• 07/04/2021

“Da tempo si discute dell'applicazione sul territorio europeo del cosiddetto Nutriscore: un sistema, mutuato dalla Francia, che fornirebbe informazioni sui prodotti alimentare relativamente alle proprietà nutrizionali, e che permetterebbe di confrontare tra loro i prodotti grazie ad una scala di colori (dal verde al rosso) e di voti (dalla A alla E) in base alla presenza negli alimenti di 4 macro-ingredienti: grassi, grassi saturi, zuccheri e sali di sodio. L'algoritmo Nutriscore ha subito forti critiche, tra gli altri dagli agricoltori europei e da numerosi nutrizionisti, perché semplifica eccessivamente le informazioni nutrizionali. Il nostro Paese si è battuto a Bruxelles contro questo sistema, a favore di un sistema normativo basato solo su rigorosi pareri scientifici.  Chiediamo quindi che il governo metta in campo tutte le iniziative possibili per scongiurare in maniera definitiva le ingiuste discriminazioni a danno di prodotti d'eccellenza del Made in Italy agroalimentare che il sistema del Nutriscore opererebbe”. Lo dichiara Antonella Incerti, capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera, durante il question time.

 

Nella replica, affidata a Susanna Cenni, vicepresidente Pd della commissione Agricoltura e responsabile Politiche Agricole della Segreteria Nazionale Pd, viene evidenziato come “l’olio extravergine di oliva, con riconosciute proprietà antiossidanti e consigliato contro le malattie cardiovascolari, il parmigiano, con vitamina B, ferro e zinco di riconosciuto valore nutrizionale, sarebbero prodotti sconsigliati da Nutriscore, insieme ad altri prodotti della dieta mediterranea. A differenza, temo, di quanto succederebbe con qualche bibita gassata. Questa non è una strada che tutela la salute dei cittadini e non raccoglie nemmeno la sfida del green deal, mentre noi abbiamo bisogno di costruire filiere sane, a basso impatto ambientale, dalla terra fino alle nostre tavole. Noi sosteniamo, dunque, il governo in questa battaglia contro il Nutriscore in tutte le sedi nazionali ed europee. Perché questo sistema non tutela la salute e non tutela l'ambiente. Sarebbe davvero un paradosso anche considerando il momento che stiamo vivendo. L'agricoltura sostenibile deve essere al centro della ripresa, e al centro dell'agenda italiana ed europea”