• 09/05/2018

“sono in atto riposizionamenti in ossequio al ‘nuovo che avanza’”

 

“E' inaccettabile l’esclusione di rappresentanti del Pd dal confronto politico finale al Forum delle Aree Interne in Val Maira del 17/18 maggio. Dal momento delle dimissioni del governo Gentiloni, il sottoscritto è decaduto da consigliere  ministeriale per la Snai, e per ragioni di rispetto istituzionale si è astenuto dal prendere parte alle attività ad essa connesse. In ragione di ciò, e in forza di altri impegni connessi con altro incarico, ho declinato l’invito a partecipare al Forum, invitando a coinvolgere altri esponenti democratici nel quadro di un confronto aperto a tutte le voci e le sensibilità come si è fatto da sempre sul tema sin qui. La diffusione del programma, che prevede sul piano parlamentare solo il coinvolgimento di esponenti della Lega e del Movimento 5 stelle, nonostante la presenza a Cuneo di autorevoli parlamentari locali dem che hanno seguito il tema fin dall’inizio, denota un evidente riposizionamento in corso delle strutture burocratiche che sin qui hanno presidiato, forse eccessivamente, la questione nel quadro di una confusa e talora ridondante procedura che abbiamo ereditato dal governo Monti. Un posizionamento che va nella evidente direzione di accreditarsi verso una sorta di ‘nuovo che avanza’, e che fornisce all'esterno il segnale di una sorta di archiviazione dell'azione del Pd, come denotano anche recenti uscite stampa in tale direzione che non hanno tenuto in alcun modo in conto la verità storica sul tema”.

 

Così il deputato Dem Enrico Borghi, segretario d’aula e membro dell’Ufficio di presidenza del Gruppo.

 

“Il Pd nella XVII legislatura - aggiunge Enrico Borghi - è stato il soggetto decisivo e determinante per la nascita, il varo e il finanziamento della Strategia Nazionale per le Aree interne con i governi Letta, Monti e Gentiloni. Non vi è stata legge di bilancio della scorsa legislatura senza risposte determinanti e decisive in tal senso. Abbiamo assicurato sul campo e in concreto l’avvio di una azione a sostegno delle aree territoriali più deboli e periferiche, e non accetteremo supini e silenti nessuna archiviazione, anche per rispetto delle centinaia di amministratori del nostro partito che quotidianamente sono protagonisti sui territori dell'attuazione di queste politiche con grande capacità. Immaginare che il Pd sia stato un organismo veicolo da utilizzare, per poi giungere ad altri approdi dentro una dimensione di egemonia culturale sul tema, significa commettere un errore irrispettoso del nostro ruolo, della nostra storia e della nostra realtà. Noi - conclude il deputato Dem -  su questi temi ci siamo stati, ci siamo e ci saremo, e non permetteremo a nessuno di strumentalizzarci o di escluderci”.