12/03/2025 - 13:45

"Come opposizioni abbiamo chiesto la convocazione del Parlamento per parlare di carceri. Chiediamo che finalmente si faccia qualcosa, che ci siano norme che possano andare verso la liberazione anticipata speciale, che ci siano norme che possano rivedere il tema della sanità penitenziaria, che è un dramma: ci sono tanti detenuti che hanno disagi psichiatrici e tanti che hanno dipendenza e su quello non si sta facendo nulla. E anche tante assunzioni, mancano magistrati di sorveglianza, mancano funzionari giuridico-pedagogici, mancano agenti di polizia penitenziaria. Abbattere il sovraffollamento è un dovere. Però questo Governo non sta facendo assolutamente nulla". Lo ha detto Debora Serracchiani, deputata Pd e responsabile nazionale Giustizia.

07/03/2025 - 16:22

“Il governo ancora una volta non risponde sul caso Paragon e scappa via. Chiediamo immediatamente al governo che faccia chiarezza sulla sua assenza. Prima di tutto viene la democrazia e la libertà di stampa. Palazzo Chigi non può calpestarle. Vogliamo sapere chi è stato spiato e perché”. Lo dichiara Debora Serracchiani Deputata Pd e responsabile nazionale giustizia.

04/03/2025 - 17:33

“Apprendiamo dagli organi di stampa che vi sarebbe da parte del ministro Nordio l’intenzione di sottrarre il coordinamento della polizia giudiziaria al pubblico ministero, in violazione della costituzione. Ad ora dal governo nessuno ha smentito la notizia. Si avvalora quindi l’ipotesi che la separazione delle carriere abbia come obiettivi prioritari colpire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, politicizzare le  indagini e sottoporre il pm all’esecutivo. Non proprio l’esito auspicato anche da chi si è detto favorevole alla riforma” Così la responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, i capigruppo in commissione Giustizia di Camera e Senato, rispettivamente Federico Gianassi e Alfredo Bazoli, e il capogruppo Pd in commissione Antimafia, Walter Verini.

04/03/2025 - 15:33

“Nordio chiarisca in Parlamento”

“Chiediamo al ministro Nordio se non ritenga urgente e necessario rendere conto al Parlamento dei programmi di costruzione di nuove carceri per fronteggiare l’emergenza del sovraffollamento e se le notizie in merito all’acquisto da parte del governo di moduli prefabbricati siano fondate, nonché quali siano stati i criteri individuati e i costi di questa operazione”.  Così Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito democratico e tutti i componenti Pd della commissione Giustizia della Camera in un’interrogazione al ministro della Giustizia.

“Apprendiamo infatti, anche da dichiarazioni recenti dello stesso ministro, che il governo, anche per tramite del Commissario straordinario per l’edilizia carceraria Marco Doglio, nominato mesi fa per affrontare la drammatica emergenza del sistema dell’esecuzione penale e del quale ancora si attendono notizie ufficiali,  avrebbe intenzione  di  fronteggiare il sovraffollamento carcerario utilizzando dei moduli prefabbricati, che avrebbe già  acquistato, destinati ad essere “stipati” nelle carceri in funzione dove ci sarebbe spazio, oppure in caserme dismesse rifunzionalizzate a carceri. Il governo farebbe, dunque, ricorso ad una sorta di modello “Albania”, rivelatosi fallimentare, incostituzionale oltre che costosissimo e dannoso dunque per la finanza pubblica. Inoltre, la necessità avvertita dall’esecutivo di istituire un Commissario straordinario ha certificato l’inadeguatezza dell’efficacia dell’azione della struttura amministrativa a ciò deputata e della guida politica attuale.  Il governo lo ha nominato l'estate scorsa, ma da allora nessun aspetto della gravissima crisi del sistema carcerario  è stata affrontato, anzi tutto il sistema della giustizia tra il 2025 e il 2027 ha subito un ulteriore taglio di 500 milioni, a danno principalmente dei programmi di amministrazione penitenziaria, edilizia penitenziaria, giustizia minorile e di comunità con le pene alternative,  giustizia riparativa ed esecuzione penale esterna”.

