• 26/05/2021

«La riforma dell’autonomia regionale non può non partire dall’accordo raggiunto con le Regioni, così come ha ribadito questa mattina la ministra Gelmini in Commissione bicamerale Federalismo fiscale. Se l’autonomia sarà lo strumento con cui riconosciamo e valorizziamo le differenze avremo centrato gli obiettivi di coesione nazionale e di giustizia sociale. Per questo il principio di autonomia deve essere riconosciuto non solo alle regioni ma anche ai territori, alle aree interne, che hanno maggiori necessità di strumenti concreti per mantenere e rafforzare i servizi. Lo si potrà fare superando le attuali considerevoli sperequazioni, senza replicare il centralismo statale con quello regionale.

Un esempio concreto ci viene dalla gestione dell’emergenza Covid-19. Non è in discussione l’autonomia sanitaria delle regioni, ma è chiaro a tutti che dovremo introdurre il coordinamento delle politiche sanitarie perché altrimenti non risolveremo i gravi problemi riscontrati dalla sanità territoriale nell’ultimo anno e mezzo. Un altro cardine dovrà essere il potenziamento degli enti locali. La distribuzione delle risorse a Comuni e Province non può più essere fatta in maniera orizzontale con l’unico parametro del numero di abitanti ma, come è stato fatto nel 2020 e come si sta facendo nel 2021, includendo altri fattori, così da sostenere maggiormente chi è più debole».

Lo affermano il capogruppo PD in commissione Finanze della Camera Gian Mario Fragomeli, il vicepresidente della commissione Difesa della Camera, Roger De Menech e il capogruppo Pd in commissione Esteri del Senato Alessandro Alfieri.