"È un momento in cui ci vuole senso di unità e coesione nazionale, siamo disponibili a collaborare. Anzi chiediamo al governo di coinvolgerci sia nella messa in sicurezza nell'immediato, che nei ristori e gli indennizzi, che nel ripristino della mobilità". Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, in un forum organizzato da Repubblica. "Non è tempo delle polemiche ma dell'unità per dare risposta alla popolazione colpita", aggiunge, sottolineando che "gli iscritti dem chiedono come dare una mano. Vediamo di capire come mettere a disposizione le nostre articolazioni territoriali, non appena la situazione lo permetterà, per spalare fango, per gestione viabilità, gli spostamenti".
"Sarebbe opportuno abolire quel decreto che rende più difficili i salvataggi in mare. Scopriamo oggi, dalle parole del ministro, che una maggiore presenza delle ong sarebbe auspicabile. È il caso di smettere di fare la guerra alle ong e di chiedere una Mare nostrum europea, perché dove non intervengono la guardia costiera o le ong a cui quel decreto fa la guerra le persone continuano a morire". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, commentando l'informativa del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.
"Anche oggi un'occasione sprecata per rispondere a domande precise: chi ha deciso che intervenisse la guardia di finanza invece che la guardia costiera?". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, commentando l'informativa del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Oggi Piantedosi non ha risposto alla domanda: chi ha deciso che non intervenisse la guardia costiera?"
Domani, martedì 29 novembre, alle ore 18, presso la Sala Raffaello di via Terni 92 a Roma, Elly Schlein e Roberto Morassut presenteranno “La grande sete”, un documentario di Piero Badaloni sul flagello ambientale ed economico rappresentato dalla siccità. “La transizione ecologica e il contrasto ai cambiamenti climatici - spiega Morassut - sono temi fondanti da cui dovrà partire la nuova fase dei democratici. Dalla desertificazione di grandi aree del pianeta e dalla mancanza di risorse idriche dipendono anche fenomeni come le migrazioni e le guerre: per questo penso che nei prossimi mesi si dovranno moltiplicare appuntamenti come questo. È importante spiegare le cause e gli effetti dei grandi cambiamenti del nostro tempo”.

“Dal 1° gennaio al 20 novembre di quest’anno sono state 104 le donne uccise, di cui 88 in ambito familiare o affettivo, e 52 sono state uccise dal partner o dall'ex. La metà delle donne uccise quest’anno sono state uccise con un’arma letale: il presupposto malato di un diritto al possesso del corpo della donna. Non, come spesso leggiamo in un’inaccettabile narrazione mediatica che assume il punto di vista del carnefice, da un raptus, non da folle gelosia o amore disperato, no: dal patriarcato. E’ un dato incontrovertibile: la violenza sulle donne nella società patriarcale non è episodica, è strutturale. Per contrastarla è necessario agire in modo sistemico su più fronti, quello normativo, preventivo, culturale, economico, a partire dal sostegno ai centri antiviolenza e le case rifugio e da un impegno che inizi prima che sia troppo tardi per sradicare il pregiudizio sessista: già sui banchi di scuola, con un grande investimento sull’educazione alle differenze. L’emancipazione economica delle donne è un tassello fondamentale della lotta contro la violenza di genere e cancellando il reddito di cittadinanza si tolgono strumenti di emancipazione”.
Così Elly Schlein, deputata del Gruppo Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, intervenendo in Aula nella discussione generale sulle mozioni contro la violenza di genere.
“Alle donne che fuoriescono dalla violenza - ha detto Elly Schlein - bisogna garantire la casa, bene il reddito di libertà, ma troppo pochi i fondi stanziati finora. E poi un lavoro dignitoso e non povero e precario, chiudere divari salariali e occupazionali di genere, investire nelle infrastrutture sociali ed educative per liberare le donne dal carico di cura che grava sproporzionatamente sulle loro spalle e le frena nel lavoro. Proprio le donne, insieme ai giovani, hanno pagato il prezzo occupazionale più alto durante la pandemia, perché avevano già ereditato i contratti e le condizioni di lavoro più precari dalla crisi precedente. A questa precarietà - ha concluso la deputata del Pd-Idp - si lega il destino violento che hanno subito troppe lavoratrici uscite di casa per andare al lavoro e mai più rientrate, come dimostra quanto accaduto a Luana D’Orazio e Nicoletta Palladini”.
