Sbagliato rivedere a ribasso stime dei danni, incertezze anche su durata mandato del commissario
“La fotografia che emerge dall’audizione di Figliuolo non ci rasserena sulla prospettiva di ricostruzione e rimborso dei territori alluvionati. A quasi dieci mesi dall’alluvione che ha colpito le regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche ancora non abbiamo i punti fermi sulla quantificazione dei danni e l’elenco degli interventi per la ricostruzione. Anzi, il commissario del governo, che scadrà a giugno, ha fatto intendere che rivedrà la stima dei danni a infrastrutture, edifici, abitazioni private, attività economiche e produttive, comprese quelle del settore agricolo, indicate dal territorio”. Così in una nota i deputati democratici Bakkali, Simiani, Gnassi, Curti, Vaccari, Rossi commentano quanto dichiarato dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario alla ricostruzione, nel corso dell'audizione della Commissione Ambiente alla Camera.
“La quantificazione che noi affermiamo – sottolineano i dem - è quella fatta dai territori insieme alla Regione e che lo stesso governo ha certificato presentandola alla Commissione europea per accedere al fondo europeo di solidarietà. Il Commissario ci ha informati invece che “fare una stima il giorno dopo non è farla 6 mesi dopo o due anni dopo e che stanno mettendo a sistema tutto”. I numeri devono restare fermi, perché ferma sia la determinazione del Governo a reperire le risorse.
Desto inoltre grande preoccupazione l’incertezza della durata del mandato di Figliuolo, che scadrà a giugno, e su cui il governo non ha ancora fornito indicazioni. Giustamente il Commissario non ha potuto chiarirci se rimarrà oltre giugno, non dipendendo dalla sua volontà, ma questo ci obbliga a porre con urgenza a questo governo di produrre il decreto che rinnoverà il mandato, senza correre il rischio di alimentare un orizzonte di incertezza ormai insostenibile per i territori, famiglie e imprese o ancora peggio dover ricominciare daccapo tutto. Stiamo assistendo ad una gestione estremamente burocratica e farragginosa che sta bloccando le richieste di indennizzo delle famiglie, le perizie e anche le necessarie collaborazioni, alle quali ha richiamato il Commissario, con i tanti professionisti coinvolti che ad oggi ancora non conoscono quali procedure seguire per le perizie dei danni e permettere di procedere all’inoltro delle richieste alla piattaforma commissariale che ad oggi conta ancora troppe poche richieste. Questi sono i fatti a 10 mesi dall’alluvione – concludono i democratici - e promesse di 100% di rimborsi a famiglie e imprese della presidente Meloni non trovano alcun riscontro. Da oggi emerge persino quello che avevamo detto all’inizio e cioè che l’impianto delle procedure e della burocrazia che la presidente e il governo hanno voluto finisce per colpire direttamente i cittadini”.