27/02/2025 - 12:48

Serracchiani, Bazoli, Gianassi e Verini: riforma animata da furore ideologico e intenti punitivi

“Oggi i magistrati italiani scioperano contro la riforma del Governo Meloni sulla separazione delle carriere. Lo fanno organizzando iniziative aperte alla partecipazione dei cittadini ed esponendo la Costituzione. Il Partito democratico ha espresso la propria contrarietà alla riforma denunciando l’obiettivo che la stessa ha di indebolire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Continueremo la battaglia in sede parlamentare e nel paese contro una riforma animata da furore ideologico e intento punitivo. Gli attacchi violenti ed aggressivi contro singoli magistrati ci preoccupano enormemente e ci persuadono ancora di più a contrastare questa deriva pericolosa e a batterci per far funzionare davvero la giustizia: più organici di magistrati e cancellieri, stabilizzazione ufficio del processo, risposte serie ai magistrati onorari, investimenti per tecnologie e uffici giudiziari, durata ragionevole dei processi” così una nota di Debora Serracchiani, responsabile giustizia Pd, Alfredo Bazoli, capogruppo commissione giustizia Senato, Federico Gianassi, capogruppo Pd commissione giustizia Camera e Walter Verini, capogruppo Pd commissione antimafia.

 

20/02/2025 - 17:49
"La condanna del sottosegretario Delmastro conferma in sede penale, dove siamo stati ammessi come parte civile, le valutazioni politiche già espresse nei confronti di un esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni che, evidentemente, si è reso parte attiva di comportamenti gravi e lesivi dell'onorabilità del ruolo ricoperto, utilizzando informazioni riservate per colpire gli avversari politici. Si tratta di un duro colpo per l'ex avvocato di fiducia della Premier Meloni e responsabile giustizia del suo partito, prima di andare a ricoprire l'attuale incarico a via Arenula che sta svolgendo in maniera poco onorevole e poco disciplinata. È evidente che tra le conseguenze del lesivo comportamento di Delmastro ci sia stato anche un grave danno per i sottoscritti, accostati in maniera impropria e calunniosa ai mafiosi da parte di chi, il coordinatore del partito della Meloni, Donzelli, ha ricevuto informazioni riservate per poterle usare come una clava contro esponenti dell'opposizione. E le conseguenze politiche di quanto è avvenuto non possono che consigliare un passo indietro al sottosegretario Delmastro per allontanare qualsiasi ombra dal suo operato al ministero della giustizia alla luce di questa gravissima condanna". Così i parlamentari Pd Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e l'ex ministro dem Andrea Orlando.

 

19/02/2025 - 17:03

“Ministri che si contraddicono, ministri che non rispondono, un sottosegretario delegato ai servizi che classifica informazioni impedendone la pubblicità e un ministro che, smentendo il sottosegretario, fornisce informazioni asseritamente classificate. Stiamo parlando di sicurezza nazionale e delle libertà di cittadini: il governo è fuori controllo. E ancora non sappiamo se, chi e come ha intercettato evidentemente in modo abusivo anche direttori di quotidiani. Venga la presidente del consiglio dei ministri, Meloni, a dirci come stanno le cose”

Così la responsabile giustizia del Pd, la deputata democratica, Debora Serracchiani.

 

12/02/2025 - 12:51

“Siamo di fronte a una situazione di estrema gravità. Il governo sta cercando di nascondere e sminuire una vicenda che assume contorni sempre più preoccupanti. Abbiamo chiesto al Ministro della Giustizia, al Ministro dell’Interno e a Palazzo Chigi di chiarire quanto accaduto in merito al caso Almasri e, oggi, alle notizie riportate da alcuni organi di stampa riguardo a un’interlocuzione tra i vertici dei servizi segreti italiani e il governo libico, durante la quale sarebbero state rivelate informazioni riservate. A questa richiesta non è seguita alcuna risposta. Al contrario, è stata annunciata un’azione legale da parte dei servizi segreti italiani contro i giornalisti che hanno diffuso la notizia. Stiamo vivendo un momento di grande preoccupazione. Non abbiamo memoria di un modus operandi simile, e riteniamo che sia necessario fare immediatamente chiarezza. Per questo rinnoviamo la richiesta di una relazione al Parlamento da parte del Ministro dell’Interno, ma chiediamo soprattutto che sia la Presidente del Consiglio a rompere il silenzio e a riferire in parlamento” così la responsabile nazionale giustizia del Pd, la deputata democratica, Debora Serracchiani.

