• 12/04/2016

“Sarebbero opportuno predisporre un testo unico riguardante le diverse problematiche legate agli effetti dell’esposizione all’amianto nonché prevedere l’istituzione di un fondo a favore delle vittime civili che eroghi prestazioni economiche alle famiglie di quelle vittime, in via continuativa”. Lo chiede la deputata del Pd, Cristina Bargero, che ha depositato oggi una interrogazione al Ministero del Lavoro.

 “Sia la legge 257/92 che le norme previste nella legge di stabilità 2015 e in quella del 2016prevedono benefici residenziali  per i lavoratori che siano stati esposti all’amianto per un periodo superiore a dieci anni e l’estensione in via sperimentale  delle prestazioni, per  gli  anni  2015,  2016  e  2017, del  Fondo per le vittime dell'amianto ai  malati   di mesotelioma che abbiano contratto

la patologia, o per esposizione familiare  a  lavoratori  impiegati  nella  lavorazione  dell’amianto ovvero per esposizione ambientale comprovata (la cosiddetta “una tantum non professionale”). I costi relativi ai Fondi per le vittime dell’amianto si potrebbero finanziare prendendo come riferimento la normativa francese (il Fiva francese ammonta a circa 500 milioni l’anno coperti per il 90% dalla Cassa per l’ assicurazione delle malattie professionali de la Securité sociale, finanziata dagli imprenditori, e per la restante parte dallo Stato”, aggiunge Bargero. 

“Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una serie di interventi non del tutto soddisfacenti e quindi è urgente che si intervenga nuovamente, anche perché è previsto che gli esiti sulla salute e sulla vita delle persone che sono state esposte si manifesteranno in misura crescente nei prossimi anni, con un picco attorno agli anni 2020-2021. Chiediamo pertanto di convocare un tavolo di coordinamento presso il Ministero del Lavoro, con INAIL, INPS, OO.SS. e associazioni che rappresentano gli esposti e i familiari delle vittime”, conclude la deputata democratica.