filiera industriale strategica. Il governo deve intervenire immediatamente per eliminare il taglio previsto nella Legge di Bilancio: non esistono altre vie di uscita. La responsabilità politica di questa scelta non può essere nascosta dietro questioni tecniche, algoritmi o intelligenze artificiali.

Giuli deve farsi carico della situazione e chiamare personalmente il ministro Giorgetti, compagno di partito della sottosegretaria Borgonzoni, per pretendere una correzione alla manovra. Solo una volta eliminato il taglio sarà possibile aprire un confronto vero e costruttivo con le categorie del settore, nei tempi giusti e con la serenità necessaria per affrontare una riforma così delicata.

Al momento, invece, tutto il dibattito risulta viziato dalle scelte del Governo e dalle promesse non mantenute”

Così in una nota il deputato democratico componente della commissione cultura della Camera, Matteo Orfini.

 

 

07/11/2025 - 11:12

“Al ministro Giuli diciamo una cosa sola: basta. Basta scherzare, basta prendere in giro il mondo del cinema, basta improvvisare, basta col gioco delle tre carte.

L'annuncio del recupero di 100 milioni per il fondo cinema è l'ennesima assurdità. Quelle risorse vengono prese dai contributi automatici per lo sviluppo produzione e distribuzione del cinema. Contributi già maturati dalle imprese e bloccati dal 2022 per la lentezza e il dilettantismo di questo governo. Sottrarli ai legittimi destinatari significa mettere a rischio la sopravvivenza di imprese ed esporre il ministero a una miriade di ricorsi perché - lo ripetiamo - quei contributi sono già maturati. Davvero il governo pensa di gestire un settore industriale strategico con questo dilettantismo? Se davvero si vuole correggere l'errore fatto con la legge di bilancio, c'è solo un modo serio: chiedere a Giorgetti di non controfirmare il decreto e di rinunciare al taglio previsto dalla legge di bilancio. Il resto è goffa e dannosa propaganda” così una nota del deputato democratico, componente della commissione cultura della Camera, Matteo Orfini.

 

05/11/2025 - 17:20

«Apprendiamo con sollievo che, secondo il ministro Tajani, “non se ne sta occupando” e che, come conferma il portavoce di Forza Italia, “il governo non c’entra nulla” con l’arresto in Libia del generale Almasri. Visto il risultato, forse è il caso che il governo cominci a non occuparsi di molte altre questioni: giustizia, economia, sanità, scuola, ambiente. Potremmo finalmente assistere a qualche miglioramento. La maggioranza si limiti a lasciare che la giustizia faccia il proprio corso, invece di tentare continuamente di mettere i bastoni tra le ruote ai regolari procedimenti . Dopo la carcerazione del criminale Almasri in Libia, sarebbe un’onta gravissima per la Camera sollevare il caso davanti alla Corte costituzionale per estendere lo scudo giudiziario a Bartolozzi. La maggioranza ci ripensi e fermi questa squallida forzatura istituzionale” così il deputato democratico, componente della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, Matteo Orfini

 

04/11/2025 - 16:05

“La telecronaca della sottosegretaria Borgonzoni sul “recupero” (che allo stato non c’e) dei fondi per il cinema è semplicemente ridicola. Prima il governo di cui lei stessa fa parte infligge un taglio del tutto immotivato a un comparto strategico come quello del cinema e dell’audiovisivo, poi dobbiamo assistere al racconto minuto per minuto dei tentativi di “raccattare” qualche risorsa, raschiando il fondo del barile della finanza pubblica.
È desolante. Il governo dovrebbe fare marcia indietro: invece di tagliare, deve investire di più in un settore che è stato tra i più penalizzati dalle sue manovre. Lo dicono le associazioni di categoria, lo ripetono con forza gli operatori del settore: il cinema italiano è a un passo dal collasso. Altro che piccole buone notizie o recuperi parziali: la sottosegretaria Borgonzoni dimostri avere la forza politica per obbligare il suo compagno di partito Giorgetti a rimarginarsi il taglio e aumentare i fondi al settore. Se non è in grado dovrebbe tirare lei stessa le conclusioni” così una nota del componente democratico nella commissione cultura della camera, Matteo Orfini.

 

29/10/2025 - 13:57

“Oggi il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha promosso con enfasi i progetti del bando “Il cinema e l’audiovisivo a scuola”, parte del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola. Peccato che proprio le risorse di cui si vanta siano state cancellate dalla manovra di bilancio che porta la sua stessa firma. I dieci milioni di euro di cui oggi Giuli si vanta non esistono più: sono stati sforbiciati dall’articolo 110 della Legge di Bilancio depositata al senato, che interviene sui fondi previsti dalla lettera i) del secondo comma dell’articolo 27 della Legge Cinema. In questo modo è stata rimossa ogni certezza di finanziamento, anticipando di fatto un ulteriore taglio. Giuli continua così a dimostrarsi ridicolo: si vanta di progetti che la sua stessa politica sta affossando. Forse sarebbe opportuno che rivedesse la sua strategia di comunicazione — o quantomeno che facesse chiarezza tra annunci e realtà. Questi progetti, che portano il cinema e l’audiovisivo nelle scuole, sono fondamentali per la formazione culturale dei ragazzi, per educarli a un uso consapevole delle immagini, contro il bullismo, la violenza di genere e la dispersione scolastica. Non è comprensibile perché il Ministero della Cultura scelga di mettere a rischio un’esperienza così preziosa, che unisce creatività, educazione e partecipazione” così Matteo Orfini, Componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.

25/10/2025 - 12:57

“Mentre la sottosegretaria Borgonzoni si fa bella con i numeri del Piano Cinema e Immagini per la Scuola, la realtà è che la manovra del governo Meloni mette in discussione l’intero sistema del cinema e dell’audiovisivo italiano. Altro che festa: con tagli complessivi superiori al mezzo miliardo di euro, il Governo rende incerti perfino i progetti per le scuole di cui oggi la stessa Borgonzoni si vanta. Progetti che, a causa di un comma inserito nella Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri e trasmessa alle Camere, non avranno più garanzia di finanziamento stabile”, lo dice Matteo Orfini, deputato democratico e componente della Commissione Cultura della Camera.
“Ai tagli al Fondo per il Cinema — spiega Orfini — che perderà 150 milioni nel 2026 e altri 200 milioni dal 2027, si aggiungono i tagli lineari e la decisione drammatica annunciata ieri dalla sottosegretaria di ridurre il tax credit dal 40% al 30%.
Scelte che colpiranno duramente le produzioni italiane e allontaneranno quelle internazionali, con effetti pesanti sull’occupazione e sull’intera filiera.”
“Borgonzoni prenda atto della realtà — conclude Orfini —: non c’è nulla da festeggiare. Il governo di cui fa parte sta affossando il cinema italiano.”

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