11/02/2025 - 17:33

Nel 20 marzo del 2023 in occasione dell'incontro a Londra fra i ministri della Giustizia dei Paesi aderenti alla Corte penale internazionale, l'Italia ha ribadito il pieno sostegno all'attività della Corte e il ministro Nordio addirittura invitava l'Ucraina a ratificare lo statuto di Roma. Noi non sappiamo dove sia finito adesso quel ministro Nordio e abbiamo appreso che il nostro governo, che prima ricordava quanto fosse importante la Corte penale internazionale, abbia deciso di non sottoscrivere un atto firmato da più di 79 paesi che invitava il presidente Trump a rivedere la propria posizione sulle sanzioni alla Cpi. Ci sembra di capire che l'Italia agisca rispetto agli Stati Uniti con una sorta di relazione familiare o interpersonale tra la presidente del Consiglio e il presidente Trump, quando su questi temi ci si dovrebbe muovere non solo come Unione Europea, ma anche nel rispetto di quelle norme fondamentali come lo statuto di Roma che noi convintamente abbiamo voluto e sottoscritto proprio in questa città. Per questi motivi chiediamo un'informativa urgente della presidente del Consiglio per capire se finalmente ci darà voce e notizia della sua posizione, visto che viene tirata in ballo ormai da settimane ma è totalmente scomparsa dai radar. Ci preoccupa come Paese questa sua disattenzione e distrazione proprio in passaggi così delicati. È giunto il momento che la premier Meloni si decida a venire in Parlamento per spiegare la responsabilità politica che l'Italia si sta assumendo con decisioni che non solo non sono condivisibili, ma che isolano e mettono l'Italia dalla parte sbagliata della storia.

Così la deputata democratica Debora Serracchiani, responsabile nazionale giustizia del Pd, intervenendo in Aula.

 

09/02/2025 - 09:18

“Basta con questi atti brutali, provocatori e intolleranti. La memoria delle vittime delle foibe deve essere rispettata, i morti si ricordano e si piangono. È particolarmente odioso dover ancora una volta constatare che qualcuno a ridosso del Giorno del Ricordo tenta di speculare e di scavare ancora solchi ideologici. Pochi vandali non rovineranno la solennità della cerimonia di lunedì a Basovizza né incrineranno oggi l'inaugurazione della Capitale europea della cultura a Gorizia-Nova Gorica".

Lo dichiara la deputata democratica, Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, commentando l'imbrattamento del monumento nazionale della Foiba di Basovizza alla vigilia del Giorno del Ricordo.

 

01/02/2025 - 18:14

Dichiarazione di Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd

“Le dichiarazioni dei capigruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e al Senato, Bignami e Malan, confermano in modo esplicito che la modifica della procedura sulla competenza giurisdizionale aveva un unico scopo: rimuovere i giudici considerati un ostacolo alla gestione dei migranti in Albania.
Si tratta di un fatto gravissimo, sia nel merito che nel metodo. Non solo si interviene con una norma per aggirare il principio del giudice naturale, ma addirittura si arriva a un fatto senza precedenti: un invito implicito  a individuare online i nomi dei giudici che, come ha fatto filtrare ieri sera Meloni, il governo considera “un ostacolo”.  Un atteggiamento inaccettabile, che solleva interrogativi inquietanti: cosa ha in mente Fratelli d’Italia?”. Così la responsabile nazionale giustizia del Pd, la deputata democratica, Debora Serracchiani che conclude dicendo: “è molto grave che la presidente del consiglio e il suo partito utilizzino la giustizia e lo scontro con la magistratura come arma per distrarre dai fallimenti economici del governo”.