Martedì 29 novembre, alle ore 18, presso la Sala Raffaello di via Terni 92 a Roma, Elly Schlein e Roberto Morassut presenteranno “La grande sete”, un documentario di Piero Badaloni sul flagello ambientale ed economico rappresentato dalla siccità. “La transizione ecologica e il contrasto ai cambiamenti climatici - spiega Morassut - sono temi fondanti da cui dovrà partire la nuova fase dei democratici. Dalla desertificazione di grandi aree del pianeta e dalla mancanza di risorse idriche dipendono anche fenomeni come le migrazioni e le guerre: per questo penso che nei prossimi mesi si dovranno moltiplicare appuntamenti come questo. È importante spiegare le cause e gli effetti dei grandi cambiamenti del nostro tempo”.
Dichiarazione di Elly Schlein deputata del Gruppo Pd- Italia democratica e progressista
In ventiquattr’ore altre quattro persone sono uscite di casa per andare a lavorare e non ci sono più tornate. Non è accettabile.
Un operaio di 41 anni è morto colpito dal gancio di una gru mentre lavorava nell’area portuale di Ortona.
Mustapha El Miski, 41 anni, è rimasto schiacciato da due tonnellate di acciaio a La Loggia (Torino) e Francesco Petito, 49 anni, è precipitato da un tetto mentre stava eseguendo dei lavori in un cantiere nel casertano.
Nicoletta Palladini, 50 anni, è morta incastrata tra un nastro trasportatore e una macchina porta bancali in una vetreria a Borgonovo (Piacenza). Oggi dalle 14 continuerà il presidio dei sindacati a cui do piena solidarietà e vicinanza, che già ieri hanno avanzato richieste che devono trovare ascolto nelle istituzioni. Il primo pensiero di vicinanza va alle famiglie delle vittime e ai loro colleghi e amici.
Sulle singole dinamiche sono in corso le indagini, però davanti a questa tragedia quotidiana non si può parlare di incidenti, perché non sono dovuti al caso ma al disinvestimento costante che abbiamo visto negli anni di crisi sulla sicurezza sul lavoro, sia in termini di dispositivi e tecnologie che di controlli, ma anche di formazione e cultura del lavoro sicuro.
Serve con urgenza un piano di investimenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e va affrontata concretamente la carenza di personale ispettivo, anche oggetto di una vertenza degli idonei che hanno passato il concorso ma non sono stati ancora assunti. Ci sono persone già pronte e formate per consentire controlli più efficaci e capillari.
Ma è chiaro che tutto questo sia strettamente legato alla battaglia contro la precarietà dilagante, che rende ricattabili lavoratrici e lavoratori e li costringe ad accettare condizioni di lavoro senza tutele adeguate.
Nelle aule parlamentari ci batteremo in questa direzione, ma il governo non può girarsi dall’altra parte, colpendo ogni giorno con beceri provvedimenti identitari le persone più fragili, e senza affrontare le urgenze di un lavoro sempre più povero, precario e insicuro.
Lo dichiara la deputata Elly Schlein, del Gruppo Pd-Italia Democratica e progressista
Quanto accade a Catania è inumano e illegale. Il soccorso si conclude con lo sbarco nel porto sicuro. Non si possono sequestrare le persone sulla nave. Allontanarle sarebbe respingimento collettivo. La selezione è arbitraria: hanno diritto individuale a chiedere asilo. Sbarco ora!”. Lo scrive su twitter la deputata del gruppo Pd Italia democratica e progressista Elly Schlein.
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