30/01/2025 - 18:19

"L'interesse dello Stato è che la legge sia applicata con imparzialità, sempre. Il vicepresidente del Consiglio dovrebbe essere il primo a pretenderlo e invece traccia solchi che allontanano il potere legislativo da quello esecutivo: questo è il vero passo azzardato che sta compiendo il Governo. La richiesta di Tajani è talmente abnorme da essere in se stessa un problema che va oltre il quotidiano attacco alla magistratura". Lo afferma la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani, in merito alle parole del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il quale a proposito del procuratore Lo Voi ha detto che dovrebbe "pensare se fa l'interesse dell'Italia".

28/01/2025 - 13:20

“Al di là dell'aspetto giudiziario a noi sembra evidente la responsabilità politica della ministra Santanchè. Siamo in un Paese dove nonostante tre indagini, di cui un rinvio a giudizio per fatti gravi, un ministro non si dimette e resta ancora in carica. La presidente del consiglio Meloni, che ha chiesto dimissioni anche per molto meno, deve fare i conti con questa vicenda". Lo ha detto Debora Serracchiani, deputata Pd e responsabile nazionale Giustizia, intervistata a Montecitorio.
“Noi dobbiamo essere un paese democratico credibile in Europa. Ci sono paesi nei quali un ministro va a casa se ha copiato una tesi di laurea. Francamente dopo tre indagini, bancarotta, falso in bilancio e truffa aggravata nei confronti dell'Inps, rimanere al proprio posto sembra veramente inopportuno oltre che sbagliato”, ha aggiunto Serracchiani.

16/01/2025 - 13:50

Ma c’era proprio bisogno di questa riforma? Già la Corte Costituzionale aveva chiarito che per prevedere due concorsi differenti, la modalità per non transitare da un ruolo all’altro, era sufficiente una legge ordinaria, purché rimanesse un unico ordine e un unico CSM. Allora perché fare una legge di riforma costituzionale? A noi sembra chiaro l’intento punitivo di questa riforma, come chiaro ci appare il furore ideologico che l’accompagna. Al di là dell’affermazione di principio sulla unitarietà dell’ordine giudiziario, non ci si limita a separare le carriere, ma si fanno due distinte magistrature governate da due distinti CSM. Si prende quindi un potere unico per farne due mezzi poteri, indebolendo in questo modo l’ordine giudiziario ed intaccandone autonomia ed indipendenza. E questo è un fatto.
Si dice che la riforma serva per limitare lo strapotere del Pm nel processo. Ebbene, cosi come scritta determinerà esattamente il contrario. Indebolimento dell’ordine giudiziario e rafforzamento del pm che, già dotato di un proprio apparato di polizia giudiziaria, avrà anche di un proprio CSM con cui si autogovernerà. Non era meglio occuparsi del sovraffollamento delle carceri, o del processo telematico penale che non funziona, o del piano strategico delle assunzioni per il sistema giustizia ormai al collasso per evitare che le udienze vangano fissate al 2030? O delle richieste di maggiori investimenti che i giudici chiedono per fare le indagini sempre più complesse e combattere la criminalità organizzata? Questi sono i problemi che interessano i cittadini e gli operatori del diritto. Ma a voi non interessa costruire un servizio pubblico di giustizia per i cittadini. Del resto, cosi come state smantellando il servito pubblico sanitario, così smantellate il servizio della giustizia penale.

Così la deputata democratica e responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, intervenendo in Aula durante la dichiarazione di voto.

16/01/2025 - 11:14

Oggi, alle ore 15.00, si terrà un seminario sulla giustizia dal titolo “La giustizia riparativa. Giustizia mite ma non debole”, presso la Sala Berlinguer del Gruppo Parlamentare del Partito Democratico alla Camera dei Deputati. All’'incontro parteciperà la deputata democratica Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia del Pd, Adolfo Ceretti, criminologo e docente presso il Dipartimento di Giurisprudenza Università degli Studi di Milano-Bicocca e Mitja Gialuz, professore ordinario di Diritto processuale penale all’Università di Genova.

Al centro del dibattito il tema della giustizia riparativa come alternativa al sistema penale tradizionale, che pone l'accento sul recupero e la responsabilizzazione degli autori di reato e la riparazione del danno subito dalle vittime.

L'incontro è aperto a tutte e tutti e sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube del Gruppo Pd alla Camera. Si prega di comunicare la presenza inviando una mail all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it

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